Il segretario agli Interni con delega alla Giustizia Gian Carlo Venturini non ci sta e replica alle accuse di Augusto Casali.
L’ex guardasigilli, nella conferenza stampa del Partito socialista di martedì, aveva accusato l’esecutivo di “non avere la volontà di andare fino ìn fondo nella lotta alla criminalità organizzata”.
L’esternazione è emersa a margine della conferenza stampa, quando Casali ha commentato l’ultima indagine della Dda di Napoli.
“La lotta alla criminalità non si è fermata – commenta Gian Carlo Venturini – sono i fatti a parlare, basta andare a vedere le delibere di febbraio dove sono stati istituiti dei gruppi di lavoro per quanto riguarda la riforma del codice di procedura penale”.
A dire di Augusto Casali “abbiamo la memoria corta: si interrompe un percorso e quando emerge un’altra indagine cadiamo dal pero”; Casali, da segretari odi Stato si è molto impegnato su questo fronte, lasciando in eredità la legge approvata sulle intercettazioni telefoniche e il pacchetto antimafia, composto da quattro normative delle quali solo una ha ottenuto il semaforo verde: quella che istituisce il reato di mafia.
“A febbraio c’è stata una delibera che definisce un rapporto di collaborazione con la Provincia di Rimini, la Prefettura e la Procura – spiega il segretario Venturini – per aderire a un bando della Comunità europea per contrastare la criminalità organizzata”.
In aprile, è stata approvata una delibera per adempiere alla volontà del Moneyval e del Gafi (Gruppo di azione antiriciclaggio internazionale) e questi fatti sono stati riconosciuti dalla Fondazione Caponnetto.
“Se non si completa il pacchetto di leggi per riorganizzare il tribunale e per creare delle piccole strutture di Intelligence e investigazione – ha sottolineato Augusto Casali – i tempi per uscire dalla black list si allungheranno di molto”.
Il segretario Gian Carlo Venturini, a proposito di intercettazioni telefoniche ricorda che: “Dopo le delibere dello scorso anno a seguito delle problematiche delle intercettazioni telefoniche – conclude – è stata definita la bozza di contratto con la ditta che ha vinto l’appalto e si sta proseguendo su questa strada”.
Quindi il percorso per la segreteria alla Giustizia è segnato, San Marino sarà sempre più collaborativo nelle indagini e avrà strumenti più efficaci per la lotta alla criminalità organizzata.
Marco Bollini
Tribuna