CGG – GIAN CARLO VENTURINI SU COMMISSIONE INCHIESTA MAZZINI

16/07/2014

Eccellenze, On.li Consiglieri, certamente rientra nei compiti di questa Assemblea Consigliare – come poc’anzi ribadito anche dalle Loro Eccellenze – effettuare un attento esame e una scrupolosa analisi dei fenomeni che, negli ultimi tempi, hanno interessato e coinvolto il sistema economico, politico e sociale del Paese, procurando innegabili ripercussioni che – a tutt’oggi – stanno compromettendo la credibilità della politica.

Per queste motivazioni è doveroso, quindi, concentrare lo sforzo delle parti interessate affinché eventuali distorsioni e/o danni siano prontamente individuati e affrontati con determinazione e imparzialità.

Lo sviluppo economico e sociale di San Marino deve, necessariamente, impostarsi sulla trasparenza e sulla legalità e deve poter contare su provvedimenti legislativi progressivamente in linea con gli standard globali in materia di lotta per la legalità e di repressione della criminalità.

In questo ambito, l’azione sinergica e determinata del Governo, del Consiglio Grande e Generale, delle Forze dell’Ordine, della Magistratura e di ogni singolo cittadino, è l’unica sicurezza per affrontare responsabilmente e validamente le distorsioni presenti, ma soprattutto l’unica opportunità per disincentivare e prevenire eventuali comportamenti e azioni non in linea con il percorso di legalità che il Paese ha scelto di preferire.

Ogni atto deve rispondere all’irrinunciabile ed esclusiva esigenza di favorire “la cultura della legalità e della trasparenza”: solo così la politica si pone concretamente e realmente al servizio del Paese.

È su questa ferma convinzione che il Governo, nelle priorità della propria azione politica, ha sostenuto iniziative legislative importanti e lungimiranti che ci consentono – oggi – di affrontare con adeguati mezzi e strumenti ogni tipo di eventualità, ma specialmente ci collocano in una posizione virtuosa e apprezzabile.

Appare opportuno ricordare che il Consiglio Grande e Generale, mediante l’Ordine del Giorno approvato all’unanimità nella seduta del 15 maggio 2014, ha individuato, in maniera puntuale, le linee direttrici e gli interventi da attuare, secondo una logica di priorità, per proseguire efficacemente l’azione di contrasto della criminalità organizzata, con particolare riferimento all’antiriciclaggio e alla lotta al finanziamento del terrorismo nonché alla prevenzione e repressione dei fenomeni di corruzione.

Tale Ordine del Giorno – assunto alla luce delle relazioni del Magistrato Dirigente del Tribunale sullo stato della giustizia relative agli anni 2011 e 2012, del riferimento del Presidente della Commissione Consiliare per gli Affari di Giustizia e della relazione della Commissione Consiliare per il fenomeno dell’infiltrazione della criminalità organizzata – oltre agli interventi già approvati dal 2008 ad oggi – ha preso atto degli interventi di carattere normativo e organizzativo, adottati nel corso del 2013 e del 2014, per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo e della criminalità organizzata nonché per allineare il locale ordinamento alle raccomandazioni degli organismi internazionali (per citare i principali, la Legge 20 luglio 2013 n.99 “Responsabilità della persona giuridica”, la Legge 20 luglio 2013 n.100 “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e disposizioni sulla procedura civile in materia giudiziaria”, il Decreto Legge 15 luglio 2013 n.83 “Misure urgenti di allineamento alla strategia globale di lotta al terrorismo”, il Decreto Legge 25 luglio 2013 n.98 “Disposizioni urgenti recanti modifiche alla normativa di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”, il Decreto Legge 27 febbraio 2014 n.21 “Disposizioni in materia di cooperazione per il recupero dei beni nel settore del reperimento e dell’identificazione dei proventi di reato o altri beni connessi”, la Legge 31 marzo 2014 n.41 “Norme in materia di estradizione”, la Legge 31 marzo 2014 n.42 “Riforma dell’istituto del Decreto Penale”, cui hanno fatto seguito il Decreto Legge 11 giugno 2014 n.89 “Disposizioni relative alle competenze e al funzionamento dell’Ufficio Centrale Nazionale dell’OIPC Interpol” che ha assunto anche recentemente nuove competenze ed il Decreto Legge 16 giugno 2014 n.90 “Disposizioni urgenti in materia di prevenzione e contrasto ai reati di corruzione”) – ha individuato le priorità da perseguirsi nel settore in:

  1. impostazioni di azioni sinergiche fra Amministrazione, Magistratura, Forze di Polizia e operatori privati al fine di attuare una lotta sistematica ai fenomeni criminosi di maggiore allarme e dannosità sociale;
  2. diffusione della cultura della legalità e della conoscenza dei fenomeni di criminalità organizzata fra operatori economici, culturali e cittadinanza;
  3. costante aggiornamento e formazione dei Magistrati e delle Forze di Polizia attraverso gli accordi già siglati e la definizione di convenzioni con strutture di alto livello;
  4. approntamento delle risorse umane, amministrative, tecnologiche ed informatiche indispensabili per il corretto funzionamento della giustizia;
  5. elaborazioni, nelle more delle complessive norme di riforma del settore (nuovo codice di procedura penale e revisione sistematica delle norme di procedura civile), di specifiche norme settoriali da consolidarsi – unitamente al “diritto vivente” sia quello “positivo” contenuto in vari testi normativi sia quello rinvenibile nei consolidati orientamenti giurisprudenziali – in testi unici;
  6. nella Commissione Affari di Giustizia appositamente convocata la settimana scorsa per esaminare la Relazione sullo stato della Giustizia 2013 e l’avvio del reclutamento di ulteriori Uditori Commissariali nonché l’emissione di bandi di selezione per i giudici dei rimedi straordinari (uno per il civile e uno per il penale), per i giudici per l’azione di responsabilità civile dei magistrati (tre effettivi e tre supplenti) e per un nuovo Procuratore del Fisco, al fine di garantire il completamento dei diversi organi e strutture del Tribunale e per assicurare la piena funzionalità e operatività dell’Amministrazione della Giustizia.

Tali macro ambiti di intervento, abbracciano, in sostanza, gran parte delle linee di azione già individuate nel programma di Governo e portate avanti dalla Segreteria di Stato.

In particolar modo, primaria rilevanza assume l’esigenza di avviare una convinta azione di formazione specialistica per le Forze di Polizia in attuazione, fra l’altro, delle delibere congressuali n.14 e n.39 del 3 giugno 2014 nonché, per quanto concerne i Magistrati, tramite il rafforzamento ed istituzionalizzazione del rapporto già impostato con la Scuola Superiore di Magistratura Italiana: in relazione a tali interventi andranno definite ed individuate anche le opportune risorse finanziarie.

La priorità delle suesposte esigenze formative e, conseguentemente, del reperimento delle necessarie risorse finanziarie è data anche dall’esigenza di sfruttare appieno le grandi potenzialità – sia in termini di accrescimento della professionalità degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, dei Magistrati e dei funzionari e dirigenti pubblici sia in termini di innalzamento del livello di preparazione nella materia, in particolare, del contrasto della corruzione e della promozione della trasparenza – della Convenzione siglata fra l’Università degli Studi di Urbino e l’Università degli Studi di San Marino tesa alla collaborazione per lo sviluppo giuridico.

Si ribadisce, inoltre, che è tuttora in corso il complesso lavoro dei gruppi tecnici incaricati per la redazione di un nuovo codice di procedura penale e per la riforma delle norme di procedura civile rispettivamente con delibere congressuali n.20 e n.22 del 12 febbraio 2013.

Ebbene quello che è stato appena ricordato è il lavoro svolto dalla Segreteria di Stato e quindi dal Governo, lavoro che è tutt’altro che finito; molti altri sono gli interventi che dovranno essere messi in atto per garantire sempre più la piena funzionalità ed operatività dell’amministrazione della Giustizia.

La piena fiducia nella competenza, obiettività e imparzialità nonché nell’esclusiva soggezione alla legge della Magistratura rappresenta una condizione essenziale per garantire che le vicende giudiziarie in corso – estremamente rilevanti, delicate e di forte impatto sociale – possano essere affrontate con equilibrio e rispetto per tutte le parti interessate.

Facendo la necessari chiarezza, che tutti i cittadini richiedono a gran voce in questo particolare momento ed alla luce
delle ultime vicende che sono oggetto di discussione in quest’Aula nella giornata odierna.

La Segreteria di Stato per la Giustizia auspica, quindi, che la Magistratura possa proseguire nel proprio lavoro con la massima serenità, tempestività ed autonomia di giudizio, nel rispetto, ovviamente, dei diritti degli indagati di difendersi nel processo e con gli strumenti previsti dall’ordinamento.

La fiducia nella Magistratura e il convinto riconoscimento dell’indipendenza della stessa costituiscono, infatti, un requisito imprescindibile per proseguire nel percorso di trasparenza e rigore intrapreso dal nostro Paese.