CGG – Mariella Mularoni in comma comunicazioni febbraio 2018

21/02/2018

Grazie Eccellenza, colleghi consiglieri, le ultime settimane non sono state sicuramente delle migliori a livello internazionale per la Repubblica di San Marino, nonostante il Segretario Renzi si stia impegnando moltissimo nel progetto di internazionalizzazione e continui a volare da un capo all’altro del mondo persino in Argentina per promuovere il nostro Paese.

A poco servono gli incontri internazionali quando quotidianamente ci si presentano sempre nuove problematiche a livello internazionale che ci pongono continuamente in difficoltà verso l’esterno, con grave perdita di fiducia e reputazione internazionale, segno che le politiche economiche e fiscali enunciate dal Governo nei propri comunicati non trovano poi un riscontro positivo reale, tale da promuovere uno stabile sviluppo della nostra economia.

Mi riferisco alle notizie di questi giorni, in particolare alla revoca delle carte di credito American Express, che cesserà dal 1 aprile l’operatività a San Marino, ed al Report di Doing Business 2018, indagine cruciale per attirare investitori esteri, annunci che stanno suscitando allarmismo nel Paese. Tra l’altro American Express non sembrerebbe l’unico attore ad aver disdetto i rapporti con San Marino, si dice che anche KBC lo abbia fatto, e se ciò fosse vero dovremmo essere preoccupati.

Quello della Carta di Credito American Express si sta rivelando un problema per parecchi sammarinesi a cui è stato richiesto di restituire la carta assieme ad eventuali rimborsi in tempi brevissimi.

Credo che il Governo dovrebbe preoccuparsi per il fatto che San Marino viene isolata dal giro d’affari di American Express, uno dei circuiti più diffusi al mondo, che fornisce ai suoi possessori un accumulo di punti spesa che ne sviluppa e aumenta i premi.

Purtroppo siamo di fronte ad una decisione che comporterà un grave danno per tutto il comparto commerciale e turistico, che sappiamo purtroppo non naviga in buone acque, dal momento che limiterà la capacità di spesa e la fidelizzazione, soprattutto per i turisti americani.

Dal prossimo aprile tutti gli operatori ed esercenti commerciali, compresi alberghi, ristoranti e banche saranno lasciati a piedi!!!

Il Governo che cosa fa? Il Segretario Celli scarica le responsabilità su Banca Centrale, senza preoccuparsi minimamente delle ricadute sul comparto turistico e commerciale, della caduta di interesse per San Marino, e soprattutto non si preoccupa di presentare delle proposte per affrontare il problema, o individuare soluzioni che possano salvaguardare i fruitori e salvaguardare l’immagine della Repubblica a livello internazionale.

Non vorrei mai pensare che la decisione di American Express di abbandonare San Marino sia da attribuire alla perdita di credibilità, che abbiamo purtroppo dovuto registrare da quando questo Governo ha intrapreso certe scelte finanziarie fino a qualche anno fa mai percorse dalla Repubblica di San Marino ed alla poca chiarezza; mi riferisco all’autorizzazione concessa da Banca Centrale al gruppo arabo di Ai Turki di acquisire le partecipazioni della Banca CIS.

Non sarà forse che il “BIG” dell’economia globale non vuole più avere a che fare con noi ed ha deciso di isolarci dal suo giro d’affari, perché non più credibili o perché come Paese abbiamo perso la fiducia internazionale?

Mi auguro di sbagliarmi, e mi aspetto che Banca Centrale si attivi con solerzia per verificare quali problemi tecnici sono la conseguenza di questo atto estremo, ma se così fosse rischieremmo di rimanere fuori dai circuiti internazionali.

Chiedo al Governo quali sono stati gli ostacoli che non hanno consentito a Banca Centrale di perfezionare l’accordo quadro con Banca d’Italia, che avrebbe permesso alla società americana di continuare a lavorare con San Marino.

Certamente il settore turismo sarà molto penalizzato da questa decisione, ma se riflettiamo un po’ vediamo che non è l’unico a soffrire.

Alle tante condizioni di instabilità del nostro Paese si aggiunge così un ulteriore elemento di sfiducia.

E’ ora che il Governo si svegli e che reagisca in maniera ferma e credibile se vuole continuare a governare il Paese!

Diversamente riconosca di non essere in grado di dare quelle risposte di cui il Paese ha bisogno!

Approfitto ancora del comma comunicazioni per riportare l’attenzione dei colleghi consiglieri su un argomento che in questi giorni è stato molto presente sulle testate giornalistiche non solo sammarinesi, ma anche italiane, ed internazionali, il dibattito sul report “Doing Bussness” pubblicato dalla Banca Mondiale annualmente, in cui si analizza la disciplina normativa e fiscale che si applica alle imprese durante il loro intero ciclo di vita, dall’avvio di un’attività, fino all’accesso al credito, il commercio internazionale, il fisco, la tutela di chi investe, in sintesi misura la facilità per un imprenditore di aprire e gestire una piccola o media impresa sulla base delle normative di riferimento.

Sono undici sottoindicatori che compongono l’indice globale di competitività e 180 i paesi sotto esame.

Il Report ha purtroppo fatto rilevare uno scivolone di San Marino di 14 posizioni, con conseguenti giudizi estremamente negativi da parte degli operatori del settore. Dobbiamo con rammarico prendere atto come la Repubblica di San Marino continua a collezionare grandi insuccessi a livello internazionale che sono poco confortanti.

Ma di questo sembra che il Governo non se ne debba occupare, anzi rigetta qualsiasi responsabilità rispetto alle azioni che fino ad oggi ha condotto e continua a far ricadere le ragioni dei suoi insuccessi sui governi precedenti. Infatti anche in questa occasione il Segretario Zafferani ha commentato che la perdita di 14 posizioni in un anno, che vede San Marino passare dal 79esimo posto al 93esimo, – contro la 77esima posizione nel 2016 – è da attribuire alla fase pre-elettorale e post elettorale ed all’impossibilità di attuare riforme sostanziali, anche se l’indagine prende in esame le riforme fatte fino al giugno 2017, quando era già insediato l’attuale Governo da ben 7 mesi! Non possiamo certamente affermare che le iniziative intraprese dal Governo, tra l’altro mai condivise con le opposizioni, e sempre imposte, abbiano portato beneficio al Paese!

Nel documento si legge che Paesi che fino al 2017 erano dietro a noi, sono balzati avanti (Bosnia, Ucraina, Vietnam, St.Lucia, Zambia..solo per citarne alcuni), perché hanno saputo mettere in campo tutta una serie di interventi che hanno permesso di superarci, contrariamente a quello che avviene in Repubblica……

I punti su cui San Marino ha aumentato la distanza peggiorando le posizioni, sono l’avvio di un’impresa, che ha perduto 14 punti rispetto al 2016, l’accesso al credito, che ci pone al 183esimo posto su 190, parametro fondamentale per chi deve fare degli investimenti in territorio, protezione degli investimenti, che scivola di 14 posizioni passando dal 161esimo posto al 175esimo!

Questi dati, così negativi, indicano chiaramente che qualcosa di grave in quest’anno è successo e se non se ne prenderà atto difficilmente ci potremo aspettare risultati positivi il prossimo.

Questo insuccesso dovrebbe essere il punto da cui ripartire e lavorare per mettere in campo le giuste misure per aprire una stagione sicuramente migliore di quella attuale e tornare ad essere accattivanti.

Quindi Segretario Zafferani non sottovalutiamo questi risultati, per altro tenuti in ombra per alcuni mesi, – qualcuno del Governo mi spiegherà perché – e soprattutto il Governo deve prendere atto che le riforme messe in atto fino ad oggi hanno fallito e non hanno portato i risultati sperati.

Ci auguriamo Segretario Zafferani che nel 2018 possano arrivare i risultati delle riforme approvate, e che la legge di sviluppo possa riportare il paese ad essere attrattivo per gli investitori, ma ad oggi non possiamo dichiarare di essere soddisfatti.

Per risalire la china e recuperare la fiducia, la stima e credibilità di cui abbiamo goduto per anni, ma anche per consolidare la fiducia di chi è già presente in territorio, servono interventi e riforme lungimiranti, attrattive, innovative, per rendere il nostro sistema economico più competitivo a livello internazionale.

Bene hanno fatto quei Paesi che hanno messo in atto una serie di riforme che gli hanno permesso di guadagnare posizioni rispetto a noi che ad oggi siamo fermi!

Prendiamo esempio da questi.

Grazie