Si avvia verso le conclusioni il XXI Congresso Generale del Pdcs “Sostenere la persona per il futuro del Paese”. Nella mattinata di domenica, dopo la Santa Messa, proseguono i lavori con gli interventi dei delegati, della candidata al ruolo di Segretario politico Marcella Michelotti e dell’ospite, l’onorevole Mario Mauro, ex ministro della Difesa italiano.
Il primo a salire sul palco è il Segretario di Stato Stefano Canti. “Non c’è sviluppo senza sostenibilità – esordisce Canti –. Un aspetto questo che incide sul nuovo piano regolatore. Ho già consegnato del materiale alle forze politiche affinché possano valutare il lavoro svolto e si possa definire un dibattito politico sul nuovo strumento valutando gli obiettivi consegnati all’architetto Boeri. Si tenga in considerazione quanto emerso nell’ultimo difficile periodo in termini di necessità di spazi adeguati alla persona. Rigenerare il tessuto urbano e gli spazi pubblici, favorendo l’efficientamento energetico degli edifici, valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico, aumento della qualità urbana, valorizzazione di nuclei storici, sviluppo di corridoi ecologici. Intervenire sui territori rurali e salvaguardare il territorio. Uno sviluppo per il Paese che si coniughi con lo sviluppo turistico e commerciale e lo sviluppo residenziale. Interventi strategici riguarderanno ampie aree, come la riqualificazione di molti edifici anche all’interno del centro storico. Infrastrutture: messo avviso di manifestazione di interesse per progetti strategici su cui veramente il Governo vuole puntare. Polo museale, riqualificazione parcheggi 6 e 7. Si è dato avvio a quella che è la filiera biologica sammarinese ora equiparata a quella degli Stati membri della Ue. Altro tema è quello dell’aggiornamento della normativa sull’agricoltura per il mantenimento del settore agroalimentare con misure ed incentivanti per favorire l’imprenditorialità giovanile. Nella quarta Commissione individuate soluzioni fattive sulla gestione dei rifiuti in grado di accogliere le istanze dei cittadini. Nella consapevolezza che occorre mantenere gli impegni assunti in termini di raccolta differenziata. Il progetto San Marino plastic free: disposta l’eliminazione della plastica monouso a partire dalle sedi istituzionali. Verrà introdotto il divieto di distribuzione dal giugno 2021 di plastica monouso su tutto il territorio. ”.
La parola quindi al presidente Pasquale Valentini. “La politica per essere buona ha bisogno di guardare a qualcosa che viene prima della politica. La vicenda del Covid ci ha dimostrato questo. Pensate a quante volte in questo anno, al di là di decreti, linee guida, etc., il richiamo era sempre alla responsabilità personale. Nessun sistema può sostituire la responsabilità personale. Dunque vi è la necessità di capire di più cos’è la persona. C’è nella persona qualcosa, c’è un desiderio di utilità della propria vita, che fa la persona. C’è il tema della sussidiarietà. Non dobbiamo chiedere allo Stato di fare quello che io posso fare. Lo Stato deve aiutarmi a fare quello che io devo fare. Lo Stato deve tenere conto che sta parlando di famiglie, imprese, associazioni, persone che devono essere valorizzate nella loro iniziative e non sostituite. Non è la logica dei numeri che mi legittima a governare, ma la capacità di tenere conto di tutti, anche degli avversari. Fare qualcosa che abbia come attenzione la persona tutta intera. Il Pdcs non può fare politica dimenticando questo aspetto. Nell’impostare le politiche, devo tenere presente il destinatario. La persona, con tutti i suoi legami, capacità e potenzialità. Dà uno sguardo, un’intelligenza diversa nel fare le cose, in un contesto come quello attuale: c’è l’impotenza, l’incertezza, che ci spinge a rivolgerci a qualcuno che risolva il problema. Non abbiamo grande strutture, però mi viene questa immagine: credo sia indispensabile che i Segretari di stato si concepiscano come allenatori, non giocatori. Devono mettere in moto la squadra, non sostituirla. C’è bisogno di strutturare la Pa, come competenze non come numero. Come capacità di riferirsi all’amministrazione per dire: abbiamo quel problema, dimmi come dobbiamo intervenire. Che rapporti hai per dire che quel problema va affrontato così? Va fatta crescere in competenza e responsabilità la Pa. E’ da una comunità forte che si possono sviluppare Stati e mercati. Per combattere quello che ci divide dobbiamo fare di tutto per far crescere quello che ci unisce. L’agenda politica sarà quella che emerge dalla mozione conclusiva del XXI Congresso. Abbiamo bisogno di organizzarci in modo più proficuo. Abbiamo poco tempo e dobbiamo essere più efficaci rispetto a quanto fatto fino ad ora”.
Spazio quindi alla candidata alla Segreteria politica, Marcella Michelotti. “Ci aspettano mesi difficile per tenere sotto controllo bisogni e azioni, dimostrando di essere guida solidale in uno dei periodi più tragici della storia recente. E’ emerso che vogliamo un Paese normale ma che riacquisti credibilità, reputazione, solidarietà, lavoro per tutti. Dobbiamo procedere con riforme strutturali, la Pa deve diventare una risorsa e non un peso. Dobbiamo lavorare per obiettivi all’interno di un contesto temporale che dobbiamo scrivere. Dobbiamo dimostrare di ottenere dei risultati. E’ emerso che siamo capaci di produrre nuovi modi di produrre ricchezza sostenibile per tutti, attraverso modelli come quello dell’economia civile. Anche a San Marino le disuguaglianze stanno diventando importanti. Questi nuovi modelli di sviluppo possono creare un lavoro più compatibile con l’ambiente e con più partecipazione da parte di giovani e donne. E’ emerso che sostenere la persona per il futuro del paese non vuol dire fare assistenzialismo, ma creare opportunità di lavoro dignitose per tutti. Non lasciando mai sola la persona soprattutto nel momento del bisogno. E’ emerso che il Paese non si vende ma si valorizza l’economia locale. Il Paese non va ceduto a nessuno. Il partito spesso viene accusato di avere agito male e come successo perde consenso e fiducia. Oggi non ce lo possiamo più permettere. Dal dibattito è emerso che se lavoriamo tutti insieme in modo nuovo, possiamo portare a casa i risultati migliori in un clima di fattiva armonia. Quello che propongo è un cambio di metodo. Va stabilita una road map sulle grandi riforme e il piano di sviluppo. Dobbiamo fare un grande lavoro collettivo e sinergico”.
Ricco di suggestioni l’intervento dell’ospite, l’onorevole Mario Mauro, che affronta tematiche che vanno dalla politica estera all’ascesa dei populismi. “L’Ue deve essere consapevole dei cambiamenti che coinvolgono il mondo intero, e collocarsi nello scenario della nuova guerra fredda, quella tra Stati Uniti e Cina. In questo contesto così duro, una partita particolare l’ha esercitata nella questione europea il tramonto dei partiti tradizionali e l’avvento dei populismi. Dc ed Europa sono sinonimi. La ricostruzione, la ridefinizione di un’esperienza di convivenza civile, è stata possibile in Europa grazie alle Democrazie Cristiane. La Dc oggi esiste solamente a San Marino e in Germania. Tenetevi caro il Pdcs di San Marino e fate di tutto perché questa sia la consapevolezza quotidiana dei cittadini. Senza questa esperienza di democrazia vera e vissuta, non c’è l’amore al destino di una nazionale e delle persone, non c’è la capacità di mettere a fuoco le nuove sfide della storia. I grandi Paesi europei hanno il dovere di rivedere le loro politiche di lungo raggio su giovani, famiglie, istruzione, università. Ma qual è il di più che San Marino può portare? Un di più di libertà e consapevolezza. E’ l’unico Paese che si è sufficientemente difeso da visioni populiste. Ha conservato attraverso la sopravvivenza delle esperienze di partito una nozione di libertà costituzionali, di convivenza civile. Ripeto ancora: teniamocela cara la Dc, perché è la forma nuova e vera di altre parole, Europa, libertà e bene comune”.
Il Congresso prosegue con la proiezione del video-messaggio di Antonio López-Istúriz White, segretario PPE. “Il Ppe – dice – ha sempre visto nel Pdcs un esempio che si basa su valori cristiani e sull’impegno sociale. Non per niente, il vostro partito ha le sue origini nella lotta per la libertà della democrazia. Voi rappresentante fedelmente i valori del Partito Popolare Europeo. Il PPE è vostro alleato ed è pronto a sostenervi per affermare gli interessi della vostra millenaria Repubblica. Interessi che includono l’accordo di associazione con l’Ue. Una grande opportunità sia per l’Ue che per San Marino. Un saluto anche a Lorenzo e ai vostri giovani, che presto diventeranno membri dell’EDS”.
E’ quindi la volta del Segretario di Stato Marco Gatti. “Ci sono una serie di emergenze che il Governo affronta rapidamente e diminuiscono il tempo del confronto. Dobbiamo affrontare l’emergenza e la quotidianità e quindi gestire al meglio le risorse che abbiamo. Si tratta di distribuire al meglio quello che si ha. In momenti come questi si vorrebbe vedere una collettività che si aggrega, ma vediamo anche qui alle volte come gli strumenti che vengono messi in campo, c’è anche chi ne abusa. Diventa un problema. Cercare di limitare l’abuso degli strumenti che vengono introdotti, però così si rischia che siano inefficaci perché troppo limitati. Questo Congresso è l’occasione di una nuova organizzazione. Ci si mette in discussione e ci si riorganizza. Per mantenersi il Pdcs ha necessità di interrogarsi e di mettersi in discussione ad ogni Congresso. Oggi è il momento per far sì che sulla base degli errori che abbiamo commesso ci sia un rilancio importante dell’organizzazione del partito”.
Dopo l’intervento del sindaco di Monte Grimano Terme, Elia Rossi, il quale porta all’assemblea del Pdcs il saluto del presidente della Regione Marche Acquaroli, la parola passa al Segretario di Stato Teodoro Lonfernini: “Il nostro partito ha il compito di recuperare il tempo e le opportunità perdute. Lo faremo – come stiamo facendo – gestendo tutti gli aspetti con grande equilibrio e grande senso di gestione amministrativa, di giustizia e non giustizialismo, non attraverso il controllo fanatico del potere politico: sarà qui la differenza rispetto alle precedenti legislature, in particolare l’ultima. Siamo passati attraverso una guerra di interessi economici che ci hanno devastato più delle bombe. Da qui passa la soluzione difficile per la ricostruzione che non deve essere confusa con la restaurazione, che qualcuno vuole vedere anche laddove non c’è. In questo dovremo distinguerci e sono certo che ci distingueremo. Dimostriamo che il tempo dei politici burocrati è decisamente finito e il vento del cambiamento soffierà forte. La serietà non la si dimostra occupando un posto o un altro, ma con l’approccio ai problemi, che andranno trasformati in opportunità per il Paese. Siamo partiti da un concetto logico: la politica estera come grande scudo al di sotto del quale consolidare tutte le altre realtà. Per poi considerare l’equilibrio, la revisione dei conti, la giustizia, un occhio vigile sull’occupazione frontaliera, le riforme non più rinviabili, il territorio, la sanità. Non avremo mai la bacchetta magica, ma ci sarà sempre la determinazione di far ripartire una corretta dimensione economica. Dovremo creare un sistema fluido, dovremo essere severi con chi sgarra, ma dovremo essere premianti e non falsamente premianti. E’ ora di unirci attorno alla proposta. Se il partito non farà questo, il Paese non lo aiuteremo. Dobbiamo continuare ad impegnarci con grande sforzo e continuare a chiedere alla gente di starci vicino”.
Dopo la lettura del messaggio del Vescovo di San Marino – Montefeltro, S.E. Andrea Turazzi, l’ultimo intervento della mattinata è quello del Segretario di Stato Massimo Andrea Ugolini: “Negli ultimi tre anni c’è stato un potentato economico che ha cercato di pervadere tutte le forme dello Stato. Sento dire che c’è una forzature della politica sulla magistratura. La politica ha esigenza di fare in modo che venga fuori la verità. Anche se è una verità che fa male. La verità non deve mai fare male. Vedremo cosa verrà fuori all’interno della Commissione di inchiesta sul sistema bancario. Occorrerà andare fino in fondo e capire chi ha delle responsabilità. Sulla giustizia serve un percorso di riforme, ma non si può fare finta che certe forzature non siano state messe in campo. Abbiamo ritrovato una figura di altissimo livello come il professor Canzio. C’è la riforma dell’ordinamento giudiziario, il codice di procedura penale, e anche una maggiore speditezza dei processi. Occorre una forte condivisione all’interno della maggioranza, occorre cercare di capire quali sono i punti di incontro”.