Gli indirizzi generali dibattuti confermano un sistema universale, equo, partecipato e radicato nel territorio, adattando le linee di attività alle nuove esigenze sociali emergenti e alle fragilità, tra cui l’invecchiamento progressivo della popolazione e la continua riduzione delle nascite.
Un pilastro fondamentale del sistema sanitario è la conferma del suo carattere pubblico, improntato ai principi di universalità, eguaglianza ed equità di accesso. Questa visione è strettamente legata alla necessità di puntare sull’ammodernamento infrastrutturale e sul miglioramento dei servizi, adeguandoli a una società che negli ultimi anni è profondamente cambiata e che fa emergere, con straordinaria velocità, nuovi bisogni e mutate necessità.
L’aspettativa di vita (83,34 anni per gli uomini e 86,95 anni per le donne) rappresenta un indice demografico utile per valutare lo stato di salute e lo sviluppo di un Paese. Questo dato sottolinea l’importanza di un approccio globale che integri salute, partecipazione e autorealizzazione, per contribuire a costruire una società più inclusiva e rispettosa, soprattutto delle esigenze dei più fragili e degli anziani, attraverso politiche per l’invecchiamento “attivo”.
Al contempo, per affrontare le sfide della non autosufficienza, è necessario implementare i servizi di lungodegenza, le strutture residenziali e istituire un hospice, così da garantire una presa in carico dignitosa nel fine vita.
Parallelamente, il sostegno ai giovani e il contrasto alle dipendenze a livello territoriale sono aspetti cruciali nella prevenzione e nel trattamento di fenomeni che colpiscono sempre più frequentemente le nuove generazioni.
Per perseguire gli orientamenti strategici e le politiche di promozione della salute e prevenzione delle malattie, deve essere dedicata un’attenzione particolare all’educazione sanitaria e alla valorizzazione e formazione degli operatori sanitari e sociali.
Infine, è necessario investire sui centri sanitari, che rivestono un ruolo fondamentale nella presa in carico dei pazienti e rappresentano il primo punto di contatto per l’assistenza sanitaria. Per migliorare ulteriormente l’efficienza del sistema, nella gestione delle liste d’attesa sono individuate tre grandi aree di intervento: il governo della domanda di prestazioni, il governo dell’offerta di assistenza e il governo dei sistemi di prenotazione ed erogazione delle prestazioni.
Infine, è essenziale regolamentare la libera professione medica e del personale sanitario, subordinandola all’interesse del sistema pubblico.