Esprimo il mio sincero apprezzamento per il messaggio di saluto rivolto all’Aula dalla Reggenza. Alcune delle mie riflessioni riprendono quelle già espresse nel loro messaggio, perché il momento storico che stiamo vivendo ci obbliga a tenere alta l’attenzione sulle continue violazioni dei diritti umani. In Ucraina la guerra è giunta al suo 422º giorno, e la guerra rappresenta sempre una sconfitta per l’umanità. Il discorso che non può più essere procrastinato riguarda proprio la pace e i diritti umani, perché ci tocca da vicino. Sappiamo infatti che l’assenza di guerra nei paesi non coinvolti non equivale a una vera pace. Un passo falso potrebbe coinvolgere il mondo intero in una guerra mondiale.
A proposito dei diritti dei sammarinesi di conoscere la verità, poiché non c’è verità senza libertà, le vicende giudiziarie nel paese dimostrano che il sistema di moralità all’interno delle strutture sociali ed economiche è pieno di imperfezioni e permeato di forse falsi valori. Gli interventi precedenti hanno evidenziato vari aspetti riguardanti la vicenda Banca Cis. Ricordo che è sempre possibile leggere la relazione dell’inchiesta, che è molto chiara sui fatti infausti avvenuti.
Con riferimento alle telefonate di esponenti politici con commissari di legge, sia durante il governo di Adesso.sm che durante questa legislatura, si è sempre cercato di negare l’evidenza e di confondere i fatti. Leggete la relazione della Commissione di inchiesta, perché da essa si possono comprendere tutte le vicissitudini. Io dico che il problema non sta solo in ciò che è stato detto nelle telefonate intercettate, ma anche in ciò che si continua a non dire. Si continua a non ammettere che quella politica era volta a difendere gli interessi di qualcuno, e non quelli del Paese. La magistratura farà il suo corso, ma quale servizio si rende alla cittadinanza con certe voci?