L’Unione Europa, così come noi giovani la conosciamo, è frutto di un processo iniziato nella prima metà del XX secolo, il così detto processo di integrazione. Il concetto di “Europa unita” è nato consecutivamente ai due conflitti mondiali della prima metà del XX secolo, dove nazioni europee si distrussero per avidità e presunzione di prevalere l’una sulle altre.
I Padri Fondatori dell’Unione (Konrad Adenauer, Alcide de Gasperi, Robert Schuman, ecc) capirono che solo un’Europa unita avrebbe evitato futuri conflitti e sarebbe stata in grado di competere con le due super potenze dell’epoca, Stati Uniti e Unione Sovietica.
I primi passi mossi per avviare il processo di integrazione si ebbero con la creazione, negli anni Cinquanta, della CECA (Comunità europea del carbone e dell’acciaio, Parigi – 1951) e CEE (Comunità Economica Europea, Roma – 1957). Si pensava infatti che uno stimolo di stampo economico potesse servire come pretesto per unificare le nazioni europee, le prime ad aderire furono: Belgio, Francia, Italia, Germania (ovest), Lussemburgo e Paesi Bassi. Questi trattati crearono un contesto dove non esistevano dazi doganali, registrando così un periodo di forte crescita economica tra questi Paesi.
Soltanto con la caduta del muro di Berlino (1989) e la conseguente caduta del comunismo nell’Europa centrale, si completò la creazione del Mercato Unico con le “quattro libertà” di circolazione di beni, servizi, persone e capitali. Nel frattempo si aggiunsero all’Unione anche Grecia, Portogallo e Spagna. Negli anni Novanta furono firmati due trattati, Maastricht (1993) e Amsterdam (1999), portando altri Stati all’interno del progetto europeo. È proprio durante gli anni Novanta che si dà vita anche a “Schengen” attraverso cui ogni cittadino europeo ha diritto di circolare liberamente senza controllo dei passaporti alle frontiere.
Nei primi anni del 2000 l’Euro diventa la moneta dell’Unione Europea e nel frattempo altre nazioni decidono di entrare. Oggi l’Unione Europea promuove la pace e il benessere dei suoi cittadini; offre libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne. Gli obiettivi principali sono: favorire lo sviluppo sostenibile basato sulla crescita economica e stabilità dei prezzi, piena occupazione, progresso sociale e tutela ambientale all’interno di un’economia di mercato altamente competitiva. L’Unione ha numerosi obiettivi e valori ma senz’altro uno su tutti può evocare lo spirito unitario, “INTEGRAZIONE” sociale, culturale ed economica.
Davide Tabarrini