La Segreteria di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia e la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio ritengono doveroso fornire chiarimenti e precisazioni in merito all’articolo di Giacomo Amadori de “Il Tempo”, diffuso anche dai media locali, avente ad oggetto l’asserito blocco di capitali, depositati da correntisti italiani presso Istituti di Credito sammarinesi, che sarebbe stato attuato dal Tribunale per scongiurare crisi di liquidità delle banche.
Ciò in quanto le informazioni e deduzioni contenute nel predetto articolo appaiono assolutamente imprecise e foriere di falsi allarmismi, fornendo una rappresentazione della realtà eccessivamente semplicistica e, conseguentemente, giungendo a conclusioni non rispondenti al vero.
In primo luogo, occorre rilevare come non siano, allo stato, pendenti presso il Tribunale sammarinese procedimenti penali per il reato di riciclaggio che abbiano quale reato presupposto l’evasione fiscale, a maggior ragione perché tale condotta ha assunto solo recentemente rilievo penale nell’ordinamento sammarinese.
I procedimenti penali pendenti nei quali sono stati disposti sequestri e confische si riferiscono a fattispecie nelle quali i reati presupposti non sono di natura fiscale.
Pertanto, i soggetti coinvolti nei predetti procedimenti non potrebbero, comunque, beneficiare del regime della cosiddetta “voluntary disclosure” previsto dal legislatore italiano per favorire la regolarizzazione dei capitali detenuti all’estero nel rispetto, tuttavia, di determinate condizioni e limitazioni.
Le Segreterie di Stato, infine, ritengono assolutamente opportuno ribadire che – fermo restando le doverose verifiche circa la provenienza del denaro – sarà fornita, come di consueto, la massima collaborazione alla regolarizzazione dei capitali depositati presso istituti bancari sammarinesi, secondo le legittime richieste effettuate dai correntisti italiani conformemente alla sopra richiamata normativa sulla “voluntary disclosure”.