Maria Cristina Albertini interviene sulle forme di sostegno nei confronti delle donne sole in stato di gravidanza e dei nuclei familiari mono genitoriali in situazioni socio – economiche di particolare gravità

18/11/2022

Grazie eccellenza,

Con la seconda lettura del progetto di legge a sostegno di donne sole in gravidanza e nuclei mono genitoriali che versano in situazioni di particolare difficoltà, siamo orgogliosi di aggiungere un ulteriore tassello a quel più grande mosaico di interventi che sono stati fino ad ora messi in campo dall’attuale governo pensando alla famiglia ed alla persona in primis.

L’impianto legislativo, è stato concepito proprio per offrire una fondamentale e celere risposta in termini di aiuto e supporto non solo alle giovani donne che si trovano a vivere una gravidanza in condizioni di emarginazione, isolamento ed abbandono socio economico da parte della famiglia, ma anche ai nuclei familiari mono genitoriali il cui mantenimento dei figli gravi esclusivamente su di un genitore.

Siamo tutti consapevoli delle difficoltà che una donna in gravidanza non potendo fare affidamento sul supporto di un compagno o di una famiglia d’origine si trovi a fronteggiare: la condizione di emarginazione e solitudine, unita talvolta a problematiche di natura economica che inevitabilmente comportano pesanti ripercussioni a livello psicologico.

Ed è proprio in questa delicata fase che la donna sente su di sé tutta la responsabilità non solo del proprio futuro ma quella della creatura che porta dentro di sé, che merita di affacciarsi ad una esistenza desiderata, amata e dignitosa.

Risale a pochi mesi fa il più’ ampio progetto in materia di sostegno alla famiglia, ma pensando concretamente a questa minoranza di casi abbiamo ritenuto giusto rivolgere la nostra attenzione e questa casistica che anche se, per fortuna esigua, è presente sul nostro territorio e per la delicatezza della tematica è doveroso considerare così come è doveroso da parte della politica predisporre un impianto legislativo completo , snello ed attuabile, in grado di fornire servizi ed aiuti concreti in termini di tempo molto ridotti, come una gravidanza ed un puerperio richiedono.

In commissione referente il testo di legge è stato esaminato e licenziato con la ferma volontà di volere ampliare la nostra legislazione con questo ulteriore strumento che non trova la propria ratio in un intento puramente assistenzialista, ma sia invece mirato al supporto della donna dal punto di vista economico, sociale, psicologico accompagnandola in un percorso volto alla conquista di una nuova autonomia, di una indipendenza che le permetta di provvedere negli anni a venire, in maniera autonoma a tutte le necessità che la cura di un figlio comportano.

Grazie al progetto di legge la donna che, per motivi indipendenti dalla propria volontà si trova in condizioni di disagio e precarietà economica potrà contare su di un sistema che le consentirà di provvedere al reperimento di beni di prima necessità, provvedere al pagamento delle utenze, le consentirà’ di vivere in una abitazione dignitosa e nel contempo proseguire gli studi oppure entrare nel mondo lavorativo che le consentirà, in seguito, di affermare la propria autonomia.

Di primaria importanza è il ruolo dell’assistente sociale che, oltre a certificare la condizione di conclamata difficoltà del nucleo familiare, è tenuto a svolgere un’azione di supporto nell’espletamento delle formalità che sono previste per i richiedenti l’erogazione di tale servizio e, non per ultimo, il monitoraggio della condizione al fine di evidenziare eventuali mutamenti che andrebbero a modificare i requisiti per accedere ai benefici previsti dalla legge stessa.

L’esperienza della maternità si fa sempre più’ rara e di conseguenza più preziosa, e con questo sentimento abbiamo approcciato una condizione che merita attenzione e supporto ed è stata proprio questa spiccata sensibilità’ che ha animato in primis la collega Francesca Civerchia alla quale mi sento di rivolgere un ringraziamento particolare per avere coinvolta me ed in seguito tutto il gruppo femminile consiliare in un progetto di tale valenza per tutte le donne, unitamente al dovere istituzionale che ci è stato affidato di difendere, tutelare e supportare le condizioni più’ deboli e vulnerabili.

Ora è affidato all’aula il compito di suggellarne la definitiva fattibilità.

Grazie.