Il titolo che può sembrare provocatorio racchiude una grande verità. In questi anni abbiamo vissuto una gestione del settore turistico dove ha predominato una completa assenza di pianificazione e progettualità. Si è passati dall’avviare i lavori della Segreteria di Stato all’annunciare la Monorotaia, dall’affidare ad una società esterna l’elaborazione dell’ennesimo Piano Strategico per il Turismo (costato più di centomila euro) al parlare di dirigibili, aria fresca tutto l’anno e progetti vari scollegati fra loro.
Questo clima confusionario ha fatto si che per oltre tre anni il settore turistico fosse abbandonato a se stesso, in completa assenza di linee guida, nonostante i tanti spunti presenti nel Piano Strategico da loro commissionato, e dove le richieste di ascolto delle diverse associazioni di categoria sono rimaste senza risposta.
L’incapacità di delineare una visione capace di fronteggiare adeguatamente le sfide nuove che il contesto ci pone di fronte e l’incapacità di portare a compimento i tanti progetti proposti alla cittadinanza ha portato ad una situazione dove insicurezza, mancanza di fiducia e rassegnazione la fanno da padrone.
E quindi cosa fare? Con estremo senso di responsabilità, abbiamo il dovere di trasferire nuova speranza e fiducia, entusiasmo nel credere che San Marino potrà riuscire a risollevarsi.
Dobbiamo concretamente partire dalla nostra vera ricchezza, ovvero, da ciò che siamo e da come valorizzarlo. Troppo spesso ci dimentichiamo della nostra identità, della nostra millenaria storia, delle nostre istituzioni, delle nostre tradizioni storico culturali, culinarie e delle nostre curiosità che se adeguatamente valorizzate e tutelate, possono davvero essere il vero nostro prodotto di punta.
Consapevoli di questo e dell’obbiettivo da raggiungere dobbiamo svolgere una chiara pianificazione degli interventi da mette in atto da subito. Dobbiamo elaborare un’offerta turistica che, forte delle caratteristiche innate del nostro paese, sia realmente distintiva, innovativa e accostata ad una serie di nuovi segmenti turistici (trekking, wedding, accessibilità, sostenibilità, enogastronomia…), in grado di tracciare una linea chiara su quello che siamo noi e il resto; una programmazione corretta degli eventi da svolgersi anno per anno, una programmazione dei progetti infrastrutturali da attuare concretamente, l’introduzione di politiche mirate per un miglioramento dell’accoglienza e dell’ospitalità (servizi igienici, orari, info point, gestione rifiuti ecc…).
Tutto questo deve essere ben posizionato e commercializzato attraverso la partecipazione alla fiere, la sottoscrizione di accordi con Tour Operator, Bus Operator e Aeroporti, senza dimenticare la fondamentale sinergia con il territorio limitrofo.
Per portare a compimento tutto questo dovremo necessariamente essere guidati dal “Buon Senso”, la vera colonna portante dell’operare politico.
In questo viene ricompresa la responsabilità di gestire in modo corretto ed equilibrato le risorse ad oggi disponibili, troppo spesso “cestinate” in progetti faraonici e non programmati con chi il turismo lo vive tutti i giorni.
Ritorniamo a fare squadra, perché solo partendo dalla condivisione delle idee e dalla concretezza possiamo farcela.
Lorenzo Bugli & Alice Mina