Esiste la morale in politica?

5/06/2024

Il rapporto tra etica e politica è sempre stato e sempre sarà un rapporto complesso e difficile.

Ma una cosa è certa: alla base dell’impegno politico e sociale non può che esservi la moralità.

Questo concetto mi porta a voler ricordare un atto di importante trasparenza che la politica ha compiuto nei confronti della cittadinanza: l’introduzione del Codice di Condotta dei membri del Consiglio Grande e Generale.

Il Codice di Condotta è stato approvato nel marzo del 2022 ed era parte delle 14 Raccomandazioni che il Gruppo di Stati del Consiglio d’Europa contro la corruzione (GRECO) aveva formulato alla Repubblica di San Marino nel suo Rapporto sul quarto ciclo di valutazione, avente ad oggetto “Prevenzione della corruzione nei confronti di parlamentari, giudici e pubblici ministeri”.

Si tratta di un Codice che dice chiaramente che i membri del Consiglio Grande e Generale esercitano le loro funzioni con diligenza, responsabilità e supremo senso del dovere; definisce i doveri dei Consiglieri; declina le caratteristiche del conflitto d’interessi; prevede la dichiarazione pubblica dei redditi compresa la dichiarazione DAPEF, dei debiti in eventuale stato di sofferenza, delle partecipazioni societarie, di qualsiasi sostegno finanziario, anche in beni e servizi; predispone disposizioni in merito a doni o benefici, abuso di informazioni e di risorse pubbliche, nonché l’istituzione di un apposito Comitato Consultivo sulla condotta dei Consiglieri.

Con il Codice di Condotta dei Parlamentari sono stati sanciti principi e linee di indirizzo che dovrebbero costituire un modello di condotta per i parlamentari eletti, un elemento attraverso il quale si cerca di preservare la considerazione che la comunità deve continuare a nutrire nei confronti dei rappresentanti dello Stato.

Un documento il cui obiettivo è creare una cultura politica che ponga sufficiente attenzione sull’opportunità, la correttezza, la trasparenza di comportamento dei parlamentari.

Attraverso l’approvazione di tali regole di deontologia, i Parlamenti intendono dare un chiaro e simbolico segnale di affidabilità all’opinione pubblica, specie nei periodi in cui la disillusione nei confronti della classe politica è alta.

Se questo vuole essere l’intendimento del Codice di Condotta, rimane pur vero che una sana cultura politica viene affermata, alimentata e rispettata dai comportamenti che ciascun Consigliere adotta ogni giorno nell’espletamento delle sue funzioni di rappresentante delle Istituzioni.

La correttezza, l’onesta, l’integrità, la trasparenza dovrebbero essere principi presenti in via naturale in tutti i membri di un Parlamento, indipendentemente dall’esistenza o meno di un codice di condotta.

Il Codice è parte di un percorso costante di crescita, di formazione, di adattamento alle circostanze che mutano nel tempo; un percorso verso il cambiamento e la trasparenza iniziato anni fa e possibile grazie alla maturazione di una diversa consapevolezza degli attori in campo.

E’ stato fatto tutto? Sicuramente no. Abbiamo tanti aspetti da dover inserire nell’ambito del Codice di Condotta, ma sono certa che anche attraverso questo strumento saremo in grado di stimolare una sana cultura politica nel nostro paese.

I fatti e i comportamenti faranno certamente la differenza.

Il 9 giugno Voi cittadini avete una grande opportunità, quella di poter scegliere i partiti e le persone che meglio possono rappresentarvi. Andate a votare, fatelo con consapevolezza e non lasciate che siano altri a decidere per voi.

 

Alice Mina, Lista PDCS N. 29