Grazie Eccellenza, Colleghi consiglieri, la presente istanza d’arengo è scaturita dalla preoccupazione di molti soci e correntisti di BSM, alimentata dalle dichiarazioni rilasciate dall’ex Segretario di Stato per le Finanze Celli il 17 settembre scorso a RTV, dopo che i due Istituti di Credito avevano annunciato di aver affidato alla società internazionale KPMG il mandato di esplorare la “convenienza strategica” di una eventuale operazione di integrazione, che doveva portare ad un nuovo polo creditizio capace di operare nello scenario internazionale.
Discutibile tra l’altro la decisione di affidare l’incarico congiunto ad un unico Advisor KPMG, invece di affidarlo a due advisor di fiducia in grado di dare le necessarie garanzie di tutela ai due Istituti; un progetto che il Governo e Banca Centrale stavano portando avanti da mesi nel più totale silenzio, un progetto di “convenienza strategica”, finalizzato ad un rafforzamento del sistema ed un contributo alla ripresa economica all’internazionalizzazione!
Motivazioni poco credibili che non avevano sicuramente tenuto conto delle ricadute, in termini economici e di immagine del Paese, che un percorso verso possibili fusioni o accorpamenti avrebbe comportato!
Sarebbe bastato pensare a tutte le problematiche che l’accorpamento di Asset in Cassa di Risparmio aveva causato per abbandonare l’idea… ma anche in questo caso si è voluto andare avanti.
Vi ricordate allora la fuga di capitali? Vi ricordate i deflussi che avete dovuto fermare con i blocchi dei conti correnti nel momento in cui Asset è stata assorbita in Cassa? Perché?
Perché la gente ha perso la fiducia nel sistema!! Sono elementi che non possiamo trascurare anche oggi!
In quell’intervista l’ex Segretario Celli dichiarava che il progetto di fusione era : “.. un progetto al quale il Governo presta la massima attenzione, valutato dal Governo positivamente,..che potrà rappresentare una svolta positiva per il settore finanziario locale.. “.
Dichiarazione che ha immediatamente suscitato reazioni all’interno del Paese da parte delle Organizzazioni Sindacali, dei dipendenti, dei soci dell’Ente Cassa di Faetano, fino ad arrivare alla costituzione di comitati contrari, alla presentazione di questa istanza d’Arengo, per la mancanza di chiarezza e soprattutto perché anche nelle assemblee dell’Ente Cassa erano sono state fornite informazioni sulle ripercussioni sul piano economico del piano industriale del nuovo soggetto che si andava a costituire, nonché le ricadute in termini occupazionali ed economici anche per il Bilancio dello Stato. Un progetto non sostenibile per le risorse dello Stato.
Il progetto di aggregazione infatti, come emerso dalla relazione dei funzionari della KPMG, vedeva al centro l’intervento dello Stato garante dell’operazione di fusione dei due Istituti di Credito.
Mi chiedo con quali risorse!! Pensavate anche in quella situazione di scaricare sulla collettività, attraverso tasse e patrimoniali, i costi ed il peso delle scelte sbagliate di questo Governo???
Prima di intraprendere questa strada il Governo aveva effettuato delle valutazioni sulla sua sostenibilità e sul fatto che l’avvio di uno studio di integrazione avrebbe potuto provocare la perdita di fiducia con deflusso della raccolta e fuga di depositi?
Il tutto senza il coinvolgimento anche solo a livello informativo, dell’Assemblea dei soci che in base allo Statuto ha il compito di dare un parere preventivo in merito, venendo così a mancare il rispetto verso la sua base sociale.
Quale convenienza avrebbe avuto una Banca consolidata nel suo patrimonio a fondersi con un istituto che ha una perdita dichiarata di -534 milioni, con amministratori oggetto di indagine nell’ordinanza Morsiani, che hanno goduto di manleve concesse dal Governo per non dover rispondere alle proprie responsabilità?? Nessuna!!
Ringrazio pertanto gli stanti che hanno voluto portare all’attenzione del CGG questa preoccupazione che per diversi mesi ha tenuto con il fiato in sospeso molti correntisti ed operatori del settore, giungendo il 25 novembre scorso ad un epilogo positivo.
Il progetto di aggregazione è stato infatti bocciato da 158 soci dell’Ente Cassa, circa il 78%, che hanno espresso con fermezza il loro diniego preventivo ad ogni ulteriore approfondimento circa un’aggregazione tra Banca di San Marino e Cassa di Risparmio, due realtà che hanno radici storiche, sociali e territoriali diverse; Cassa di Risparmio infatti è oggi una realtà bancaria che non rappresenta più le storiche tradizioni ed i connotati che l’hanno contraddistinta sin dalla sua nascita e, come ben tutti sappiamo, ha un bilancio fortemente negativo grazie alle scelte politiche che avete sostenuto.
Voteremo questa istanza perché il regolamento consiliare lo richiede, ma possiamo essere soddisfatti perché i timori manifestati dagli estensori dell’istanza oggi sono superati e da domenica scorsa con la nomina del Presidente dell’Ente Cassa Pino Guidi e la sostituzione del CDA, possiamo contare su una nuova Governance, che gode della fiducia dei soci e del Paese….