Intervento di Giovanni Francesco Ugolini sulla seconda lettura della riforma IGR

31/10/2025

Eccellenze, Colleghi consiglieri

osservando con attenzione quanto succede nella vita politica/economica/sociale  del nostro paese mi sono accorto che  da tempo non si viveva un momento così denso di avvenimenti; un susseguirsi di errori, polemiche, attacchi e contrattacchi  fra la politica (maggioranza, opposizione) o addirittura all’interno della stessa maggioranza ,o paradosso massimo all’interno della stessa opposizione.

Si direbbero tempi difficili. Tempi del nostro tempo, all’esterno del nostro paese, nel mondo intendo, non pare che anche in questo senso emergano esempi da seguire. Guerre , dittature, contesto economico disastroso, in poche parole ansie e preoccupazioni. Questo stato d’animo, di un orizzonte pieno di nubi oscure, lo percepisce ovviamente la politica, ma soprattutto la gente. Chi vive oggi fra la gente del nostro paese non può non sentire bruciare ,sulla propria pelle, il fuoco della sfiducia, del disagio, della delusione.

Questo Consiglio, tutti noi, maggioranza e opposizione, persone , mi si permetta senza offendere nessuno, la maggior parte prestati alla politica, cerchiamo di fare il nostro meglio. Diverse situazioni in questi anni sono state ricondotte sul giusto binario, mi riferisco al buco di bilancio, mi riferisco alla strada intrapresa per l’accordo di associazione, mi riferisco alla fra virgolette “ ristrutturazione del tribunale” e dello stesso impianto legislativo. Potrei andare avanti.

E’ in questo contesto, crisi internazionale, situazioni economiche  sociali interne  da ricondurre che viene necessariamente proposto nel tavolo di lavoro la nuova legge IGR.

Penso che nessuna maggioranza sana di mente abbia il piacere o il desiderio di tassare o modificare, ma in ogni caso, con l’obiettivo di aumentare le proprie entrate, le leggi riguardanti le tasse. Solo se vi sono necessità di spesa e di un equilibrio migliore fra i contribuenti.

Ed è in questo contesto che arriva questa nuova legge sull’IGR. Che va riassunta in  pochi fondamentali punti:

1) dialogo e confronto ha messo in evidenza la forza di questo paese e la necessità di equilibri giusti.

  1. A) questione equilibrio tassazione tutti i lavoratori
  2. B) piccola partecipazione al riordino dei conti pubblici
  3. C) evitato lo scontro sociale – tutti alla pari- contributo all’equilibrio dei conti pubblici

Non possiamo nascondere che si è svolto un confronto difficile ed emotivamente molto forte. Ma la prima considerazione che appare evidente  e che va sottolineata è che : il dialogo e il confronto ha messo in evidenza la forza di questo paese  nel ricercare fra le parti equilibri giusti.

Dicevo forza di questo Paese. Quante volte ho sentito riecheggiare la considerazione che il nostro  fosse un Paese addormentato, supino alle decisioni altrui, quasi rassegnato e colto da una abulia di fronte alle decisioni.

Non mi pare che sia stato proprio così. C’è stata una reazione  veemente della gente che non ha esitato a richiedere un confronto che portasse a soluzioni condivise. Di pari passo, va riconosciuta la disponibilità del Segretario alle Finanze, del Governo, della maggioranza tutta, che con il confronto è arrivata ad una soluzione.

Dialogare , confrontarsi anche limare delle posizioni, non lo considero un atto di debolezza , ma bensì di forza . Di sicuro il punto di accordo che riguarda la questione dell’equilibrio della tassazione fra tutti i lavoratori è di per se l’atto più significativo di tutta questa vicenda. Un punto fondamentale , oserei dire “elemento cardine” di una compattezza sociale con chi in una reale e concreta misura contribuisce alla crescita /sviluppo del Paese.

Una considerazione di rilievo va fatta sulla partecipazione di tutti i contribuenti per favorire il riordino dei conti pubblici. Il lavoro fatto in questi ultimi anni dalla Segreteria alle Finanze è stato encomiabile. Mai dimenticare da dove si è partiti. Oggi sia il fondo monetario che le società di Rating ci riconoscono e premiano la nostra ritrovata serietà e la nostra decisione a non farci intimorire dalla paura di perdere consenso, o di nascondere le questioni sotto il tappeto. I problemi vanno affrontati e risolti, e devo dire che questa scelta “partecipiamo tutti” al riordino dei conti pubblici con responsabilità è quella vincente . Il risultato della salute dei conti giustifica questo nostro atteggiamento.

Ho infine accolto con enorme  piacere il comunicato emesso dalle organizzazioni sindacali. Non si può temere nessun governo se in un paese c’è un sindacato forte, credibile, responsabile. Cito quest’ultima parola “responsabile” . C’era il rischio di uno scontro sociale  che non sarebbe servito a niente ed a nessuno. Il Governo e la maggioranza  tutta hanno  fatto la loro parte e le forze sindacali la loro.

Non si sono prestati a comunicati che definirei “inopportuni” messi in campo da forze politiche per accattivare la piazza, tranne un effimero vantaggio politico , lasciando però di fatto , sul campo, niente di concreto. Si è trovata una soluzione equilibrata. Basta polemiche , ora guardiamo il risultato, e piuttosto, concentriamoci sulle cose da fare. Non sono certo il primo a dirlo, ma anche questa manovra se non sarà accompagnata  da un concreto piano di sviluppo, in prospettiva, risulterà solo una manovra temporanea.

Dobbiamo portare la classe politica ed il Paese a scelte coraggiose. Lo dico da sempre, San Marino non ha pozzi di petrolio o miniere dove attingere risorse, ha una sola risorsa: le persone  che lo vivono, lo difendono, lo amano. Questa è la risorsa  più grande : le persone. Tiriamo fuori progetti ed idee, sfruttiamo le nostre peculiarità di essere uno Stato. Ma soprattutto cerchiamo , nel possibile, di stare uniti. Se, pur nel rispetto dei ruoli, sapremo rispettarci, non avremo nulla da temere.