CGG – Mariella Mularoni – Bilancio II lettura

13/12/2018

Come già sottolineato nel mio intervento in I lettura ci troviamo a discutere una Finanziaria “tecnica”, definita dalla maggioranza “un provvedimento straordinario legato espressamente alla necessità dello Stato di tenere in equilibrio i conti pubblici in un momento particolarmente complesso della vita economica del Paese”.


I conti non tornano e la Relazione della Commissione delle Finanza Pubblica fornisce dati molto precisi e poco rassicuranti; leggiamo che “l’esplosione dell’indebitamento negli ultimi esercizi è riconducibile prevalentemente agli interventi posti in essere a salvaguardia del sistema bancario, piuttosto che per investimenti infrastrutturali, utili allo sviluppo economico” e rappresentano una gravissima criticità dei conti pubblici.
Ci troviamo a dover affrontare un debito di 888 milioni destinato ad aumentare, frutto delle scelte fatte da questo Governo e dalla maggioranza; è passato infatti da 262 mln. al 31/12/2016 a Euro 888 mln.al 31/12/2017 incremento dovuto agli interventi di ricapitalizzazione del sistema bancario, previsti dal “5 Ter” con particolare riferimento alla coperture delle perdite di Carisp, che hanno portato il debito pubblico in rapporto al PIL a circa il 61%. Il disavanzo di amministrazione rispetto al PIL ammonta a -4,47%. Preoccupa il fatto che l’indebitamento non è riconducibile ad investimenti strutturali che potrebbero portare sviluppo, ma ad interventi posti in atto a salvaguardia del sistema bancario e non possiamo pertanto parlare di sostenibilità, ed i costi di ricapitalizzazione delle banche continueranno a pesare sulle finanze pubbliche e sulle prospettive di crescita, con conseguente aumento del debito pubblico. I risultati sul bilancio di oggi sarebbero stati differenti se si fossero fatte scelte diverse anche sulla vendita degli NPL e li avessimo gestiti internamente attraverso un veicolo di sistema. Ora che si è decisa la vendita degli NPL di Delta, quale sarà la prospettiva del debito pubblico? Vorrei che qualcuno mi rispondesse!!

E sarà necessario capire anche quanti soldi rimarranno in Cassa di Risparmio in conseguenza delle decisioni prese.
Preoccupano altrettanto le dichiarazioni della maggioranza e del Governo che si procederà su questa strada, lungo la linea tracciata fino ad oggi e non posso immaginare che cosa saranno i prossimi bilanci e come si penserà di rilanciare l’economia senza investimenti strutturali. Il Bilancio dello Stato rischia infatti di essere appesantito da un debito di oltre 850 milioni, ovvero 50 milioni all’anno di tasse e di tagli ai redditi, perchè a pagare il conto saranno come sempre cittadini e imprese. Mi chiedo a questo punto se la politica ha le idee chiare e soprattutto se è ben chiaro l’obiettivo da perseguire, salvare il Paese, individuare una strada che possa riportare la Repubblica a livelli di crescita e di attrattività attraverso la condivisione delle scelte politiche che dovranno essere intraprese.

Ci troviamo a discutere un Bilancio che parla esclusivamente di tagli e non di investimenti, non genera fiducia e di conseguenza non porta investitori, e avrà un unico risultato: indebolire il potere di acquisto e di risparmio delle famiglie. In questo periodo particolarmente critico ed incerto della vita economica del Paese, dobbiamo ringraziare il mondo imprenditoriale sammarinese che nonostante la crisi economica è riuscito a sopravvivere ed è cresciuto con le proprie forze, non per gli interventi a sostegno dello sviluppo. E’ un bilancio che non è sostenibile e va a colpire le fasce deboli del Paese attraverso misure fiscali straordinarie e limitati tagli alla spesa corrente. Infatti il Governo, se questo è il trend, continuerà ad aumentare la pressione fiscale di anno in anno, mentre non agisce con altrettanta puntualità sulla riduzione della spesa corrente.

Per evitare che le Patrimoniali diventino permanenti, sarà necessario recuperare risorse con una rigorosa spending review e se vogliamo incrementare le entrate queste dovranno arrivare dallo sviluppo mettendo in atto vere e proprie politiche di crescita, che stentano ad arrivare. Quindi ci si indebiterà per pagare debiti e per le ormai croniche esigenze di cassa: si bloccano le riforme perché impopolari mentre non si ristrutturano i centri di costo, evidentemente anche per non perdere consensi. Per tanto tempo avete parlato del progetto di ristrutturazione di Banca Centrale, annunciato da tutte le forze politiche come la svolta della maggioranza e poi???? Non se ne parla più. Idem per la riforma delle pensioni che avete posticipato per mancanza di coraggio.

Servono politiche rigorose che non deprimano l’economia, ma sostengano iniziative che ne favoriscano il rilancio.

In conclusione siamo di fronte ad una finanziaria iniqua, che colpisce i dipendenti pubblici, ma non quelli di Banca Centrale e Cassa di Risparmio, che si tradurrà in tagli e tassazioni per pensionati e lavoratori dipendenti, senza mettere in campo una vera lotta all’evasione e all’elusione fiscale, da realizzarsi attraverso un’ampia ed efficace azione di controlli ed accertamento dei redditi del lavoro autonomo. Questa finanziaria in sostanza prospetta un quadro poco rassicurante, non porta idee, non dà speranza al Paese per ripartire.

Non avendo ancora visionato gli emendamenti del Governo e della maggioranza mi fermo qui. Voglio sottolineare che stiamo discutendo un PDL in II lettura, di cui ancora non abbiamo potuto visionare gli emendamenti della maggioranza, quindi non disponiamo di elementi per poter fare delle valutazioni diverse da quelle già avanzate in I lettura. Mi rivolgo pertanto alle Loro Eccellenze per chiedere la sospensione del dibattito perché non lo ritengo serio!

Mi aspetto che in essi ci siano iniziative per l’attrazione degli investimenti, lo sviluppo e la crescita del sistema economico, e mi riservo di esprimere considerazioni in sede di esame dell’articolato.
Grazie