Nella scelta di un futuro eco-friendly, il digitale è il più grande alleato della sostenibilità.
Esso non può rappresentare una variabile indipendente ma deve integrarsi nel quadro degli strumenti a nostra disposizione per rispondere alle sfide sociali e ambientali del nostro decennio.
Nonostante l’industria tecnologica rappresenti il 3% delle emissioni mondiali di CO2 e molti materiali di cui sono composti i dispositivi elettronici siano rari e non riciclabili, l’innovazione digitale fornisce un contributo essenziale alla costruzione di un futuro sostenibile come, ad esempio, le smart city o il settore agroalimentare, dove operano start up impegnate nella ricerca di nuove soluzioni per ridurre gli sprechi e adottare modelli di economia circolare che puntano alla sostenibilità sociale e ambientale.
Ecco perché la Commissione europea ha presentato Horizon Europe, il programma per il prossimo decennio digitale del valore di 95.5 miliardi di euro.
L’approccio europeo si baserà su quattro fondamenti: le competenze, le infrastrutture digitali sicure e sostenibili, la trasformazione digitale delle imprese aumentando anche i finanziamenti per le start up dell’UE e la digitalizzazione dei servizi pubblici con le cartelle sanitarie dei cittadini completamente online e promuovendo un’identità digitale.
Incentivare l’innovazione digitale è anche uno degli obiettivi che San Marino porta avanti con un programma che prevede agevolazioni fiscali, contributive, amministrative e permessi di soggiorno per coloro che intendono creare imprese innovative ad alto contenuto tecnologico all’interno della Repubblica.
Nella politica della formazione, oltre alle competenze digitali di base, è compresa la sensibilizzazione del cittadino a un utilizzo sicuro e costruttivo della tecnologia per fronteggiare la minaccia della disinformazione e manipolazione delle informazioni che rappresentano un nemico per i valori democratici dell’Unione Europea.
L’Europa si impegna quindi a stabilire essenziali regole di protezione dei dati, ed in generale nel rispetto dei diritti umani per rendere ciò che è illegale offline anche online.
Un altro obiettivo dichiarato è l’intenzione di integrare la transizione digitale al commercio, garantendo in questo una posizione di leadership per l’UE nel settore tecnologico.
Nella recente risoluzione “Verso un mercato unico più sostenibile per le imprese e i consumatori”, il Parlamento europeo chiede l’istituzione del “diritto alla riparazione”, indicando una serie di misure che riguardano in particolare il consumo di beni e servizi digitali, presentando proposte anche per impedire l’obsolescenza programmata dei software che ha come conseguenza la dismissione e il consumo di un nuovo hardware.
La sostenibilità digitale, fissata come terzo punto del programma politico della von der Layen, intende quindi definire le modalità con le quali si dovranno sviluppare le nuove tecnologie affinché contribuiscano alla creazione di un mondo migliore, sia rispetto alla sua natura, sia per il suo ruolo nei confronti dell’ambiente, dell’economia e della società.
Aurora Guerra