Promettere solo ciò che si è in grado di garantire e realizzare” devo dire che questo titolo ha fatto riflettere il giovanile non poco
;la domanda su cui ci siamo concentrati è: siamo davvero sicuri che la Repubblica di San Marino abbia ancora bisogno di promesse? La risposta che ci siamo dati è che forse San Marino è stato per troppo tempo prigioniero delle promesse, quelle promesse che sono sempre state oggetto di scambio anche elettorale e che ci hanno portato nella situazione in cui ci troviamo oggi una situazione, lo abbiamo detto nelle scorse sere, davvero difficile e per certi versi preoccupante dalla quale sarà dura uscire. La firma degli accordi con la Repubblica Italiana è certamente una vittoria ma gli accordi rappresentano e non possono che rappresentare solo un punto di partenza per San Marino; ci sono ancora importanti riforme da portare a casa, interventi urgenti da mettere in atto: la riforma della pubblica amministrazione, la riforma della giustizia, quella del mercato del lavoro e ultima ma non ultima la riforma tributaria che era proprio al centro del tavolo di discussione con l’Italia in sede di firma degli accordi e questo solo se pensiamo ai grandi interventi strutturali lasciando da parte il fatto che non abbiamo ancora un piano adeguato per i tagli e la revisione della spesa pubblica, un piano di sviluppo economico serio, trasparente ed onesto. La politica dovrebbe sostituire allora “la promessa”, che va molto di moda in periodo elettorale, con che cosa?, con la progettualità. Per fare una buona politica, lo abbiamo detto anche nella serata di ieri, serve primariamente onesta ma anche i progetti; a volte ci viene da sorridere quando sentiamo alcuni esponenti politici dire: abbiamo tentato non siamo riusciti però almeno siamo rimasti onesti, come se l’essere onesti sia un punto del programma di governo. questo non può’ andare bene, non va bene! Essere onesti e trasparenti dovrebbe essere una cosa scontata, non ci deve essere uno sforzo della politica per rimanere onesta, dovrebbe essere un qualcosa di assolutamente naturale in chi gestisce la cosa pubblica perché se così non è allora non stiamo parlando di politica, stiamo parlando di altro: stiamo parlando di affari, di esclusiva gestione del potere. La politica, allora, deve essere in grado di sviluppare dei piani a medio lungo periodo in grado di dare risposte concrete, deve plasmare la società, le istituzioni, l’amministrazione in modo da rendere il paese competitivo, fedele ai tempi storici che stiamo vivendo, vicino alle esigenze dei suoi cittadini, insomma lo voglio dire molto chiaramente il politico, quello vero deve essere in grado di infilare le mani nel forno dello stato, dell’amministrazione e tirarle fuori non sporche di farina! perché solo questo ci permette di fare una buona politica, solo così possiamo prospettare la san marino del domani. Detto questo non possiamo aspettare l’idea geniale che dall’oggi al domani rifarà piovere su san marino milioni o miliardi di euro, non possiamo nemmeno farci ingannare da chi propone i business facili che nascono dall’oggi al domani perché niente viene per niente e l’unico modo per fare milioni o miliardi nel breve periodo è la truffa o la rapina e riteniamo che questo paese debba scrollarsi di dosso la nomea di paese canaglia per cucirsi quella di paese meritocratico, dinamico, competitivo all’avanguardia sotto tutti i punti di vista e in tutti i settori che si deciderà di sviluppare. Il parco scientifico tecnologico, la sanità, un turismo di qualità, una riorganizzazione e valorizzazione del centro storico, la stabilizzazioni di organismi internazionali in territorio, l’università sono punti di partenza ottimi e si potrebbe continuare, perché non pensare ad un bilinguismo perfetto? ad un rafforzamento delle infrastrutture? la creazione di un aeroporto commerciale la dove sia possibile. I giovani non vogliono promesse! Ci siamo stancati delle false promesse, dei facili clientelismi, delle conquiste parolaie, dei complici silenzi, della superficialità improvvisata, delle incomprensioni di comodo, delle meschine furbizie, delle sottili perfidie, delle stupide rivalse, i giovani, e in questo esprimono forse anche l’esigenza di molti cittadini, vogliono una politica che gli permetta di fare grandi sogni e di mettere al servizio del proprio paese i propri talenti. La politica deve aiutare a chi ha talento a farsi avanti. Perché vedete, non esiste la fortuna o il destino esiste solo un momento, esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione è qui sta il compito della politica, creare occasioni! Sulla base di queste considerazioni dunque le domande che rivolgiamo al tavolo del dibattito sono le seguenti: Se le entrate non coprono le uscite l’unico modo per sopravvivere è quello nel breve periodo di operare una razionalizzazione delle risorse, su quali settori, dunque, si intende incidere ed intervenire in via prioritaria? di quali criteri si terrà conto per mettere in atto questi interventi? Sarà un semplice taglio di numeri o si punterà davvero su equità e merito? Ieri sera si è parlato più propriamente di politica questa si parla di fatti quali sono i progetti onesti e trasparenti che si intende mettere in campo per creare occasioni? Un ultima cosa, abbiamo detto che non vogliamo promesse pero’, visto che sono rappresentate più’ o meno tutte le forze politiche questa sera, potete farcela:Promettete che chiunque vinca le prossime elezioni d’ora in avanti penserà veramente al bene del paese e lascerà da parte i giochini politici che fino ad ora hanno arrecano solo danno?
Fabio Righi, Presidente GDC