Eccellenze e colleghi consiglieri,
ringrazio il Segretario per la sua relazione ove ha fornito ulteriori importanti elementi che sono oggetto della negoziazione, e mi trova pienamente d’accordo sulle linee sostenute finora al tavolo della trattativa, in particolare sui richiami alla necessità di salvaguardare la specifica identità dei Piccoli Stati e sull’inserimento di clausole di salvaguardia per specifici settori che nell’accordo si andrà a definire.
Il Segretario infatti ha parlato di un Accordo suddiviso in due parti, un Accordo Istituzionale uguale per tutti i piccoli Stati nel quale vengono definite le linee generali del recepimento dell’Acquis comunitario e di un Accordo Bilaterale che ogni Paese negozia con la Commissione Europea per disciplinare specifici ambiti di intervento di loro interesse.
Vanno accolti con favore il dialogo e i dibattiti in aula e nel Paese, perché l’Accordo che si sta definendo fra San Marino e Andorra con la Unione Europea, visto che Monaco ha comunicato la sospensione del negoziato, andrà a delimitare le prospettive di sviluppo per il nostro paese e quindi il futuro di San Marino.
Come ribadito più volte dal Segretario Beccari, ma recentemente anche dal vice presidente della Commissione Europea Sefcovic e qualche settimana fa anche dal presidente e vice presidente della commissione esteri del parlamento europeo in visita a San Marino, è un accordo che consentirà a San Marino di poter entrare a pieno titolo nel mercato unico Europeo pur rimanendo paese terzo.
Questo è proprio l’elemento di specificità dell’accordo, San Marino non diventa Paese membro dell’Unione Europea dove dovrebbe recepire tutte le direttive dei paesi membri; San Marino sta definendo un accordo di associazione che consentirà una maggior integrazione nel mercato Europeo, pur rimanendo un Paese Terzo. Si sta negoziando un accordo unico nel suo genere.
Proprio per questo il negoziato è più complesso e delicato, perché da una parte l’Europa ha definito per i Paesi membri dei precisi criteri e vincoli, mentre dall’altra c’è la necessità per i piccoli Stati di salvaguardare la propria identità e per quanto possibile le proprie peculiarità, vista l’esiguità dei nostri territori.
Esempio:
– il tema della libera circolazione delle persone nell’ambito dell’Unione Europea, il segretario poco fa, ci ha spiegato che si è giunti ad un accordo per una fase transitoria di 10 anni rinnovabile alla scadenza per concordare un contingentamento delle residenze che possono essere concesse e la percentuale che si sta concordando comporta un numero di residenze sovrapponibile a quelle che già stiamo concedendo.
-Altri temi delicati e sensibili per il nostro Paese sono certamente il lavoro e la tutela di certe professioni in particolare quelle artigianali, il tema dei servizi e della pubblica amministrazione.
– un altro ambito delicato è il mercato finanziario e bancario ove già da tempo stiamo recependo normative e direttive europee ed internazionali che impongono dei vincoli, ma dobbiamo dare la possibilità alle nostre banche di aprirsi anche al mercato europeo, ed a questo proposito il Segretario ci ha riferito che si sta trattando uno specifico allegato che andrà a disciplinare taluni aspetti della materia in cui è prevista una significativa gradualità nell’attuazione.
Pertanto tutte queste tematiche sono oggetto di una particolare attenzione per tutelare le specificità e la salvaguardia di certi settori e su alcuni di questi dovremo cercare di ottenere delle deroghe, come ad esempio si è concordato sui trasporti ed in altri settori.
Ma vorrei porre l’accento anche su un altro aspetto dell’accordo di associazione ossia quello che non è oggetto di negoziato e qui il Segretario è stato chiaro nel riferire quello che non è previsto nell’accordo, esempio:
-la tematica Schenghen con la problematica dei flussi migratori,
– il tema della Fiscalità Europea,
– il tema della politica estera che si continua a svolgerla nella propria autonomia,
– i parametri di bilancio stabiliti nell’accordo di Maastricht per i paesi membri,
Mentre rimane operativo e valido l’accordo monetario e l’accordo di unione doganale che già abbiamo con l’Unione Europea.
Ritengo che sia necessario continuare a svolgere aggiornamenti periodici sullo stato del negoziato, come sta già avvenendo nella commissione mista istituita su questo tema nella primavera scorsa, che vede il coinvolgimento di tutte le forze politiche e le parti sociali, perché prima di tutto è necessario una forte condivisione da parte di tutte le forze politiche, associazioni di categoria e sindacali e tutti i cittadini, nella consapevolezza che l’accordo può essere una opportunità per San Marino e non una perdita di sovranità, come pure è necessario cominciare a prepararci per l’adeguamento delle strutture della pubblica amministrazione e la formazione del personale che poi dovrà dare attuazione all’accordo stesso.
Visto il poco tempo a disposizione concludo ribadendo che in questa fase storica la firma del negoziato dell’accordo di associazione dopo circa otto anni, è un’opportunità per San Marino, ovviamente un Accordo che salvaguardi la nostra identità e peculiarità di piccolo Stato.
Un accordo a mio avviso necessario perché certe tematiche che in passato potevano essere risolte con accordi bilaterali con il paese vicino, oggi i paesi membri hanno difficoltà a sottoscrivere accordi in deroga ai principi generali dell’Acquis comunitario, pertanto l’accordo di associazione e gli ottimi rapporti che intercorrono con la vicina Italia, contribuiranno a semplificare la risoluzione di varie tematiche importanti per la collettività, come ad es. il problema dei medici, il problema del trasporto NCC, il problema del riconoscimento dei titoli di studio, ecc.
E’ doveroso continuare a mettere in atto tutte le iniziative possibili per favorire il maggior coinvolgimento dei cittadini, delle forze politiche, economiche e sociali del paese; l’accordo di Associazione deve essere la priorità del Paese, un impegno preciso di tutto il Governo e di tutte le forze politiche perché su questo tema nessuno può chiamarsi fuori, nessuno può pensare di fare dei giochi politici, perché in questo caso è in gioco il futuro del Paese e non la mera convenienza politica di parte.
Voglio anche sottolineare che la firma dell’accordo non è un punto di arrivo, ma segnerà un punto di partenza, perché successivamente inizierà un lungo lavoro per dare attuazione alle varie parti dell’accordo; pertanto un lavoro che dovrà proseguire anche nella prossima legislatura nel segno della continuità, per cui faccio appello a tutte quelle forze politiche che condividono questo lavoro per farsi parte responsabile e costruttiva sia in questa fase di definizione dell’accordo ma poi anche nella fase successiva di attuazione, nella consapevolezza che non è il risultato di qualcuno ma una risposta alle esigenze ed ai bisogni della collettività.