Colleghi consiglieri,
sono felice di poter dire che il programma presentato alla Reggenza è senza dubbio uno dei programmi politici più concreti degli ultimi anni sotto il profilo tecnologico e digitale.
Finalmente si sta confermando l’idea che l’informatica e gli strumenti tecnologici e digitali NON sono più espressione di un semplice settore economico, ma diventano fattori abilitanti, strumenti indispensabili per aiutare un qualsiasi processo di trasformazione, quindi servono in ogni ambito della società.
Maturare questa coscienza è positivo, perché serve ad agire correttamente contesti internazionali, ovviamente quando si trattano questioni legate alle tecnologie serve per esprimere al meglio i nostri valori e tutelare la nostra identità proprio nel confronto con altre Nazioni piccole o grandi che siano.
Ecco che il programma viene imperniato con interventi che necessitano di applicare le scienze informatiche a più livelli e chiedono al legislatore di intervenire per dare la massima efficacia all’azione di Governo.
Oggi è praticamente scontato pensare che l’informatica entri a pieno titolo negli interventi di Governo però, quello che è diventato ormai improrogabile in questa sede, è condividere un pensiero politico per avviare un percorso strutturato di trasformazione digitale.
- Come si tutela la Sovranità Digitale di un Paese?
- Come rilanciare un’azione politica per valorizzare le risorse umane?
- Come definire un nuovo rapporto tra Pubblico e Privato per rendere efficienti ed efficaci delle azioni di Governo?
- Quali saranno le politiche di pari opportunità legate all’alfabetizzazione digitale?
Il mondo digitale è veloce e dinamico e l’approccio alle nuove tecnologie muta ogni giorno. È evidente come gli altri Stati stiano intervenendo in maniera importante negli investimenti sul digitale, e noi, come classe dirigente, non possiamo più restare a guardare.
Dobbiamo essere consapevoli che utilizziamo tecnologia fornita da grandi aziende straniere e che senza rendercene conto stiamo perdendo la nostra sovranità digitale un po’ alla volta.
Per le future generazioni e per i nostri figli, è importante NON perdere questo asset strategico.
Dobbiamo creare le migliori condizioni, perché per loro sia più conveniente restare in territorio piuttosto che migrare altrove come hanno fatto i nostri padri nel dopoguerra.
Dobbiamo evitare che gli stati esteri, attraverso le loro aziende, conquistino spazi che non si vedono (non vedremo carri armati oltrepassare il confine) ma che influiscono già pesantemente sulla nostra vita quotidiana.
Pensiamo ai social network, pensiamo alle piattaforme di e-commerce, pensiamo alle piattaforme multimediali.
Quindi dobbiamo essere capaci di governare questi fenomeni senza esserne sopraffatti. Finalmente proprio nel Programma, ci sono tutti gli elementi utili per dare le giuste risposte a questi aspetti.
Non posso evitare di notare alcune differenze con la passata legislatura, in cui ho rilevato una forte miopia politica.
Certi interventi erano rivolti al solo raggiungimento di un presunto risultato economico senza tener conto di un’azione strutturata che fosse di reale vantaggio per il Paese.
Spiegherò meglio queste criticità nel trattare i vari argomenti del programma:
Telecomunicazioni
Nel programma troviamo interventi su più fronti, innanzitutto dobbiamo partire dalle infrastrutture e pertanto da uno dei progetti più lungimiranti a cui siamo al lavoro già da prima della passata legislatura e che ancora non ha visto il suo completamento: la rete in fibra ottica dello Stato. Quest’opera deve essere ultimata il prima possibile.
Avere un’infrastruttura tecnologica capace di offrire alle aziende banda sufficiente per sviluppare servizi digitali ad alto valore aggiunto e permettere ai cittadini di collegarsi ad Internet universalmente, garantendo un ottimo rapporto qualità/prezzo è senza dubbio un pilastro fondamentale su cui basare lo sviluppo tecnologico.
Per questo abbiamo scritto chiaramente la necessità di aprire un tavolo di confronto per non creare contrasti con gli operatori, poiché è indispensabile favorire tutte le sinergie utili a completare velocemente i lavori.
Come per la fibra, vogliamo che la rete dello Stato sia la migliore possibile!
Non vogliamo avere dubbi! In quest’aula si è detto che NON è un progetto di ZTE, ma sono stati fatti dei bandi pubblici per scegliere il partner tecnologico?
Sono state fatte delle comparazioni e degli studi tecnici per dimostrare che l’offerta di ZTE fosse la migliore possibile?
Che io sappia no, ed evidentemente anche nella scorsa legislatura nelle opportune sedi, non sono state date queste risposte.
Sul progetto e sul Business Plan sono state le aziende del settore a sollevare dei dubbi ed è proprio la Public NetCo ad affermare di non avere avuto potere contrattuale nel rapporto con ZTE (nella delibera n.22 e nella nota integrativa del 2018).
(Link alla relazione del COPASIR sulle minacce del 5G cinese: https://stefanomele.it/news/dettaglio.asp?id=484)
Considerata l’importanza strategica di queste infrastrutture è necessario analizzare le condizioni degli accordi (meglio partire bene perché quello che creeremo sopra questa infrastruttura avrà un grande valore), dobbiamo assicurare al paese le migliori tecnologie tutelando la salute pubblica e ritrovare la necessaria distensione nei rapporti internazionali per garantire stabilità agli investimenti ed apertura verso le nuove opportunità.
Proprio per questi motivi ritengo assolutamente opportuna la decisione di aver spostato la delega alle Telecomunicazioni all’interno della Segreteria per gli Affari Esteri.
Vorrei accennare velocemente l’importanza di questa delega (quella delle Telecomunicazioni) in ragione del fatto che sarà della Segreteria agli Esteri la competenza sul riassetto delle frequenze televisive e pertanto sul futuro della nostra San Marino RTV. Un passaggio molto delicato in cui saremo a fianco dello Stato italiano per garantire la continuità di lavoro della nostra emittente.
Faccio notare all’aula che Questo passaggio si è reso necessario proprio per la crescita continua delle compagnie di telecomunicazioni che hanno sempre maggiore capacità economica.
Digitalizzazione della PA
Proprio nel contesto di trasformazione digitale della pubblica amministrazione è stato inserito il rilancio del settore informatico a supporto dell’economia perché i principali fattori di competitività e di attrazione di nuovi capitali li possiamo valorizzare solo se siamo capaci di creare nuovi servizi pubblici e di rendere più efficienti gli esistenti.
Una sfida possibile, se attiviamo un processo virtuoso di certificazione dei servizi seguendo gli standard internazionali a cui le aziende private devono aderire per essere parte integrante dei servizi pubblici offerti.
Vorrei che si guardasse con attenzione alle aziende sammarinesi, poiché sono consapevole che abbiamo un importante patrimonio in competenze / che aspetta solo di essere messo alla prova.
e-Residency
Uno dei nuovi servizi che potrebbero rilanciare interattività imprenditoriale verso il nostro paese è l’attivazione delle residenze digitali, le e-Residency sul modello estone.
Un’occasione per San Marino di mettere a frutto investimenti, competenze e politiche di economia internazionale per offrire un servizio che possiamo fare nostro ed essere tra i primi paesi in Europa ad adottarlo.
L’Estonia è diventata un esempio, ed è riuscita ad integrare questo servizio utilizzando gli standard richiesti dai regolamenti Europei tutti citati nel programma di governo ed ora possono certificare i benefici di questo sistema:
cito solo alcuni numeri:
- 3.500 sono i servizi pubblici a cui hanno accesso i residenti digitali
- 6.000 le nuove imprese (di cui 300 circa italiane)
- 50.000 le adesioni da parte delle persone fisiche
- il 70% delle richieste riguardano forme di business
Tutto questo è stato possibile grazie ad un aspetto fondamentale è stata trovata la giusta sinergia tra Pubblico e Privato.
https://www.ilsole24ore.com/art/estonia-sogno-un-paese-tutto-digitale-AEp8d4GC
https://www.ilsole24ore.com/art/estonia-incubatore-startup-grazie-all-e-residency-AEkxBQ8G
San Marino Innovation
Il punto centrale per avviare la collaborazione tra Pubblico e Privato si trova all’interno della nuova riorganizzazione San Marino Innovation che oggi è a capo delle nostre Start-up e dell’Agenda Digitale Sammarinese.
Da un lato è necessario consolidare il suo ruolo di regista del processo di trasformazione digitale del paese soprattutto nel supportare l’economia reale e dall’altro deve essere promotore e mentor delle nostre start-up, puntando sulla formazione dei nostri giovani che hanno la vocazione di concretizzare le proprie idee imprenditoriali grazie alla tecnologia.
Dobbiamo essere consapevoli che questo processo di trasformazione lo possiamo vincere se sappiamo dare valore alle risorse umane.
Trovare tecnici è difficile e non possiamo pensare di costruire il nostro futuro se pensiamo di cercare competenze sempre fuori territorio, invece dobbiamo imparare a formare i nostri ragazzi tramite Academy che sappiano reclutare menti di ogni età quindi trovando collaborazioni con le nostre scuole ed università.
San Marino Innovation deve essere strategico nel nostro obiettivo di tutelare la Sovranità digitale, dobbiamo rendere concreto il concetto che è preferibile realizzare software internamente piuttosto che continuare ad acquistare prodotti di terzi.
Dobbiamo credere nelle nostre competenze e comprendere che tutto ciò che viene ceduto esternamente ci espone a dei rischi.
Un’ultima cosa su San Marino Innovation la devo dire poiché dobbiamo ricostruire la fiducia con le start-up incubate ed offrire dei benefici reali per aziende che hanno necessità di investire molto in ricerca e sviluppo. Gli oneri che attualmente vengono richiesti non rendono attrattivo il nostro paese pur avendo un regime fiscale agevolato. È necessario rimetterci mano.
Desidero affermare di essere perfettamente d’accordo con quanto detto dal Consigliere Ciavatta in ambito di innovazione tecnologica ed in particolar modo sulla necessità di intervenire sul Decreto Blockchain (sempre promosso da San Marino Innovation) sulla necessità di potenziare la vigilanza sulle nuove emissioni di Token digitali.
Proprio in questo senso si è anche espressa proprio ieri la Consob, in cui ha confermato le opportunità legate alle cripto-valute (su cui agisce la Blockchain), salvo che siano efficaci gli strumenti a tutela degli investitori.
Agenda Digitale Sammarinese
Voglio ricordare che l’Agenda Digitale Sammarinese è un documento strategico di trasformazione digitale, preparato appunto dall’Agenzia per lo Sviluppo Digitale e consegnata al precedente governo.
Un patrimonio in termini di progetti da realizzare, che avrebbero permesso di avviare un percorso strutturato per modernizzare il nostro Paese.
Questo documento è stato completamente ignorato dal precedente governo nonostante i suoi validi contenuti, per cui è prioritario riportarlo alla luce per recuperare il tempo perduto e valorizzarlo sempre nell’ottica di tutelare la nostra Sovranità Digitale.
Voglio ricordare velocemente che l’Agenda Digitale è una iniziativa europea, quindi utile anche per il confronto internazionale.
Era già stato fatto uno studio per inserire il nostro Paese in una classifica Europea e potremmo usare questo strumento per dare evidenza delle nostre peculiarità, che grazie proprio a questo programma politico, possono offrire un’ottima immagine di San Marino e candidarsi come paese ospitale per nuovi imprenditori.
Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare i membri dell’Agenzia per lo Sviluppo Digitale nominati con il Decreto 179/2015 e le associazioni che hanno contribuito alla redazione del documento.
Fintech
Un importante passaggio, nella parte del rilancio del sistema finanziario, è dedicato nel valutare tecnologie Fintech, in particolare quelle legate alle cripto-valute per implementare servizi di stoccaggio, transazione e cambio di questi asset digitali.
Questo intervento non solo può essere un’opportunità per il sistema finanziario (come confermato da Consob) ma è anche un’ottima occasione per mettere a frutto le nostre infrastrutture e le nostre competenze di alto profilo.
Conclusioni
Vorrei concludere sottolineando la decisione, dal mio punto di vista molto positiva, di spostare la delega per l’innovazione tecnologica all’interno della segreteria alla Sanità.
In questo momento, nel mondo, la ricerca tecnologica è concentrata soprattutto nel trovare soluzioni innovative utili a supportare la tutela della salute e voglio dire che anche per questo, ci sono aziende a San Marino che stanno portando avanti progetti di ricerca proprio grazie ad importanti investimenti in innovazione tecnologica.
Non mi resta che ringraziare tutti quelli che hanno partecipato alla stesura del Programma di Governo, di augurare buon lavoro ai Segretari di Stato chiedendo che vengano valutate bene le priorità poiché il Paese ha bisogno di cambiare passo quanto prima.
Grazie
William Casali (PDCS)
Consigliere della Repubblica di San Marino