Il coraggio di dire IO – Intervista ad Emmanuele Forlani, direttore della Fondazione Meeting

22 Apr 2021

Gentile direttore, anzitutto la ringraziamo per il tempo che ha deciso di dedicarci con questa intervista. Il 2021 sarà un anno cruciale per il Meeting di Rimini. “Il coraggio di dire io” è il titolo scelto per l’edizione numero 42. Qual è il messaggio che intendete comunicare?

“Già dalla fine del 2020 abbiamo voluto declinare il titolo della prossima edizione cercando relatori che possano essere esempi e testimoni, che possano documentare cosa vuol dire il coraggio di dire io. Un io non narcisista o egoriferito, ma che è talmente consapevole dei legami che lo costituiscono, che ne può creare di nuovi ed inediti. Lavoro, sostenibilità, innovazione sono temi a cui il nostro mondo guarda con sempre maggiore interesse; al Meeting trovano un contesto in cui questi temi sono mostrati, non discussi, sono esemplificati attraverso esperienze e non declinati teoricamente”.

Nel 2020 il Meeting si è dovuto in un certo senso reinventare per rispondere alle nuove esigenze legate all’emergenza Covid; come siete riusciti a coniugare lo spirito della manifestazione con le necessità connesse alla sicurezza?

“Gli ingredienti principali sono stati tre: internazionalità, essenzialità e digitalizzazione. Un mix meraviglioso, per riprendere il titolo dell’edizione 2020 – “Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime” -, e da questa meraviglia siamo ripartiti per mantenere ciò che di singolare era avvenuto. I tre ingredienti che ho citato rappresentano un punto di non ritorno. Ora la sfida è cominciare a pensare un Meeting più simile a quelli degli anni precedenti, che avrà luogo sicuramente nella Fiera di Rimini e non al Palacongressi, e quindi con un impatto fisico importante, facendo tesoro delle acquisizioni di questi mesi. Per prima cosa ciò significa potenziare ulteriormente il livello di digitalizzazione. Tutti gli eventi dell’edizione 2021 saranno trasmessi online in almeno tre lingue (italiano, inglese e spagnolo) per la diretta e in varie altre lingue per le fruizioni successive. L’app Meeting Rimini, attiva da un anno, verrà potenziata con nuovi servizi, sia per chi sarà in Fiera, sia per chi seguirà il Meeting dalla propria città. E anche per il sito internet, che in meno di due anni è stato rivoluzionato già due volte, sono in arrivo ulteriori cambiamenti. Il sito è il cuore pulsante della comunicazione del Meeting», afferma Forlani, «e quindi non può che evolversi con il mutare del format. Non per nulla quest’anno abbiamo voluto creare un nuovo dipartimento, guidato da Matteo Turchi, che si sta occupando della trasformazione digitale non solo di sito e app, ma di tutto il nostro assetto organizzativo e comunicativo. Il 2021 quindi non sarà solamente l’anno del ritorno in Fiera, emergenza virus permettendo, ma l’anno in cui la nuova filosofia blended andrà a pieno regime: un Meeting certamente con più bit, ma anche più presenza fisica, con una Fiera predisposta ad accogliere numeri ancora maggiori che in passato, nel rispetto delle norme anti-Covid, e la conferma della costellazione di città e piazze in tutto il mondo che faranno da eco all’evento”.

Il Meeting ha da sempre un rapporto privilegiato con il mondo giovanile. Perché l’evento continua ad esercitare il suo fascino sui ragazzi e le ragazze?

“Il Meeting è nato da un gruppo di giovani e, pur essendo una manifestazione che non si rivolge a una particolare fascia di età, è frequentato da sempre da un pubblico composto in larghissima parte da ragazzi e giovani, così come moltissimi sono i ventenni e trentenni che da più di quarant’anni costruiscono il Meeting come volontari. Una recente indagine sul pubblico del Meeting mostrava che i visitatori più giovani, oltre alle mostre, ai convegni e agli spettacoli, apprezzano molto anche il clima del tutto particolare che si respira in Fiera durante l’evento e la possibilità di incontrare e confrontarsi con i coetanei, interpretando così perfettamente lo spirito del Meeting, che è un luogo non solo di trasmissione di contenuti, ma di incontro tra persone”.

Cosa può dirci del rapporto tra San Marino e il Meeting?

“È un rapporto che nasce con il Meeting, fin prima edizione, grazie all’amicizia con alcune persone, tra cui Clara Boscagli, un’importante esponente del vostro partito. La simpatia e sintonia tra la terra della libertà e il Meeting per l’amicizia fra i popoli si consolidarono fin da subito, ancor più dopo la visita di Giovanni Paolo II del 1982, in cui il Papa intervenne sia a San Marino sia a Rimini. In modi e in forme sempre diversi la presenza istituzionale della Repubblica del Titano è stata una costante al Meeting. Addirittura nel 2009 per la trentesima edizione del Meeting la Repubblica emise un francobollo celebrativo della manifestazione. La collaborazione e la condivisione continuano ancor oggi: non posso non citare la visita ufficiale del 23 luglio scorso, quando i capitani reggenti Alessandro Mancini e Grazia Zafferani ricevettero per la prima volta ufficialmente una delegazione Meeting, guidata dal nostro presidente Bernhard Scholz”.