GDC: XX Anniversario YEPP

14/02/2017

Sempre più spesso la questione predominante, è quale sia ormai il reale compito della politica in tempi di “crisi esistenziale” come questa, tempi in cui l’affidabilità stessa di uno Stato e del suo governo sono continuamente messi in discussione sia a livello nazionale che internazionale.

Tenendo in considerazione quanto siano assolutamente fondamentali l’interazione ed il confronto preliminare con il contesto europeo, in data 11 Febbraio 2017 la delegazione sammarinese dei Giovani Democratici Cristiani composta da Lorenzo Bugli, attuale Presidente del Movimento Giovanile, Alice Mina, membro di Direzione del PDCS e Maddalena Renzi, neo designata come responsabile dei rapporti esteri, si è recata a Roma per partecipare al seminario organizzato da YEPP in occasione del suo XX anniversario.

YEPP, acronimo di Youth Organization of the European People’s Party, è costituita da 58 organizzazioni politiche giovanili collocate nell’area di centro-destra, provenienti da ben 39 differenti paesi dell’intera Europa.

Fondata nel 1997, YEPP si colloca oggi al primo posto tra le organizzazioni politiche giovanili europee e, riconoscendosi nei principi del rispetto della dignità umana, della salvaguardia dello stato di diritto e dello sviluppo del libero mercato, ha come obiettivo e come missione la progressiva integrazione in Europa per sostenere le proprie teorie ed ideologie all’interno del dibattito politico europeo.

Ovviamente non serve specificare quanto sia importante per noi GDC essere membri di questo organismo europeo; tale opportunità rappresenta per San Marino una piccola “finestra sul mondo” in quanto si tratta di un canale di comunicazione fondamentale tra giovani provenienti da realtà nazionali differenti ma guidati da ideologie, principi e valori comuni da cui partire e sui quali confrontarsi.

Fulcro del seminario sono state le tematiche relative al populismo e i diversi argomenti annessi. Come il Santo Padre ha dichiarato recentemente: “…l’affermazione del populismo diffuso affonda le radici proprio nei periodi di crisi economica e di valori dei singoli popoli”.

Il corso della storia testimonia infatti come in tali periodi di recessione e difficoltà predomini la tendenza da parte dei popoli ad affidarsi alle idee e alle strategie di singoli personaggi che riescono ad affermare in maniera incisiva la propria identità, conquistando la fiducia ed il consenso dei cittadini con la promessa di superare le difficoltà apparentemente create dalla situazione politica precedente.

Esempio emblematico, sempre citando le parole del Sacro Pontefice in un’intervista con il quotidiano spagnolo El Paìs, è la lezione della Germania nazista: “…La crisi provoca paura. Per me il più tipico esempio di populismo nel senso europeo del termine è l’anno 1933 in Germania.

Dopo Paul von Hindenburg e la crisi del 1930, la Germania era distrutta e stava cercando di rimettersi, cercava la sua identità, un leader, qualcuno che le restituisse la sua identità.

E c’è un giovane uomo, che fa di nome Adolf Hitler, e dice: “Io posso, io posso”. E tutta la Germania vota per Hitler. Il popolo era in crisi e alla ricerca di una identità, ed è apparso un leader carismatico, che ha promesso di ridargliela”.

La riflessione durante il seminario YEPP ha quindi riguardato principalmente la questione di come poter affrontare la tematica del populismo per scongiurare i tristi episodi del passato e per promuovere una politica veramente vicina e attenta ai bisogni della collettività.

In fase di confronto e discussione con gli altri partecipanti al seminario, noi GDC, ovviamente facendo riferimento alla realtà della nostra Repubblica, abbiamo affrontato un’attenta analisi della problematica di cui sopra, sostenendo che il rimedio è senza dubbio rappresentato dal pieno recupero del senso di onestà, lealtà ed umiltà.

Per recuperare la stima de il sostegno dei cittadini, del popolo, è fondamentale essergli vicino; ciò significa che la classe dirigente politica di uno Stato deve avere forti e profondi valori umani e morali, essere umile, onesta e in ultimo, ma non per importanza, formata e competente.

Stiamo infatti parlando di un’onestà intellettuale non disgiunta dalla competenza e dalla preparazione, oggi sempre più importanti per affrontare un periodo di crisi economica e politica non indifferente.

La politica deve tornare ad essere al servizio dei cittadini in modo concreto, intelligente e consapevole.

Anche a San Marino occorre ripulirsi dagli errori e dalle scorrette politiche del passato, troppo spesso ancorate a logiche personalistiche e ad interessi lontani da quelli della collettività.

La politica, in quanto massima espressione del servizio della comunità, deve assolutamente riappropriarsi del suo pieno valore e riconquistare i cittadini non dall’alto ma dal basso, entrando in mezzo a loro ed accogliendo concretamente le loro esigenze.

Ovviamente in questo contesto anche il raffronto con l’esterno, in tal caso con l’Europa, è diventato fondamentale e l’apporto di esperienze a livello internazionale è oramai imprescindibile.

Oggi San Marino deve oltrepassare i suoi 61km quadrati e lavorare per creare opportunità di crescita e sviluppo in scenari ben più ampi e competitivi.

I Giovani Democratico Cristiani.