CGG – Stefano Canti su Report Fondo Monetario

1/02/2018

Grazie Eccellenza,
Ascoltando la relazione del Segretario Celli e gli interventi dei membri di Governo intervenuti all’inizio del dibattito, si può affermare che più che un riferimento sulla situazione economica finanziaria della Repubblica di San Marino e sulla missione del Fondo Monetario Internazionale, sembra un ulteriore dibattito – come quello del mese scorso – effettuato in occasione dell’approvazione del bilancio previsionale dell’anno in corso.

Sulla relazione del Segretario Celli…. Segretario, la sua relazione è un capolavoro. Una relazione che “assolve” completamente il Governo e lei in particolare da tutto quello che è successo al sistema Bancario e Finanziario in quest’ultimo anno.

Una relazione dove non vi è traccia degli errori commessi, nessuno errore, eppure anche lei Segretario Celli “ha detto che a volte sono stati commessi errori”.

Una relazione in cui lei Segretario Celli, chiede correttamente condivisione, senza capire che la condivisione si può avere in un modo più semplice ed in maniera più responsabile.

Basterebbe che lei accettasse di prendere atto degli errori commessi dedicandosi semplicemente alla politica parlamentare, lasciando il posto a qualcuno che avrà un compito certamente difficile, ma un parametro molto basso con cui confrontarsi.

Mi spiego meglio, partendo dalla sua relazione.

In primo luogo il Fondo Monetario Internazionale non è un vecchio saggio, che viene a San Marino, raccoglie 4 dati e se ne va.

Il Fondo Monetario si “occupa” – ma forse la parola esatta è si “preoccupa” – della “stabilità” dei singoli stati e, noi di rischi di “stabilità”, anche grazie al suo operato, ora ne abbiamo molti di più di quando lei è entrato al governo.

Non è un complotto dell’opposizione se ci sono giornali che ci dicono che siamo sull’orlo del baratro, ma lei nulla, va tutto bene anzi il Fondo Monetario ci ha lodato, questo è ciò che emerge dalla sua relazione.

Ma voglio essere onesto … esiste un apprezzamento alla volontà nel rapporto del Fondo Monetario su cui stiamo discutendo, questo è vero, ma è preceduto e seguito, da tali critiche da far tremare i polsi.

Basterebbe partire dal leggere il primo punto della relazione in cui si dice che “la crescita economica è ripartita nel 2016, ma è stata rallentata dai problemi di un settore bancario in cui una banca ha rilevato perdite record e un’altra banca è stata chiusa”.

Il tutto a causa di persone che lei ha nominato o a cui lei ha pubblicamente dichiarato più volte “incondizionata fiducia”. E di questa “incondizionata fiducia Segretario Celli abbiamo avuto modo di parlarne più volte all’interno di quest’aula Consigliare..

Tante cose si potrebbero dire, ma io vorrei concentrarmi su una parola: rispettabilità.

Io credo che per ripartire, San Marino deve ritornare ad essere rispettabile, così da poter attrarre investimenti e avere un nuovo modello di business per sostituire quello esistente che è ormai in calo.

Per essere rispettabili servono i progetti condivisi, certo, ma servono in primo luogo le persone che siano rispettabili.

Pretendo – come è giusto che sia – che i tecnici nominati a rappresentare il nostro Paese, soprattutto se esposti in prima fila e se chiamati a misurarsi con l’esterno, siano persone rispettabili.

Vorrei che la banca dello stato avesse persone rispettabili alla guida, non figure che si distinguono per allontanare chi non la pensa in maniera uniforme o che, con i loro atti producono paura e addirittura denunce da parte della clientela.

Nella relazione del Segretario Celli, si dice che si vuole ripartire da un nuovo rapporto con Banca d’Italia.

Benissimo, ma a Roma non hanno amnesie Segretario Celli.

Si ricordano benissimo chi sono stati i vertici della nostra Banca Centrale che hanno stracciato un protocollo di intesa praticamente quasi sottoscritto a fine 2016, gli stessi che lei ha sempre difeso.

Ed anche i recenti atti non sono migliori.

Se è vero che la nomina del Dott. Raffaele Mazzeo è stata fatta in piena autonomia da Banca Centrale (come prescrive la legge), la invito a fare una semplice ricerca in Google, lei o uno dei suoi colleghi che è molto presente in rete, selezionando “Banca d’Italia sanzioni Mazzeo”, avrà modo di scoprire che un Raffaele Mazzeo è stato sanzionato da Banca d’Italia per aver fatto il ruolo in una banca e per non aver esercitato i controlli.

Mi aspetterei da lei Segretario Celli una immediata smentita se è un omonimo.

Se invece è proprio quel Mazzeo nominato recentemente nella vigilanza di Banca Centrale mi aspetterei che venisse richiesto dal CCR alla Banca Centrale di rivedere la posizione e di rivedere la nomina.

Se così fosse, la domanda che mi nasce spontanea è questa.

Con quale faccia mandiamo a Roma, apparendo come persone rispettabili, quando a un capo della vigilanza viene nominata una figura che Banca d’Italia non ha reputato adatto neanche per fare il sindaco revisore in una piccola banca siciliana?

Per non parlare dei collegamenti dello stesso Mazzeo con i soliti ambienti amici degli amici e le solite banche amiche.

Tutto questo mentre il Fondo Monetario Internazionale – e non il Circolo della bocciofila del Comune di Coriano – ma il FMI ci dice che la vigilanza va rafforzata. Se il Fondo Monetario Internazionale dice che qualcosa è da rafforzare vuol dire che è debole. E perché è debole la vigilanza? forse perché anche il Fondo Monetario Internazionale ha capito ciò che è stato fatto dall’ex Direttore di Banca Centrale, il Dott. Savorelli?? E forse perché proprio qualcuno lo ha difeso anche nelle sue scelte più sbagliate?

La condivisione non è una parola vuota, qualcuno vorrebbe che fosse così, solo una scusa per far fare alla maggioranza solo quello che interessa a qualcuno.

Facciamo un esempio?

Questa estate a più riprese abbiamo detto in tutte le maniere che la conversione dei crediti di imposta era un errore (o meglio un regalo a qualcuno che lo aveva ordinato), lo ha detto tanta gente in piazza in piena protesta, ora lo dice il Fondo Monetario Internazionale e il Governo che cosa fa?? ha ammesso l’errore, ha ammesso di aver sbagliato… ma la domanda che nasce spontanea è questa? Non sarebbe stato meglio condividere la scelta con la minoranza e capire che era un errore proseguire in quella direzione?

Invece no… qualche giorno fa, in una conferenza stampa, il Movimento Civico 10 lancia un monito all’opposizione, dove attraverso il suo Coordinatore Luca Boschi, si dice “convinto della necessità di condivisione e confronto, di mettere tutto il Paese, e anche le opposizioni, nella possibilità di disporre dei dati e di confrontarsi con la maggioranza, però alla fine le scelte poi le farà la maggioranza”.

Mi chiedo avete forse deciso di cambiare metodo? Lo chiedo perché sul Decreto relativo alla conversione dei crediti di imposta non cè stato un confronto, non sono stati forniti dati al Paese ed ai Partiti di opposizione…
Io voglio ribadirlo, la condivisione va fatta con la minoranza, questo taglia tutti i rami delle influenze pericolose di questo Governo e riporta il bene del Paese, non di un imprenditore, al primo posto.

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Un altro esempio del metodo posto in essere questa estate, privo di condivisione, è il piano industriale di Cassa di Risparmio e in generale la precedente Governance, una governance fortemente voluta dal Segretario Celli, fino a infischiarsene della sua stessa maggioranza che aveva messo paletti non rispettati da Romito. Ricordiamo tutti la difesa forte di Romito fatta da lei segretario Celli.

Romito e Borri, i quali ora è comprovato che dialogavano con imprenditori esterni per decidere il bilancio di Cassa di Risparmio. Ed anche in questo caso le segnalazioni della minoranza sono state viste come complotti, fantasie, teoremi, tutti però comprovati dai fatti, da un esposto al Tribunale con evidenze certe.

Lo stesso gruppo di persone del consiglio di amministrazione che ha definito un bilancio – ora criticato dal FMI – ha redatto un piano industriale che ora è stato buttato alle ortiche (con tutti i soldi spesi per averlo).

Non è ora di una condivisione vera Segretario Celli? Così da iniziare a fare meno errori e seguire una strada che possa portare benefici e non danni al Paese?

Abbiamo avuto in passato la banca dei sammarinesi in mano ad un uomo forte e stiamo ancora pagando gli stessi errori, ora abbiamo di nuovo un uomo forte in Cassa di Risparmio, che decide da solo, anche oltre le sue competenze. Non abbiamo imparato nulla dal passato? Così rischiate di fare altri danni alla Cassa di Risparmio?

Mi auguro veramente che si possa voltare pagina e per questo mi rivolgo ora alla maggioranza.

Di recente si respira, in alcuni momenti, un clima nuovo, ad esempio in Commissione Finanze ci sono proposte da parte della Democrazia Cristiana per la Riforma di Banca Centrale.

La stessa Commissione finanze è il luogo adatto affinché la politica faccia il suo lavoro e prepari un piano strategico condiviso.

“Condivisione”…. Questa è la parola che il Fondo Monetario ha espresso con chiarezza nel suo documento.

Pensate che risultato si potrebbe avere se ci presentassimo ai prossimi incontri del Fondo Monetario a Washington con un piano strategico condiviso dalla maggioranza e dall’opposizione e un nuovo rapporto aperto con Banca d’Italia.

Daremmo l’immagine di un Paese serio e unito nelle difficoltà che dovrà affrontare, attrattivo e capace di raggiungere nuovi successi.

L’opposizione è disponibile a fare questo percorso. Ma fino a quando verremo citati negativamente di costruire complotti, teoremi o mi riferisco al voto contrario espresso in Consiglio la scorsa settimana in merito alla delibera di cessione di un immobile dello Stato, allora non credo proprio ci siano le condizioni per un confronto serio.

La maggioranza si liberi dei legami con i poteri forti, quelli che vogliono gli scontri e le intimidazioni e venga a dialogare.

Il dialogo serve a tutti, il luogo è la Commissione Finanze, oltre che al Consiglio, il risultato può essere la vera ripartenza del Paese.

Non ce lo chiede il Fondo Monetario, ce lo chiedono i nostri figli e i nostri nipoti, quelli a cui dovremo un giorno lasciare il paese, si spera meglio di come lo abbiamo ricevuto noi dai nostri padri.