Il 20 maggio del 2020, un anno fa, ci lasciava per sempre l’amico Gian Franco Terenzi. La sua improvvisa e inaspettata scomparsa ha aperto, nel cuore della nostra Repubblica, un vuoto di cui ancora oggi avvertiamo il peso e che ben difficilmente potrà essere colmato. Poche persone, come lui, sono state capaci di incidere in maniera così profonda e radicale in campi tanto diversi tra loro, dalla politica alle relazioni internazionali, dall’economia alla solidarietà. In politica, Terenzi si è sempre distinto per essere una delle voci più attive e autorevoli all’interno del Pdcs, incarnando con il suo esempio gli alti valori che sono alla base del partito e non lesinando, talvolta, osservazioni critiche che avevano l’indubbio merito di stimolare e arricchire il dibattito. San Marino lo ricorda anche come un grande uomo delle istituzioni, prima come Capitano di Castello di Serravalle, poi come Membro del Consiglio Grande e Generale, Presidente del Gruppo della Repubblica di San Marino presso l’Unione Interparlamentare e infine in qualità di Ecc. Capitano Reggente, carica da lui ricoperta ben quattro volte ed esercitata sempre con fermezza, lungimiranza e un profondo senso dello Stato e della democrazia. Molto ci sarebbe da dire sulla sua carriera da imprenditore, cominciata addirittura negli anni ’60. Con le sue aziende, Terenzi aveva portato il nome della Repubblica al di fuori dei confini nazionali, assumendo per oltre 30 anni la guida dell’Unione Artigiani. Presidente dell’Associazione San Marino – Cina, era stato forse il principale promotore e artefice dell’amicizia tra il nostro Paese e la grande nazione asiatica, contribuendo in maniera significativa a diffonderne la storia, la cultura, le tradizioni, gettando le basi per un legame che resiste ancora oggi, saldamente, proprio per merito suo. Poche settimane fa la nostra Repubblica ha celebrato il 50esimo anniversario delle relazioni internazionali con la Cina: il nostro pensiero dunque non può che andare, con un senso di profonda gratitudine e riconoscenza, all’amico Gianfranco, per l’immensa eredità lasciata a San Marino e ai sammarinesi.