L’accordo di Associazione con l’UE – Il punto dei lavori con il Segretario di Stato Luca Beccari

27/08/2021

Accordo di Associazione con l’Unione Europea: qual è in questo momento lo stato dei lavori? Quali sono le criticità incontrate dalla Repubblica di San Marino lungo il suo percorso di integrazione? E quali sono gli obiettivi che il Titano intende perseguire?

Cerchiamo in questo articolo di fornire alcune risposte. La Repubblica di San Marino ha avviato relazioni ufficiali con l’Unione Europea a partire dal 1983.
Sono tre gli accordi principali conclusi con l’UE da quando tali relazioni ufficiali sono state stabilite, mentre a partire dal 2014 sono iniziati i negoziati per la firma di un accordo di associazione, congiuntamente con i Principati di Andorra e Monaco.
“Le relazioni con l’Unione Europea sono iniziate come espressione complementare ai legami bilaterali che San Marino ha tessuto negli anni con i Paesi Membri dell’Unione, rapporti che San Marino potrà ulteriormente rinsaldare a seguito della definizione della Repubblica nel più ampio contesto regionale, dandone concretizzazione tramite la conclusione di un accordo di Associazione – afferma il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari -.
San Marino si è aperto al dialogo con l’Unione Europea fin dal 1983, coltivando con cura un processo dialettico nel quale si è sempre sottolineata la tradizione culturale comune alla quale San Marino ed i sammarinesi sentono di appartenere”.
“Negli intendimenti originari della Commissione (risalenti al 2012), auspicati e poi condivisi dai Governi sammarinesi – osserva l’avvocato Roberto Baratta, Consulente del Governo per i negoziati con l’UE – il progetto di Associazione è destinato a risolvere i crescenti ostacoli all’ingresso nel mercato europeo che quotidianamente incontrano le imprese e i cittadini della Repubblica quando intendono esportare beni e servizi.
L’associazione all’Unione vuole conseguire tale obiettivo tramite l’integrazione nel mercato europeo della Repubblica di San Marino.
Il concetto giuridico di ‘integrazione’ garantisce infatti la parità di trattamento delle imprese sammarinesi a quelle europee e la certezza del diritto applicabile, superando l’attuale divario di competitività”. “L’accordo di Associazione con l’Unione Europea – puntualizza Riccardo Pozzi (Idc-Cdi) – rappresenta un aspetto fondamentale per tutta la comunità sammarinese, il negoziato riguarda infatti la collocazione internazionale del paese nel XXI Secolo.
Per questo non si può parlare di negoziato prettamente tecnico, c’è una forte componente politica che risulta evidente dal fatto che il fulcro del negoziato verte sulle quattro libertà fondamentali europee che sono alla base del rapporto tra libertà e sovranità dei popoli.
Il periodo di crisi economica e sanitaria che stiamo vivendo ha reso ancora più chiara la necessità di una vera integrazione con la UE, con l’obbiettivo di risolvere quegli ostacoli all’ingresso del mercato unico europeo che troppo spesso penalizzano gli operatori economici e i cittadini sammarinesi”.

Lorenzo Muccioli