Stefano Canti (PDCS): Va portato avanti un lavoro complesso di attuazione dell’accordo di associazione. Un lavoro che vedrà impegnata tutta l’Aula consigliare nell’aspetto amministrativo. Bilancio e debito pubblico. Molto è stato fatto per il consolidamento delle politiche di bilancio. Il debito pubblico va tenuto sotto controllo. Territorio e ambiente. Posso dire che sul tema del territorio non è stata una legislatura facile, ma i risultati credo siano sotto gli occhi di tutti. Un grande lavoro è stato fatto per il consolidamento e la riqualificazione di edifici del centro storico. Sulle politiche ambientali: a Roma abbiamo sottoscritto un accordo con il Ministero. Un grande accordo che rivede quello sottoscritto nel 1994. Prevede la possibilità di sviluppare i buoni rapporti che abbiamo con l’Italia sulla gestione dei rifiuti. Per il mio nuovo incarico come Segretario alla Giustizia. Molto è stato fatto nella passata legislatura: occorre andare in continuità proseguendo con l’attuazione delle riforme emanate. Procedere con il progetto di legge sulla ragionevole durata del processo. Altro aspetto è l’informatizzazione dell’attività giudiziaria. Occorre darne attuazione per il processo civile e per quello penale. Dobbiamo ratificare nelle prossime sedute il decreto sulla violenza di genere a tutela dei minori. Occorre dare protezione alle donne che sono vittime di violenza e ai minori. Metteremo in campo interventi a sostegno della genitorialità. Vorremmo attuare politiche di promozione della natalità. Mia volontà è quella di istituire un fondo e un tavolo con le parti sociali per ragionare sulle politiche migliori per migliorare gli aspetti legati alla previdenza.
Francesco Mussoni (PDCS): La maggioranza che si va a costituire chiaramente nasce dalla precedente maggioranza con l’innesto di Libera. Credo che il programma, che è un atto solenne, racchiude la complessità della fine della vecchia legislatura. C’è il tema dell’Unione europea che determinerà un passaggio importante per il Paese. L’obiettivo è la normalità nel rapporto tra cittadino, istituzioni, PA, aziende, etc. Questa legislatura determinerà uno sforzo importante nella determinazione della normalità. Un Paese meno burocratico, dove l’economia è più libera, ma molto più controllata da organi autonomi e terzi. Un Paese con meno assistenzialismo. Che va a cozzare con un concetto di socialità e di assistenza vera alla persona. Ma nemmeno sfociare in un’economia di libero mercato estremo. Dovremo lavorare sul contenimento del debito, l’efficientamento della macchina pubblica. Ma anche un’apertura a nuovi investimenti mantenendo il controllo di questo territorio piccolo e fragile. Abbiamo fatto un grande sforzo per portare un Paese decotto ad una situazione di normalità. Molte cose non scritte nel programma credono devono essere portate avanti.
Francesca Civerchia (PDCS): Urgente è la regolarizzazione della libera professione in ambito sanitario. Riprendo un attimo l’intervento del consigliere Ciacci quando dice che non è possibile cassare i documenti politici. Per l’atto organizzativo sarà necessaria una continuità con degli ammodernamenti. C’è una linea di condivisione con la precedente legislatura. Va potenziata l’edilizia sociale. Nuove politiche per l’autonomia energetica. Recuperare le somme dopo l’aggressione del nostro sistema finanziario. Sull’istruzione. Agevolare l’insediamento di nuovi istituti. La precedente maggioranza ha fatto numerosi interventi, riforme. Non c’è bisogno di rimarcare gli equilibri di forza. Le persone che hanno votato questa maggioranza vogliono solo vedere i risultati degli impegni presi. Il Governo non nasce su risentimenti, o volontà di esclusione, ma per costruire.
Alice Mina (PDCS): La legislatura che si è conclusa è stata caratterizzata da criticità. L’obiettivo è sempre stato quello di dare prospettive di crescita. Tante sono le cose portate a termine. Altre necessitano di una nuova pianificazione per una piena attuazione. Abbiamo di fronte un rinnovato percorso altrettanto complesso con sfide programmatiche a cui dare risposte. C’è un rapporto di fiducia da accrescere e consolidare. La DC non vuole prevaricare nessuno, ma intendiamo lavorare con atteggiamento costruttivo favorendo la collaborazione tra tutti i componenti della maggioranza. Decreti e progetti di legge devono essere oggetto di preventivo approfondimento. Sarà nostro dovere tenere un raccordo costante con il Paese, con la cittadinanza, le organizzazioni sindacali e di categoria. Non commettiamo l’errore di chiuderci. L’obiettivo da perseguire è una società senza discriminazioni dove davvero siano garantite le pari opportunità. Dove i giovani possano vedere in San Marino il luogo dove crescere, lavorare, fare impresa, creare famiglia. Il turismo è una risorsa strategica. Se davvero si crede nel turismo è necessario fare investimenti che possano incidere davvero sullo sviluppo del settore.
Alessandro Scarano (PDCS): Di fronte a noi abbiamo sfide importanti. Questa maggioranza si compone delle forze politiche più rappresentative. Forze che hanno sensibilità diverse ma che sono state in grado di trovare una sintesi. Un auspicio è che prevalga sempre la concretezza. L’interesse del Paese dovrà essere posto in primo piano tralasciando i personalismi che hanno creato ritardi. Dovremo dare seguito alle politiche virtuose con una visione e un lavoro di squadra da parte dell’esecutivo e di tutta la maggioranza. L’accordo di associazione è la sfida che riguarda tutti noi. Ora i passaggi fondamentali sono firma e ratifica. La vera sfida inizia ora. Ma dovremo sempre confrontarci con i nostri cittadini. Sarà una importante sfida anche per la nostra PA. La politica estera ha ed avrà un ruolo sempre più preminente. Un piccolo Stato come il nostro deve aprirsi e saper dialogare con tutti. Il nostro corpo diplomatico deve essere in grado di promuovere al meglio il nostro territorio. Tema delle residenze: si parla di una revisione della normativa e sono convinto si debba andare in quella direzione. Tutti noi sappiamo cosa rappresenta la sanità: una risorsa. Ma dobbiamo essere in grado di valorizzarla con scelte chiare ed incisive: nuovo Ospedale è obiettivo da realizzare. Va valorizzare l’esistente ma favorire allo stesso tempo investimenti seri senza preconcetti o ideologie.
Lorenzo Bugli (PDCS): Il programma di Governo ha un aspetto politico importante. Si riuniscono due forze politiche: PDCS/AR e Libera-PS/PSD. Nulla di strano per un Governo politico come molti di quelli che si insediano nel panorama europeo. Un Governo sviluppato grazie ad un dialogo sano tra una forza popolare e una socialista/riformista. Sono state premiate le forze politiche che hanno saputo sviluppare una prospettiva europea. Una discontinuità reale che mette al centro l’Europa. Un elemento ben inserito nel programma di Governo, che ha degli aspetti locali ma con una prospettiva europea. Nel programma vediamo richiamata spesso la necessità di sviluppare una determinata normativa in ottica europea o la necessità di confrontarsi con commissioni ed organismi europei. Un programma che mette al centro l’aspetto di un Paese che va verso l’Unione europea, e ha bisogno di essere attrattivo. Si affaccia all’Ue e vuole rafforzare la propria identità valorizzando il proprio stato. Un paese che guarda alla snellezza burocratica e alla competitività fiscale, alla riduzione del debito in maniera seria e strutturata, con investimenti mirati nel campo dello sviluppo. Un programma che mette al centro novità come l’introduzione dell’Iva e una commissione sul T2. La vera discontinuità è nel come affrontiamo queste cose. Guardandole in maniera seria e non più locale. Dobbiamo essere seri nel metodo. Non possiamo più avere una decretazione eccessiva. Non possiamo essere governo-centrici: dare valore al ruolo dei consiglieri, del Consiglio. Dobbiamo capire come realizzare gli obiettivi. Altra questione: quella del metodo. Condivisione con i corpi intermedi. Fondamentale fare una continua attività di condivisione con tutte le parti sociali del Paese. Visione europea, metodo, capacità di una politica che sa dialogare e creare maggioranze forti, un dialogo continuo con l’opposizione e una opposizione che deve saper cogliere questo dialogo.
William Casali (PDCS): Non pensiamo che se il debito rimane interno non costi. Vorrei riprendere l’intervento del consigliere Mularoni sulla natalità. C’è un passaggio in cui si è cercato di dare una soluzione. Siamo all’inizio di questa legislatura. Si sta cercando di dare stabilità ad un processo di cambiamento. Questo è il paradosso. L’Europa ci dà la possibilità di accedere ad un mercato che ci lega sulla base di principi liberali. Siamo i detentori dei più antichi valori della libertà. L’accesso al mercato è sempre stata una nostra difficoltà. Però abbiamo bisogno di strutturarci. E’ dunque che la PA faccia le sue riforme rispettando lo sviluppo dell’economia e i ruoli del sistema economico. Importante il ripristino della libera professione nel sistema sanitario. Ci sono passaggi pragmatici sull’informatizzazione e la digitalizzazione. Noto una grande voglia di fare. Questa oggi è importante. Siamo in un passaggio delicato, dobbiamo prendere con responsabilità questa sfida e portarla a termine credendo in quello che facciamo.
Oscar Mina (PDCS): Siamo stati additati come un partito che ha prevalenza decisionale sugli alleati. Io dico un’altra cosa. Il partito di maggioranza relativa ha ottenuto il mandato per trovare un’intesa politica. Questo è il punto. Qualcuno ha ancora difficoltà a digerire il risultato. Va consolidato il rafforzamento del nostro Paese in un contesto globale. Il programma parte essenzialmente dall’esigenza del Paese e coinvolge una significativa e larga rappresentatività delle forze politiche che si sono aggregate nella maggioranza. Mi soffermo su alcuni punti salienti. Le riforme istituzionali. Ci sono tre direttrici. Un più efficace funzionamento degli organi istituzionali. Maggiore centralità del Consiglio. Revisione del sistema elettorale. La Commissione Consigliare speciale, per attuare queste modifiche: non può essere rinviata per altro periodo. C’è necessità di un confronto più allargato per quanto riguarda l’accordo di associazione. Riconoscere settore edilizio come motore economico da riattivare velocemente. E’ stato criticato il gruppo tecnico. Non vedo nessuno scandalo.
Maddalena Muccioli (PDCS): Ritengo che l’accordo di associazione rappresenta di fatto un percorso che deve orientare l’azione politica di questo consiglio impegnandolo a 360 gradi. Lo deve impegnare su tutte le materie. Gestione dei crediti deteriorati. Condivido l’intervento fatto da Michela Mularoni sulla gestione degli Npl che non deve creare meccanismi distorsivi su altri settori. Questa è la linea guida che deve guidare quel settore. Condivido l’importanza dello strutturare i provvedimenti legislativi. Sarà un’occasione di confronto. Necessità di conciliare l’esigenza di essere riformisti tutelando le tempistiche che i settori economici e sociali ci richiedono. Voglio richiamare un nuovo metodo di approccio alla politica, tra Segreterie di Stato e Consiglio e tra maggioranza e opposizione. Io sono pronta ad ascoltare tutti gli orientamenti e le perplessità che possono emergere. Mi riallaccio alla tematica della necessità di respingere l’abuso della decretazione delegata.