La Repubblica di San Marino, per la sua dimensione e collocazione geografica, si rapporta costantemente con la vicina Italia e con l’Unione Europea, ai fini di migliorare le relazioni nel contesto internazionale in cui si trova.
San Marino nel corso degli anni ha stipulato accordi bilaterali con l’Unione per sviluppare gli interessi comuni. Tra cui l’accordo di cooperazione e unione doganale, l’accordo sulla tassazione dei redditi da risparmio e la convenzione monetaria.
L’accordo di cooperazione e unione doganale, affronta oltre all’unione doganale tra la Repubblica e l’UE, ulteriori tematiche che variano dalle non discriminazioni per le condizioni di lavoro alle cooperazioni in diversi settori ai fini di tutelare l’ambiente, la cultura e il turismo.
Mentre, la convenzione monetaria, stabilisce le condizioni dell’emissione in commercio di banconote e monete in euro, la nomina in materia bancaria e finanziaria ai fini di attività e vigilanza degl’istituti interessati e la prevenzione del riciclaggio, della frode e della falsificazione dei dati statistici.
Nonostante gli accordi stipulati, la Repubblica di San Marino non gode pienamente della libertà che avrebbe se fosse uno stato membro. Ma, l’adesione all’Unione sarebbe alquanto sfavorevole. A causa delle microscopiche dimensioni e dunque anche della piccola popolazione di circa 34.000 abitanti, a livello europarlamentare comporterebbe una rielaborazione e una riorganizzazione completa, data dal fatto che attualmente il numero dei parlamentari è regolato dal numero della popolazione degli stati membri.
Per ovviare a tale problema la strada che l’Unione e i tre piccoli Stati stanno prendendo è l’associazione. Tuttavia, sussiste una differenza sostanziale: non permette la partecipazione attiva, in quanto Stati terzi, ad attività normative delle istituzioni europee (Commissione, Consiglio e Parlamento).
Questo accordo ancora incompiuto, che comprende San Marino, Andorra e Monaco, affronta tematiche bilaterali e plurilaterali tra i vari Stati e l’Unione.
Nonostante tale progetto sia sviluppato su un quadro istituzionale comune, scomponendolo è possibile osservare i tre accordi bilaterali tra l’UE e i tre Stati. Essi sono basati su protocolli (attualmente 25) che elencano il c.d. acquis (ossia il corpus giuridico dell’Unione) a cui gli Stati si dovranno allineare.
Il processo di associazione ha come fine principale quello di risolvere gli ostacoli all’ingresso del mercato unico europeo, il quale ridurrebbe gli ostacoli che le imprese e i cittadini della Repubblica si trovano ad affrontare durante l’esportazione o nell’importazione di beni o servizi.
Esso regolerebbe e allineerebbe le normative di San Marino con quelle europee, il che garantirebbe il diritto al mercato interno (che porterebbe alla libera circolazione delle merci, persone e capitali) e la partecipazione all’unione doganale (il che faciliterebbe la documentazione doganale per gli operatori economici).
Per concludere, ma non per importanza, all’interno dell’accordo di associazione verranno delineate gli accordi e i programmi a livello bilaterale, tra l’Unione e San Marino, non solo sul piano economico, ma sociale e culturale.
Gian Marco Gatti