Gli episodi di violenza di Capitol Hill, dopo essersi meritati in un primo momento la nostra condanna, ci inducono ora inevitabilmente a una riflessione profonda, che crediamo coinvolga da vicino anche il nostro Paese. I fatti di Washington, a nostro modo di vedere, sono lo specchio di un fenomeno preoccupante, che negli ultimi anni ha portato all’impoverimento e all’imbarbarimento del dibattito politico, ormai diventato sempre più un’occasione di scontro – verbale ma anche fisico – tra opposte fazioni, un gioco al massacro che ha inondato di odio e risentimento le pagine dei social network e le aule dei parlamenti. Un clima tossico, avvelenato, che purtroppo è arrivato fino a noi. Sarebbe infatti un errore pensare che la nostra piccola Repubblica sia immune dalla tendenza al decadimento della politica e allo svilimento delle istituzioni apparsa in maniera più manifesta in altre nazioni, tanto da meritarsi l’attenzione dei mass media. Lo abbiamo visto, nostro malgrado, negli ultimi mesi, durante i quali le divergenze tra forze di maggioranza e opposizione sono sfociate in un continuo rimpallo di responsabilità, all’interno e all’esterno del Consiglio Grande e Generale, in uno sfiancante tentativo di smarcarsi e di demonizzare e colpevolizzare l’avversario, azionando contro di esso l’arma più facile, ma anche la più subdola, ovvero la macchina del fango. Pensiamo alle continue schermaglie su Facebook, le quali non fanno altro che alimentare e rintuzzare i soliti leoni da tastiera. Non è questa la politica che ci piace. Non è questa la politica che vogliamo per il nostro Paese, a maggior ragione in un momento come questo che richiederebbe invece un forte senso di responsabilità per far fronte alle due crisi più gravi, quella economica e quella sanitaria, che avanzano. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che proprio in questi giorni San Marino si accinge ad affrontare due sfide cruciali, che avranno ricadute dirette sul nostro futuro. Da un lato la gestione del debito pubblico con l’apertura del prestito di 150 milioni di euro sottoscritto con la multinazionale Cargill. Dall’altro la grande campagna di vaccinazione che ci prepariamo ad avviare e che rappresenta senza ombra di dubbio il nuovo fronte della lotta al Coronavirus. Ecco. Proprio quando le circostanze e la delicatezza dei temi richiederebbero il massimo spirito di solidarietà e unità, quando la situazione emergenziale dovrebbe indurci a lavorare senza inutili dietrologie e a mettere da parte la solita guerra tra bande, la politica – con la sua litigiosità – finisce purtroppo per produrre l’effetto opposto, ovvero allontanare la cittadinanza, perdendo tutta la sua autorevolezza e svilendo il valore profondo delle istituzioni. Dobbiamo invertire la rotta, prima che sia troppo tardi. Occorre un sussulto di consapevolezza e di responsabilità, altrimenti rischiamo di vanificare tutti gli sforzi compiuti fino a questo punto per riguadagnare una credibilità che era andata perduta. E’ questo l’appello che, come Giovani Democratico Cristiani, ci sentiamo di rivolgere indistintamente a tutte le forze politiche sammarinesi. Dobbiamo impegnarci per restituire al confronto la serietà che i nostri elettori ci richiedono e un’impostazione costruttiva, capace di generare proposte e tradurle in atti concreti, anziché seminare odio e fomentare tensioni. Confidiamo in un risveglio della cultura, che deve tornare ad essere il faro, la prima fonte di ispirazione. La politica, forte di una ritrovata dimensione culturale, deve tornare a prendere decisioni e ad assumersi le proprie responsabilità, anche al netto di possibili errori, ma sempre tenendo fede al patto sottoscritto con gli elettori e onorando la fiducia che viene riposta in essa. Il nostro non è un appello unilaterale: vogliamo infatti essere noi giovani, con il nostro entusiasmo e la nostra passione per la politica con la P maiuscola, i primi a dare l’esempio, attraverso la dedizione che sapremo mettere nel nostro operato, il nostro desiderio di formarci, apprendere, contribuire, stimolare. Noi Giovani Democratico Cristiani siamo pronti a fare la nostra parte. Lo abbiamo fatto nell’ultimo anno e continueremo a farlo nei prossimi mesi, con il lancio della nostra scuola di formazione politica, in collaborazione con realtà prestigiose quali la Fondazione Adenauer, De Gasperi e Meeting per l’Amicizia tra i popoli, con iniziative culturali di grande importanza, come la mostra dedicata ai padri fondatori dell’Europa oppure con la pubblicazione del primo numero della nostra rivista, “Azione”, che tornerà alla fine di gennaio in un nuovo formato ricco di contenuti e di approfondimenti su temi di attualità, ma continueremo a farlo anche con le nostre proposte all’interno del Consiglio Grande e Generale e nelle Giunte di Castello. Siamo pronti a dialogare e a coinvolgere anche le forze politiche con cui sussiste una diversità di vedute, purchè abbiano a cuore il futuro del Paese e il suo rilancio, culturale, sociale, economico.