Relazione XXII Congresso del Segretario Politico Gian Carlo Venturini

8/11/2024

Presidente, Amiche ed Amici dell’Ufficio di Presidenza, Amici Delegati,

S.E. Ambasciatore Colaceci, Illustrissimi Ospiti, Amiche ed Amici,

 

è con una certa emozione ma anche con sincero sentimento di orgoglio che mi accingo a dare inizio a questo XXII Congresso Generale del Partito Democratico Cristiano Sammarinese. Emozione ed orgoglio che sono frutto del senso di appartenenza a questa grande e fervida famiglia della Democrazia Cristiana che, ancora una volta, si trova qui riunita per rinnovare il proprio impegno e la propria partecipazione alla vita democratica della nostra comunità, e continuare a fare la storia della nostra millenaria Repubblica.

 

Impegno e responsabilità per un futuro sicuro” è il titolo scelto dalla Direzione per il nostro XXII Congresso, perché l’azione del Partito, di ogni sua donna e uomo, solo se animata da un costante impegno e da un forte senso di responsabilità verso ogni cittadino e verso tutto il Paese, potrà continuare a garantire a tutti e a ciascuno, un futuro sicuro.

 

Impegno e responsabilità che sono stati, e devono sempre essere, anche alla base dell’operato di ogni Segretario Politico.

 

Una forte responsabilità che il ruolo di Segretario Politico necessariamente porta con sé, specialmente nell’affrontare il delicato compito di sintesi politica che un partito come il PDCS è chiamato a fare, quale forza di maggioranza relativa alla guida del Paese, ogni volta che viene chiamato a scelte determinanti per nostra la Repubblica.

 

Un grande impegno che non può mai venire meno, visto il ruolo di primo piano, che il nostro Partito ha sia all’interno del nostro Paese, sia a livello internazionale.

 

Come da tradizione, inoltre, è l’intervento del Segretario Politico che dà avvio anche ai lavori del Congresso Generale fungendo da premessa per gli interventi dei delegati che prenderanno parte al dibattito.

 

Un compito non semplice, soprattutto in questo particolare momento storico e politico che stiamo attraversando, cui sono chiamato per la seconda volta, e che cercherò di assolvere con la stessa responsabilità ed impegno con cui ho ricoperto il ruolo di Segretario del PDCS in questi 7 anni e mezzo.

 

Sono certo, però, di essere sorretto, ora come altre volte in passato, dalla vicinanza e dal sostegno di tantissime amiche e tantissimi amici – anche coloro che non sono fisicamente presenti qui oggi in sala – che con il loro impegno, la loro dedizione disinteressata, la loro solidarietà, il loro altruismo, hanno dato un significato più profondo e veritiero al mandato politico che sono stato chiamato a ricoprire, aiutandomi ad avere chiara quale fosse la visione da perseguire, orientando le scelte ed ispirandole.

 

Innanzitutto, dunque, mi corre l’obbligo di rivolgere un caloroso benvenuto ed un sentito ringraziamento a tutte le delegazioni dei partiti, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali presenti e così numerose, insieme a tutti gli ospiti che con la loro presenza e la loro esperienza contribuiranno ad arricchire il dibattito in questa importante Assise.

 

Per ciascuno di essi vorrei chiedere un caloroso applauso, perché rappresentano, ognuno nel proprio ruolo, tutta la nostra cittadinanza, e perché sono e saranno gli interlocutori con cui il PDCS cercherà sempre dialogo, confronto e sintesi, perché solo nella condivisione si possono trovare le migliori soluzioni per il bene della nostra comunità sammarinese.

 

Nel dare inizio ai nostri lavori, inoltre, non possiamo fare a meno di dedicare un pensiero affettuoso e commosso agli amici che, anche recentemente, ci hanno lasciato. Ci mancano, la loro assenza ci addolora profondamente, ma rimane vivo il ricordo del loro prezioso contributo: l’esperienza, la saggezza e il grande cuore che hanno dedicato a questa assemblea, partecipando al rinnovamento del Partito ed allo sviluppo del nostro Paese.

 

Per il PDCS, e per questo Congresso, la nomina di un membro del nostro Partito alla Suprema Magistratura dello Stato è, da sempre, un grande onore, ma porta con sé anche un profondo senso di responsabilità. Pertanto, vorrei innanzitutto, rinnovare le più sentite felicitazioni, a nome di tutta la Democrazia Cristiana, agli Eccellentissimi Capitani Reggenti, rivolgendo un pensiero particolare a Sua Eccellenza Francesca Civerchia. Alla Reggenza, custode suprema dell’ordinamento costituzionale della Repubblica, esprimo a nome di tutti, il ringraziamento, per il messaggio che hanno rivolto alla nostra Assise.

 

Accolgo con profonda riconoscenza anche le parole espresse dal Presidente del PPE Manfred Weber a questo Congresso, a ciascuno di noi, che confermano fortemente la stima e il riconoscimento del Partito Popolare Europeo verso il PDCS, e la volontà comune di consolidare un rapporto che dura da anni, e che vede il PDCS sempre più impegnato anche a livello internazionale europeo.

 

Un sincero ringraziamento va, inoltre, a tutti coloro che, con dedizione ed autentico spirito di servizio, si sono impegnati per rendere possibile la celebrazione di questo significativo evento. Esprimo loro la mia più profonda riconoscenza, perché è grazie alla grande disponibilità ed all’instancabile impegno che hanno profuso fino ad oggi, che siamo riusciti ad organizzare questo Congresso, che costituisce il massimo organo del Partito, ne fissa gli indirizzi politici ed organizzativi, elegge il Segretario Politico, i membri del Consiglio Centrale ed i componenti del Comitato dei Garanti.

 

Un ringraziamento speciale, a nome mio personale e da parte di tutto il Partito, va all’amico Pasquale Valentini, Presidente del Partito, per l’autentico e valido supporto che ha dato all’attività del PDCS in tutti questi anni.

 

Non me ne vogliano tutti gli altri amici, ma per l’amicizia ed il rapporto che mi lega a Pasquale da tanti anni, ed anche per il suo impegno nella preparazione di questo Congresso, vorrei chiedere a tutti voi un forte applauso di ringraziamento. É, davvero, per tutti noi un esempio concreto di impegno e di responsabilità, e di cosa significa essere democristiani in politica.

 

Insieme a lui ringrazio anche tutti gli amici ed amiche che hanno preso parte ai gruppi di lavoro e contribuito alla predisposizione delle tesine congressuali, che trovate nelle vostre cartelline. Un contributo di pensiero, sull’identità del PDCS, sugli orizzonti verso cui portare il Paese e su come riformare alcuni aspetti del nostro ordinamento, che ritengo sia una base validissima per la riflessione dei delegati e per organizzare al meglio l’agenda politica del Partito per i prossimi anni, insieme a quanto condiviso nel programma di Governo.

 

Invitandovi ad una attenta lettura delle tesine congressuali, vi anticipo già che di proposito, anche per una maggior brevità del mio intervento, non ne riprenderò i contenuti che, assieme a tutto il Consiglio Centrale, ho condiviso fortemente.

 

 

 

IL CAMBIAMENTO DELLA SITUAZIONE GEOPOLITICA

 

Quattro anni sono passati dal nostro ultimo Congresso generale, il 21esimo, svoltosi alla fine di ottobre del 2020. Seppur il tempo passato sia relativamente breve, il mondo in cui oggi ci troviamo a vivere si presenta estremamente diverso da quello di allora. Molte cose sono cambiate e nuove sfide si sono presentate davanti a noi, costringendoci a fare i conti con una realtà in continua trasformazione.

 

Ci siamo messi alle spalle una pandemia mondiale e la relativa emergenza sanitaria, che ha lasciato cicatrici profonde anche nella nostra Repubblica obbligandoci a fare leva sul nostro spirito di resilienza e sulla capacità di adattamento; una pandemia che siamo riusciti a superare grazie al senso di coesione e unità, a quella visione solidaristica che la Democrazia Cristiana da sempre incarna e difende e che ha coinvolto e accomunato le diverse anime del nostro Paese.

 

I confini dell’Europa e del Mediterraneo, nel frattempo, sono stati segnati da guerre che ancora oggi continuano a causare la morte di uomini, donne e bambini e immense sofferenze, e la cui eco giunge fino alle nostre coscienze portando inevitabilmente ad interrogarci su ciò che una piccola realtà come San Marino ha il potere di fare per riaffermare la necessità della pace.

 

Non possiamo iniziare il nostro Congresso senza una parola di solidarietà morale e civile verso i popoli che stanno vivendo queste tragiche realtà. E’ necessario moltiplicare gli sforzi e le iniziative per la pace nelle varie zone del mondo.

 

Ai conflitti si sono poi aggiunte altre crisi, di natura economica, finanziaria, energetica. Abbiamo sperimentato, in maniera diretta, le conseguenze legate all’aumento dei prezzi, che ha messo in difficoltà famiglie, imprese e lavoratori, rinnovando in noi la preoccupazione ed il bisogno di agire per la ricerca di soluzioni tese a garantire dignità ed equità sociale, pari condizioni ed opportunità a tutte le persone che appartengono alla comunità sammarinese.

 

Da ultimo, perché recentissimo, ma profondamente significativo rispetto al quadro politico internazionale, l’elezione di Donald Trump quale 47° Presidente degli Stati Uniti d’America. Una scelta molto chiara e netta da parte dei cittadini americani che, certamente cambierà le dinamiche politiche all’interno di un Paese cui siamo legati dai tempi del Presidente Lincoln. Approfitto di questo momento, anche per esprimere al Presidente Trump i migliori auspici per un buon esito del suo nuovo mandato.

 

PDCS GARANTE DI STABILITÁ E GOVERNABILITÁ

 

In questo quadro complesso e dinamico, caratterizzato da piccoli e grandi cambiamenti, il PDCS ha saputo tenere la barra dritta senza mai rinnegare la propria natura e le proprie origini, tenendo fede ad un’identità ultradecennale, a valori solidi che non possono essere scalfiti dal tempo, sostenuto dal proprio senso di responsabilità, da una forte visione democratica, dall’urgenza di poter operare per il bene comune e l’interesse collettivo, principi che sono ancora oggi il pilastro del nostro Partito.

 

In questi anni abbiamo consolidato un percorso politico che ci ha visti protagonisti nella gestione delle sfide derivanti da una crisi economica internazionale senza precedenti, congiuntamente alla complessa negoziazione dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, che oggi è prossimo alla sua firma. Questo è un traguardo storico per la nostra Repubblica, frutto della politica di coerenza e serietà portata avanti dal nostro Partito. Un risultato che va ben oltre il presente e che avrà un impatto duraturo sullo sviluppo economico, sociale e istituzionale del nostro Paese.

 

Nell’intervento conclusivo con cui, nell’ottobre di quattro anni fa, avevo salutato l’Assise del XXI Congresso, confermando la disponibilità e la volontà nel portare avanti il mio impegno quale segretario politico del PDCS, mettendo al centro la capacità di ascolto, il dialogo, la partecipazione attiva, la valorizzazione del ruolo delle donne e dei nostri giovani, avevo evidenziato un punto fondamentale: la necessità, per San Marino, di stabilità e governabilità.

 

Affermavo, in quel contesto, che “i giovani, le imprese, la gente non possono più accettare la politica del rinvio, le non decisioni, le situazioni di stallo, perché potrebbero ingenerare nel Paese un meccanismo perverso che è quello della perdita di fiducia della gente nella classe politica”.

 

Il Partito, in questi quattro anni, ha sostenuto l’azione del Governo con lealtà ed impegno, per garantire la stabilità e la sicurezza che ne deriva, consentendo di consolidare alcuni importanti risultati per il nostro Paese. L’aver portato avanti una formula ed una collaborazione così complesse, nella scorsa Legislatura, tra forze politiche di diversa estrazione è un fatto politico di estrema rilevanza che ci ha visti protagonisti di un periodo particolarmente problematico e travagliato. Abbiamo mantenuto fede agli impegni presi con gli elettori, non abbiamo avuto vita facile, ma non abbiamo mai mollato.

 

I fatti hanno dimostrato la coerenza e l’autorevolezza della DC, il valore della sua presenza e il determinante apporto al bene del Paese.

 

LE SCELTE ELETTORALI E LA FIDUCIA DEI CITTADINI

 

Il Partito, convinto della validità della propria linea politica, tenendo ben presente le esigenze vive ed obiettive della cittadinanza, ha gestito con forte senso di responsabilità, anche il delicatissimo passaggio tra la XXX e la XXXI legislatura.

 

É con questo spirito che, in previsione della conclusione della precedente Legislatura e delle elezioni del giugno scorso, sono stati avviati una serie di incontri e colloqui con le altre forze politiche, per cercare di definire una strategia comune in vista delle consultazioni.

 

Dopo un approfondito confronto all’interno degli organi direttivi del PDCS, tra Direzione e Consiglio Centrale, abbiamo deciso di non escludere alcun tipo di dialogo, aprendo le porte a tutti coloro che volessero contribuire a dare continuità e concretezza all’azione politica che stava portando benefici al nostro Paese, con l’obiettivo di condividere, partecipare e coinvolgere tutte le forze rappresentative.

 

Abbiamo iniziato il confronto partendo da un concetto chiaro: dialogare prima con i nostri alleati di allora, con cui avevamo condiviso un’esperienza politica positiva, che ci aveva permesso di raggiungere importanti obiettivi, pur consapevoli che restava ancora molto da fare. Alcune forze hanno accolto prontamente il nostro invito, mentre altre hanno preferito optare per strade differenti, più concentrate sul proprio successo elettorale, anziché pensare a completare il percorso avviato insieme.

 

Per mesi abbiamo assistito a previsioni negative da parte dei nostri avversari, convinti di un nostro crollo elettorale. Alcuni persino speravano in una caduta rovinosa. Sappiamo bene, amici, che c’è chi auspicava e sicuramente ha lavorato per ridimensionare la Democrazia Cristiana.

 

Tuttavia, oggi possiamo affermare con orgoglio, ma senza vanità, che i sammarinesi hanno scelto di premiare la nostra coerenza e responsabilità. I cittadini hanno rinnovato in misura crescente la fiducia in noi, affidando ancora una volta al PDCS il compito di far progredire il Paese.

 

Sicuramente è stato riconosciuto il ruolo del PDCS nel “rimettere in sicurezza” il Paese, che nel 2019 era sull’orlo di una crisi economica, finanziaria, sanitaria, sociale e diplomatica, ma hanno certamente condiviso anche gli ideali e i valori di fondo che hanno continuato ad animare l’azione del Partito.

 

Il 9 giugno, con assoluta certezza, gli elettori hanno premiato i nostri sforzi, confermando il Partito Democratico Cristiano Sammarinese come forza di maggioranza relativa, con il 34,14% delle preferenze. Un risultato straordinario, addirittura superiore a quello del 2019, che ci ha permesso di entrare in Consiglio Grande e Generale con 22 seggi.

 

Un ringraziamento sentito va, ancora una volta, a tutti voi ed ai tanti amici e simpatizzanti che avete sostenuto e dato fiducia alla nostra squadra di 52 candidati, che ci hanno messo la faccia e non si sono minimamente risparmiati durante tutta la campagna elettorale, contribuendo significativamente al risultato ottenuto. A loro, tutti qui presenti, va ancora il nostro caloroso applauso!

 

Il risultato elettorale dimostra, sempre di più, che il PDCS è un partito rinnovato, affidabile, composto da persone competenti e pronte a lavorare con spirito di servizio per il bene comune. Un partito che può ancora dare molto al nostro Paese e ai suoi cittadini, consolidando quanto fatto finora per garantire un futuro prospero e sicuro per tutti.

 

LA NUOVA MAGGIORANZA

Il 12 giugno, la coalizione Democrazia e Libertà ha ricevuto l’incarico dall’Ecc.ma Reggenza di avviare le consultazioni per la formazione di una nuova Maggioranza per la XXXI Legislatura. Forte del sostegno popolare ottenuto, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese e Alleanza Riformista hanno subito intrapreso un dialogo con tutte le forze politiche, con particolare attenzione a quelle con cui avevano già condiviso l’esperienza di governo nella legislatura precedente.

L’obiettivo è stato quello di costruire una Maggioranza ed un Governo stabili, ampiamente rappresentativi e capaci di affrontare le sfide presenti e future, proseguendo il percorso di rigenerazione e rafforzamento del sistema paese.

Le forze politiche che compongono l’attuale Maggioranza – PDCS, AR, Libera/PS e PSD – e che ringrazio sentitamente per la presenza questa sera, hanno lavorato insieme, assumendosi le proprie responsabilità per costruire un progetto comune al servizio della Repubblica.

Sono certo che questa Maggioranza, che raccoglie in sé le forze politiche più rappresentative e le differenti sensibilità del Paese, sarà capace di dimostrare, come già avvenuto nelle consultazioni, che la sintesi e l’unione sono più importanti della divisione e che, se l’obiettivo è lavorare, senza pregiudizi, per il bene del Paese, sarà in grado di farlo e di farlo bene.

All’interno di questa Maggioranza, come di quella passata, il PDCS sa di essere il principale centro di attenzione del Paese, perché ha rafforzato la sua posizione di centralità nella vita politica di San Marino, cardine del sistema democratico, garante dello sviluppo, difensore degli ideali e dei valori della civiltà cristiana, di cui una gran parte della nostra società è ancora permeata.

La nostra volontà di unire ci ha permesso di tornare ad essere un soggetto sempre più rappresentativo e credibile, chiaramente riconoscibile da parte di tutti i partiti, particolarmente dai nostri alleati, e capace di garantire un confronto, non senza scontri, ma sempre leale.

Senza, o contro, la Democrazia Cristiana il Paese è privo delle condizioni di stabilità politica, che ne consentono la possibilità di sviluppo e progresso, ed il PDCS non ha mai abdicato, né abdicherà mai, al ruolo di guida e punto di riferimento per i sammarinesi.

STAGIONE CONGRESSUALE E RAPPORTO CON LE FORZE POLITICHE

Questo è un autunno particolarmente intenso nel panorama politico, sindacale e sociale del Paese: nel mese scorso si è svolto il Congresso Confederale della CDLS che aveva per tema “Costruttori di Futuro”, e dal quale sono scaturiti importanti spunti di riflessione rispetto a quanto potrà essere fatto nei prossimi anni per il Paese.

Colgo l’occasione per rivolgere le più vive congratulazioni ed i migliori auspici di buon lavoro all’amica Milena Frulli, riconfermata Segretario Generale della CDLS, a tutti i quadri e a tutti coloro che si impegneranno nella difesa dei lavoratori.

Sempre il mese scorso si è tenuto il Congresso Generale del PSD, e la prossima settimana si terrà quello di LIBERA. Nel nuovo anno, inoltre, sono già stati annunciati altri congressi di partito e sindacali. Momenti politici e di vita sociale che seguiamo, e seguiremo, sempre con molta attenzione, perché con esse evolverà certamente anche il quadro politico generale.

In questo globale contesto, vorrei iniziare la mia analisi partendo dalle forze politiche più distanti alla DC, cercando di semplificare il ragionamento.

DEMOS, qui presente e che ringrazio per avere accettato il nostro invito, ha espresso una posizione di netta contrarietà al PDCS, proponendo fortemente un progetto di alternanza al nostro Partito. Ne prendiamo atto, ma non possiamo non rilevare che il pensiero della cittadinanza è talmente distante da quello di DEMOS, che tale forza politica oggi non è più rappresentata in Consiglio Grande e Generale.

Anche la posizione di RETE nei nostri confronti, dopo l’uscita dalla Maggioranza nella scorsa Legislatura, nonostante il buon lavoro fatto insieme, è stata di preclusione totale, e ne abbiamo preso atto. Una scelta analoga a quella di DEMOS, non convalidata dall’elettorato, che ha invece riconosciuto il nostro senso di responsabilità verso la Repubblica, nella fase più delicata della scorsa Legislatura, generata proprio dall’uscita di RETE dallo scorso governo.

Resta, comunque, nei loro confronti, la stima ed il riconoscimento di ciò che è stato fatto insieme di buono negli ultimi 6 anni, prima all’opposizione e poi al governo, che consente ancora oggi, spazi di confronto e di fiducia, anche per continuare a consolidare quanto fatto in passato.

Prima di parlare del rapporto con le altre forze politiche ritengo importante chiarire come in una realtà quale quella sammarinese, lo scenario politico non potrà mai essere definito semplicemente dai concetti di centro-destra e centro-sinistra, perché a differenza di realtà come quella italiana o quella anglosassone, da noi, è ancora presente la Democrazia Cristiana, quale partito di centro, che raccoglie in sé i valori della giustizia sociale e della solidarietà da una parte, e della libertà di impresa e della sussidiarietà dall’altra, tenendo ancora assieme le sensibilità che sono divise negli altri Paesi.

Non siamo né per il liberismo che garantisce solo i più forti, lasciando indietro i più deboli, né per il comunismo che appiattisce l’impresa personale e non valorizza i meriti della persona.

Ciò che guida la Democrazia Cristiana e che ne consolida la posizione al centro è la tutela della dignità della persona, che può essere garantita solo tenendo insieme la dimensione sociale e la libertà individuale di ogni uomo e donna, che non possono mai essere separate.

I nostri principi ispiratori non sono né quelli dei conservatori, né quelli del progressisti, ma sono quelli della Dottrina Sociale che garantiscono lo sviluppo integrale della persona umana ed i suoi bisogni, e che richiedono entrambe le sensibilità, ma senza alcun deriva in un senso o nell’altro.

Per questo, noi continueremo a fare la nostra parte per difendere questi valori per noi essenziali ed irrinunciabili, sempre con spirito di apertura e di dialogo costruttivo, e favorendo ogni percorso che rafforzi questa posizione, semplificando conseguentemente il quadro politico.

In quest’ottica, la collaborazione con ALLEANZA RIFORMISTA, che si è presentata per la prima volta alla cittadinanza come nuova forza politica e con la quale abbiamo scelto di presentarci assieme alle elezioni, e con cui intendiamo rafforzare il rapporto, ha gettato le basi per un ampliamento e rafforzamento dell’area democratica e del polo liberal-riformista.

Non posso non rilevare con dispiacere la presa di distanze da parte di ELEGO dal progetto di AR, pur rimanendo nella Maggioranza e nella Coalizione, sia per il rapporto positivo sempre avuto tra noi e l’area socialista, che confermiamo, sia perché ogni divisione anche piccola, complica il quadro politico.

La Coalizione Democrazia e Libertà in più occasioni ha invitato anche DOMANI-Motus Liberi a far parte della stessa, ma ha sempre ricevuto una risposta negativa, generando grande dispiacere, vista la comunanza di valori e di visione prospettica di sviluppo di San Marino.

Pur rispettosi delle decisioni e delle posizioni assunte da DML, vorrei che fosse chiaro a tutti che il nostro invito a continuare a lavorare insieme sui progetti di rinnovamento e sviluppo del Paese continua ad essere valido, pur nei rispettivi ruoli di maggioranza ed opposizione.

Continueremo a favorire il confronto e, per quanto possibile, la convergenza sui temi, per superare le non sempre – reciproche – comprensibili riserve, con coloro che hanno valori comuni ai nostri e che dimostrano la volontà di “lavorare assieme e non in alternativa” a noi.

Le esigenze del nostro Paese, tuttavia, dettate dai diversi momenti storici, ci hanno posto in alcune circostanze nelle condizioni di cercare spazi di dialogo senza pregiudizio, e collaborazioni appropriate anche con coloro che politicamente partivano da visioni molto differenti dalla nostra, ma sempre nel rispetto della coscienza e della condizione di ciascuno.

A questo proposito, nell’intervento di saluto che ho portato al Congresso del PARTITO DEI SOCIALISTI E DEI DEMOCRATICI – con i quali avremmo voluto continuare assieme il percorso fatto durante la scorsa Legislatura e che, invece, hanno scelto di legarsi in Coalizione con Libera e PS – ho ribadito la volontà di lavorare insieme nell’interesse del Paese chiarendo, però, che la ricerca dell’unione a sinistra debba essere a favore del Paese e non contro qualcuno.

Qualsiasi forza unificatrice, nel comune interesse, deve perseguire un orizzonte più alto. Lo ribadisco, non perché un rafforzamento “contro” la Democrazia Cristiana – prospettiva che ciclicamente ritorna in mente ad alcuni – ci preoccupi, ma perché la storia ci ha insegnato che una linea politica che non favorisce il dialogo e che è ripiegata su se stessa, non è vincente. Se non è un’idea forte e solida, che ci motiva, tutto prima o poi si sbriciola.

Sulla base di questo presupposto, durante il confronto elettorale, anche il dialogo e le occasioni di collaborazione con LIBERA e PARTITO SOCIALISTA si sono via via intensificati, creando una progressiva fiducia reciproca e favorendo la convergenza delle scelte attraverso una collaborazione più stringente.

L’intesa programmatica raggiunta fra i partiti della maggioranza è stata possibile, proprio perché tutti hanno condiviso la volontà di accompagnare il Paese in questo tempo di scelte cruciali, che porteranno a cambiamenti anche strutturali del nostro assetto socio-economico.

Guardiamo con favore al prossimo Congresso di Libera, che siamo sicuri favorirà la chiarezza internamente allo stesso partito, dando maggiori certezze anche agli alleati ed ai propri stessi elettori.

Se dal confronto interno scaturiscono più forti e chiare le ragioni profonde della propria azione politica, anche le piccole fuori-uscite di alcuni soggetti, seppur rappresentativi della propria area, diventano sostanzialmente irrilevanti.

Non possiamo non riconoscere, inoltre, il contributo che le forze politiche socialiste abbiano portato alla politica sammarinese, ed il valore di un ideale che auspichiamo possa continuare ad essere stimolo all’impegno per il Paese.

Riguardo a REPUBBLICA FUTURA, rilevo con piacere che i toni del dibattito si sono molto ridimensionati durante la scorsa Legislatura, ma la mancanza di una presa di distanza dalle posizioni fortemente conflittuali tenute sulla giustizia e su altre questioni importanti, ha reso complicata una collaborazione con loro.

Tuttavia, in questa Legislatura, proprio per la tradizione democratica che ci contraddistingue, vorremmo riprovare a porre le basi per un serio ed approfondito confronto, pur sapendo che se non verrà a meno la diffidenza reciproca a favore della fiducia, sarà molto difficile creare autentiche circostanze di dialogo per il rafforzamento dei nostri rapporti.

IL PDCS E LE ISTITUZIONI

Desidero partire dal Tribunale per sottolineare il grandissimo lavoro fatto nella scorsa Legislatura per la riforma dell’ordinamento giudiziario. Una riforma che ha consentito il ripristino e la maggiore efficienza dell’amministrazione della giustizia, quale elemento di garanzia per la cittadinanza. Perché senza giustizia non c’è pace.

Permettetemi, a questo riguardo, di ringraziare particolarmente il Dirigente del Tribunale, Presidente Giovanni Canzio, per la competenza, la qualità del servizio e l’equilibrio dimostrato nella gestione del Tribunale, che ha ottenuto numerosi e altissimi riconoscimenti, anche da parte degli organismi internazionali.

Parlando di istituzioni, parto dal Potere Giudiziario per chiarire come il valore dell’autonomia della Magistratura, seppur nelle dinamiche di un piccolo Stato come San Marino, sia un aspetto imprescindibile al quale il PDCS ha fortemente contribuito e per il quale continueremo ad operare nel futuro, al fine di garantire le migliori condizioni e le migliori risorse, per una sempre più efficiente amministrazione della giustizia.

Un’altra breve riflessione intendo farla rispetto al Potere Esecutivo. Dopo l’esperienza vissuta all’opposizione nel 2017, quando nel 2020 siamo tornati alla guida del Paese, la Democrazia Cristiana ha fatto una scelta volutamente molto forte: proporre al Governo una generazione fortemente rinnovata.

Non è stato tutto perfetto ma, nessuno può negare che lo scorso governo guidato dalla Democrazia Cristiana non solo è riuscito a tirare fuori San Marino dalle difficoltà in cui si trovava, ma ha fatto dei passi che rimarranno storicamente significativi rispetto ad alcune questioni fondamentali per il Paese. Prima fra tutte la conclusione del negoziato per l’Accordo di Associazione all’Unione Europea, basilare per dare al nostro Paese un reale orizzonte internazionale.

Sempre rispetto all’Esecutivo, negli anni passati é stata posta l’attenzione sulla governabilità e la stabilità, ed anche nel nostro ordinamento abbiamo dato più forza e struttura al Congresso di Stato.

Oggi, ed arrivo al Potere Legislativo, il problema non è più la stabilità del Governo, ma un suo eccesso di prerogative a discapito del Parlamento.

Il Consiglio Grande e Generale, in cui il PDCS è rappresentato da 22 membri, anche in questo caso, fortemente rinnovato nelle persone e nelle competenze, ha sempre più difficoltà a svolgere le sue funzioni di indirizzo politico e di controllo, senza considerare la sempre maggiore complessità per i Consiglieri, di conciliare l’attività politica con la vita lavorativa e famigliare. Su questo si dovrà riflettere attentamente ed elaborare soluzioni efficaci e quanto più condivise.

A tale proposito è stato accolto con favore l’avvio dell’iter per l’istituzione di una Commissione Consiliare Speciale per le Riforme Istituzionali, il tema delle Istituzioni e della riforma è al centro del dibattito e dell’iniziativa politica.

Sul piano istituzionale, anche i rapporti con l’Italia e con l’Europa necessitano almeno un breve riferimento.

 

La visita del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella a San Marino, lo scorso anno, seguita a quella dei Capitani Reggenti a Roma, nel 2021 –eravamo io ed il collega Marco Nicolini a rappresentare con onore il nostro Stato – è sono stati segni eloquenti degli ottimi rapporti ricreati proprio nella scorsa Legislatura.

 

A livello europeo la presenza del PDCS nel Partito Popolare Europeo (PPE) ha rappresentato, e rappresenta, una straordinaria opportunità strategica per San Marino, poiché ci ha permesso di entrare in dialogo con i maggiori partiti cristiano-democratici e popolari d’Europa, favorendo collaborazioni politiche e sinergie.

 

In tal senso, vorrei ricordare anche la recente partecipazione del nostro Partito al 28esimo Congresso del Partito Popolare Europeo, il 6 e 7 marzo scorsi.

 

Intervenendo in quell’assise ho confermato il supporto del PDCS all’azione del PPE in Europa, e condiviso con l’Assemblea Congressuale il positivo risultato della conclusione del negoziato dell’Accordo di Associazione all’Unione Europea, ottenendo la conferma del continuo sostegno da parte dei Leaders del PPE. Un altro forte segno della validità della nostra azione politica.

 

CONCRETEZZA NELLE SCELTE

 

Una politica che voglia rispondere alle sfide di questo tempo deve muoversi con modalità precise. Trasparenza e coinvolgimento, saranno necessari per esplicitare e condividere le ragioni che portano alle scelte ed ai provvedimenti da concretizzare, e che dovranno nascere nel più ampio coinvolgimento, non solo dei soggetti della politica, ma di tutti i cittadini.

 

Il PDCS non potrà prescindere dai propri capisaldi, ai quali legare lo sviluppo culturale, sociale ed economico del nostro Paese e, conseguentemente, i percorsi per attuare questi indirizzi.

 

Sintetizzo qui, solo per punti, alcuni degli aspetti diffusamente approfonditi nelle Tesine Congressuali, con l’impegno di continuare una loro elaborazione all’interno dei rispettivi Gruppi di Lavoro, che riprenderanno dopo la chiusura del Congresso.

 

L’individuazione delle nostre ipotesi di sviluppo non potrà che avvenire in stretta connessione con l’implementazione dell’Accordo di Associazione con l’UE, che rimane la priorità del nostro percorso e auspichiamo che sarà firmato nei prossimi mesi.

 

Un’altra priorità sicuramente è la nostra Comunità, il nostro stare insieme ed il territorio, l’ambiente in cui viviamo. Una Comunità che cambia e che esprime valori che vanno riscoperti e riaffermati. Tra questi, una sfida importante che dovremo affrontare è l’inverno demografico e la risoluzione del problema abitativo.

 

La stabilità ed la promozione della famiglia, come modello sociale che non può essere messo in discussione, e lo sguardo di un bambino neonato sono la risposta concreta più eloquente a quest’epoca storica, in cui ogni persona è connessa alla rete, ma vive sempre di più il dramma della solitudine. Una solitudine che tocca specialmente le persone più anziane e che chiede risposte sempre più umane.

 

In questi giorni il Consiglio Grande e Generale ha approvato l’Atto Organizzativo per l’Istituto Sicurezza Sociale (ISS), un provvedimento normativo che il PDCS ritiene decisivo per dare stabilità e struttura alla sanità sammarinese. Il bilancio sanitario, la formazione, la ricerca, la gestione delle liste d’attesa, l’organizzazione degli orari ospedalieri e l’efficienza delle strutture sono temi complessi e centrali, che ci impegniamo a risolvere affinché la sanità possa essere ancora più vicina ai bisogni della cittadinanza.

 

In ambito economico il comparto manifatturiero sta dando un grosso contributo, dando solidità all’economia reale. Anche il recente rapporto del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha messo in evidenza la capacità di resilienza del tessuto sammarinese e riconosciuto esplicitamente gli sforzi compiuti da San Marino durante e dopo la pandemia.

 

La riduzione del debito pubblico è una priorità assoluta del nostro programma di governo. Questo traguardo richiede non solo una crescita economica robusta, ma anche una serie di riforme strutturali, necessarie per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche.

 

L’ottimo risultato di bilancio del 2023, ottenuto grazie a politiche fiscali prudenti e a una gestione attenta delle risorse, ha contribuito a ridurre la pressione finanziaria sul Paese, ma il rilancio del sistema bancario e finanziario, sarà fondamentale per il posizionamento delle banche nel mercato europeo.

 

VITA DI PARTITO E FORMAZIONE

 

Tutto ciò che va fatto, non può prescindere da una coscienza ideale che deve essere alimentata e per la quale risulta indispensabile la formazione, e non solo quella che si può fare con interventi specifici, ma anche e soprattutto quella che ognuno può perseguire attraverso gli aspetti più significativi della propria vita (la famiglia, la professione, il volontariato…).

 

Un elemento qualificante a questo scopo potrà essere il Centro Studi, già previsto dal nostro Statuto, che prevedendo momenti formativi e di studio, può diventare un luogo aperto di idee che verifichi anche la coerenza fra i valori ribaditi e l’azione politica.

 

A questo scopo, e quale strumento utile a ritrovare la memoria storica del PDCS, il mio auspicio è quello di riorganizzare l’Archivio storico del PDCS, che ormai, come archivio di partito, è rimasto unico nel suo genere a San Marino.

 

Assieme alla formazione occorre anche dare vita ad una riorganizzazione della vita del partito che, in modo attuale, sappia dare concretezza all’esigenza di un maggior coinvolgimento di tutti gli aderenti e di tutti quei cittadini che desiderassero realizzare una partecipazione più consapevole alla vita politica e istituzionale del Paese.

 

L’individuazione di un organismo di coordinamento, che tenga contatti periodici con le Sezioni per informare dell’attività del partito e della situazione politica, congiuntamente all’utilizzo dei nuovi strumenti digitali strutturati potrebbe dare una risposta concreta ad esigenze molto sentite.

 

I GIOVANI DEMOCRATICO CRISTIANI

 

Le proposte che ho fin qui elencato sono frutto di un percorso condiviso, che ha coinvolto il Partito in tutte quelle componenti che ne rappresentano l’ossatura e che, grazie alla loro capillarità, sono da sempre uno dei punti di forza di questa grande famiglia che è la Democrazia Cristiana.

Consentitemi di rinnovare, a nome del Partito, un sincero apprezzamento per il fruttuoso, approfondito e ampio lavoro svolto in questi anni dalle ragazze e dai ragazzi del nostro Movimento Giovanile.

É pensando, soprattutto, ai giovani che spesso abbiamo portato avanti con convinzione alcune scelte che oggi si dimostrano strategiche per assicurare alle prossime generazioni un futuro di crescita e sviluppo, equità, pari diritti, stabilità, sicurezza.

Per questo dobbiamo non solo ringraziarli, per il loro desiderio di essere protagonisti attivi della politica sammarinese, di poter contribuire – con il loro entusiasmo, la loro energia, ma anche competenza, studio e professionalità – ad un progetto di Paese che non può prescindere dalle esigenze delle generazioni più giovani.

Per la Democrazia Cristiana è motivo di vanto e orgoglio poter annoverare un Movimento Giovanile tanto strutturato e dinamico, testimonianza di una partecipazione concreta e di un coinvolgimento sempre più largo, sempre pronto a scendere in campo, ad adoperarsi per il bene del Paese.

Nel novembre 2023, Marco Mularoni è stato eletto nuovo Presidente dei Giovani Democratico Cristiani. Rivolgo a lui i migliori auspici perché, coordinando l’attività dei giovani DC, il Movimento Giovanile possa diventare sempre di più un luogo di crescita e formazione alla vita politica, per tutti i giovani della Repubblica, anche attraverso la moltitudine di iniziative, utili alla riflessione sui temi di attualità e all’elaborazione di proposte e progetti anche in grado di impattare concretamente sul dibattito pubblico e l’agenda di Governo.

 

Cari amici ed amiche,

questo XXII Congresso Generale del Partito Democratico Cristiano Sammarinese deve essere un’opportunità per tutti noi di “volare alto”, ripartendo dalla consapevolezza che – come più volte ripreso e ripetuto da diversi pontefici negli ultimi cento anni, da Papa Pio XI, fino a Papa Francesco – “la politica è la forma più alta di carità”.

Tanto più appropriata appare questa frase, di fronte all’esigenza di rispondere ai nuovi bisogni della persona, che rimane originale nella sua umanità, ma in una società in continuo cambiamento.

Una politica che ha restituito ai partiti il loro ruolo di protagonisti, dopo il recente periodo populista, alla quale anche la Democrazia Cristiana è fortemente chiamata a rispondere, con impegno e responsabilità, per un autentico pluralismo politico, espressivo di una società vitalmente democratica.

Se, da oltre 76 anni, il PDCS non è mai venuto meno al proprio ruolo di guida e di trascinatore del Paese, lo dobbiamo anche alla capacità di costruzione di una dialettica interna che gli esponenti della Democrazia Cristiana hanno saputo, nel tempo, far prevalere, anteponendo una visione comune ai personalismi e alle divisioni, e cercando la convergenza per il raggiungimento di una sintesi, passando attraverso il dialogo e il confronto.

Questa è la nostra identità, questi sono i nostri valori: quelli di un partito democratico, popolare, cristiano, consapevole della necessità di mettere al centro la persona e i suoi bisogni, un partito che non desidera chiudersi a riccio su se stesso ma aprirsi sempre di più al mondo e alla forza delle idee.

Un’identità che trova la sua migliore rappresentazione proprio nella cornice di questa importante Assise, che ancora una volta si rinnova e riaccende in noi la voglia di partecipazione.

Sono certo che lavoreremo insieme per corrispondere in modo più puntuale alla nostra funzione, per fare della nostra organizzazione un punto di riferimento sempre più rappresentativo e politicamente più efficace, forti dei nostri ideali, confortati dall’esperienza e coerenti con gli impegni assunti.

Con la volontà di accompagnare tutti i delicati passaggi che il nostro Paese dovrà ancora affrontare, per consolidare il tessuto economico sociale della Repubblica di San Marino, ed il suo ruolo a livello internazionale, annuncio a questa Assise la mia volontà a candidarmi alla guida del Partito Democratico Cristiano Sammarinese, per un ultimo mandato, continuando a mettere a disposizione del Partito e del Paese la mia esperienza, il mio impegno, la mia franchezza, la mia coerenza e il mio modo di essere.

Concludo così il mio intervento, augurando a tutti voi un buon lavoro e con l’auspicio, per tutti i delegati, che questo Congresso possa essere, come sempre in passato, un’occasione vera e concreta, da cogliere con convinzione e consapevolezza, per dare il proprio contributo al bene del Partito e del Paese.

Viva il PDCS, viva San Marino!