Crescita economica e stabilità finanziaria grazie a strategie di bilancio innovative
Nel corso di tre video, è stato esaminato il notevole miglioramento della posizione di bilancio della Repubblica di San Marino, come attestato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) durante la visita di aprile. Nel 2020, il FMI aveva previsto per il 2024 un saldo primario negativo del 2,7%, un debito pubblico lordo al 95% e depositi pubblici sufficienti per un mese di spesa. Tuttavia, i risultati effettivi per il 2024 mostrano un saldo primario positivo dell’1,4%, un debito pubblico lordo al 68% e depositi pubblici che garantiscono quasi tre mesi di spesa. Questo miglioramento è stato attribuito alle scelte strategiche nella gestione del debito pubblico, della finanza e del bilancio dello Stato, tanto da spingere il FMI a condurre uno studio specifico sul sistema economico della Repubblica di San Marino.
La liquidità dello Stato è stata influenzata dalle scelte o dalla mancanza di scelte nelle ultime tre legislature. Nel grafico presentato, si osserva che durante la legislatura conclusasi a dicembre 2016, lo Stato aveva sostenuto i depositi presso il sistema bancario in crisi, mentre la legislatura successiva ha mantenuto una liquidità costante senza alcuna ripresa significativa. Invece, l’attuale governo, a partire dal 2020, ha implementato una gestione diversa del debito che ha portato a un incremento costante della liquidità, nonostante le difficoltà iniziali dovute alla pandemia. Questa nuova gestione è stata riconosciuta positivamente dagli organismi internazionali e si prevede che continuerà a portare benefici alla Repubblica di San Marino.
Infine, il tema del debito è stato approfondito, evidenziando come la gestione del debito pubblico da parte del governo attuale abbia portato a una crescita del prodotto interno lordo (PIL). Nonostante un iniziale aumento del debito, le scelte di stabilità finanziaria hanno favorito una sua riduzione nel tempo. Il debito non è stato utilizzato per la spesa corrente, ma per favorire la crescita economica, portando a un miglioramento del rapporto debito/PIL, ormai prossimo al 60%, soglia consigliata dagli organismi internazionali per garantire la stabilità economica e finanziaria.