Intervento Lorenzo Bugli in CGG 24.08.21

24/08/2021

Grazie Eccellenze,

oggi in questo mio breve intervento vorrei coinvolgere l’aula in un ragionamento, che a mio parere, può e deve essere di contributo per rilanciare la nostra azione politica dopo questa pandemia che ci ha colpiti tutti. Una delle serate della festa dell’amicizia di quest’anno intitolava: DAVANTI ALLE SFIDE DELL’OGGI: POSSIAMO AFFRONTARLE SENZA AUMENTARE LA DEMOCRAZIA?

Noi tutti abbiamo visto cosa sta accadendo in Afghanistan, tutti noi in questi giorni stiamo vivendo con dispiacere e disagio nei confronti di quelle donne, di quei bambini di quegli uomini costretti a scappare da un regime che impedirà loro di esprimersi, di manifestare di opinare, e ancora, notiamo come c’è chi ancora anche in questo momento sta manifestando per la democrazia rimettendoci la vita, ma non solo qui, anche in Paesi come la Bielorussia dove studenti sono stati incarcerati per aver manifestato contro Lukachenco e come dimenticare il mese scorso le proteste a cuba come negli anni 90, in Nigeria e tanti altri paesi.

Vedete cosa vuol dire perdere o non aver mai avuto uno strumento come quello che noi ora abbiamo e che diamo per scontato che è la democrazia?

E come alimentarla? Per alimentare la democrazia è fondamentale, ed è stato detto anche nei diversi interventi che si sono susseguiti alla festa dell’amicizia curare tre aspetti fondamentali: la chiarezza, la condivisione e il coraggio nella responsabilità di scegliere.

Per chiarezza, intendo la capacità sincera di porsi davanti alla cittadinanza in trasparenza, avendo obbiettivi ben chiari e una visione dei vari punti da affrontare.

La condivisione, il passaggio successivo nel quale creare il luogo del confronto, utile ad avviare processi di dialogo, ricordiamoci che il mondo non è nero o bianco ma vi è il grigio.

Il coraggio di scegliere con responsabilità, la capacità di ogni politico dopo aver dato il massimo nei due passaggi precedenti di scegliere e portare avanti la propria agenda guardando al bene comune con concretezza, l’unanimità non è sempre possibile, ma il confronto è il sale della democrazia.

Questo lo volevo dire alla luce delle riflessioni corrette che secondo me devono essere di auspicio per la stagione delle riforme che dovremo avviare in questo Parlamento, un Paese che da troppo rimanda quello che oggi non è più rinviabile, a noi è chiesto il compito di guardare a 30 anni.

Bene dunque e concludo, se anche nella maggioranza siano nati questi interrogativi in una sede di verifica, il paese ha bisogno di questo e non di personalismi. E solo da questo modo di concepire la politica dalla condivisione, che possiamo alimentare quella meravigliosa cosa che è la democrazia e che a volte diamo troppo per scontato.

Che questo sia l’auspicio per tutti noi di avviare una rinnovata stagione del fare, post pandemica dove il mondo è cambiato e a noi è richiesto il forte esercizio di ridisegnare il paese che vorremo.

Grazie.