Alice Mina interviene in CGG: l’intervento completo

14/10/2020

Colleghi Consiglieri,

Innanzitutto un ringraziamento sentito alle loro Eccellenze per l’indirizzo di saluto e con piacere rivolgo Loro gli auguri per un proficuo semestre reggenziale.

Ci troviamo oggi a discutere la mozione di sfiducia nei confronti del Segretario di Stato per la Giustizia presentata da 15 Consiglieri di Opposizione; una mozione di sfiducia, a loro avviso, considerata non più rinviabile e che dovrà portare alla rimozione dal proprio ruolo il Segretario di Stato Ugolini perché considerato inadeguato a ricoprire una posizione tanto importante quanto delicata.

Una mozione di sfiducia che fa una ricostruzione dei fatti avvenuti negli ultimi mesi e che avanza delle valutazioni di parte, strumentali, e non rispondenti alla realtà degli intendimenti messi in atto dal Segretario.

Si parla di “comportamenti scriteriati”, di “violazione dello stato di diritto e delle più elementari norme che regolano l’ordinamento giudiziario, di “totale mancanza di rispetto per le istituzioni”.

Il Segretario Ugolini ha agito sempre nel rispetto della legge e ogni passaggio legislativo o discussione in merito al settore della giustizia è passato al vaglio dell’Aula Consigliare dando a tutti la possibilità di dibattere sul tema.

Purtroppo troppo spesso non si vuole guardare attentamente e con correttezza agli avvenimenti e troppo spesso ci si dimentica quando e come questo “scontro” sulla giustizia ha preso avvio, proprio nella precedente legislatura con la rimozione dell’allora Magistrato Dirigente.

Sono anni che viene avanti questa discussione e oggi ancora una volta ci troviamo a discutere delle stesse questioni in un clima politico non semplice, aspro, diviso e divisivo che non fa per nulla bene al Paese, ben lontano da quel confronto e quella condivisone che sarebbero tanto auspicabili in un momento storico come quello che stiamo vivendo.

Ma evidentemente a qualcuno fa gioco mantenere viva questa situazione e raccontare una storia non fedele ai fatti.

Ciò che è stato messo in atto dal Governo e dal Segretario di Stato per la Giustizia cerca di dare una risposta agli obiettivi indicati nel Programma di Governo.

In quel documento si trattava di assetto istituzionale e quadro normativo, certezza del diritto, autorità giudiziaria efficiente.

Si affermava che “La stabilità del Paese e una nuova prospettiva di coesione sociale partono necessariamente dall’esigenza di ristabilire un equilibrio fra i diversi poteri dello Stato nell’ambito del quale i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, possano operare nel pieno delle loro prerogative senza ingerenza e senza prevaricazioni.

E ancora….I conflitti e le divergenze all’interno del Tribunale devono essere risolti anche mediante interventi di riforma che ristabiliscano un’ordinata amministrazione della Giustizia con l’obiettivo di riaffermare la certezza del diritto e l’imparzialità dell’azione giudiziaria.

Ci si proponeva in via prioritaria di risolvere le criticità in tema di ordinamento giudiziario andando a ristabilire la corretta separazione ed autonomia dei poteri dello Stato anche nel rispetto delle raccomandazioni fornite dagli organismi internazionali, rispristinando un clima di fattiva fiducia e collaborazione nei confronti del Tribunale Unico.

Ebbene si…fiducia e collaborazione…proprio perché Sviluppo economico e coesione sociale passano anche attraverso il buon funzionamento dell’autorità giudiziaria; ciò rappresenta non solo un elemento fondante di giustizia sociale, ma un vero e proprio fattore di competitività per tutti i soggetti che scelgono il nostro paese quale luogo dove sviluppare la loro attività economica.

Ed emergevano, fra gli altri, interventi legislativi volti ad:

  • Aggiornare il procedimento penale;
  • rimodulare le norme di governo della Magistratura nonché quelle dell’Ordinamento Giudiziario, intendimento proprio confermato anche dalla delibera del Congresso di Stato Numero 28 dell’11 settembre scorso in cui si costituisce il Gruppo di lavoro per la riforma dell’ordinamento giudiziario;
  • riorganizzare la composizione del Consiglio Giudiziario Plenario come suggerito anche nel rapporto del GRECO sul quarto ciclo di valutazione con a tema la “Prevenzione della corruzione nei confronti di parlamentari, giudici e pubblici ministeri”, le cui raccomandazioni, come ribadito dal Segretario Ugolini verranno proprio recepite all’interno di una riforma complessiva da portare a compimento entro 31 marzo 2022 e che dovrà interessare i temi più volte affrontati in questa aula negli ultimi mesi;

Ecco, nello svolgimento della loro attività, il Segretario e il Governo di cui fa parte, si sono attenuti alla volontà di raggiungere tali obiettivi.

Un brevissimo riferimento al rapporto del Greco.

Nei giorni scorsi sono state pubblicate notizie fuorvianti relative a tale report, paventando una possibile censura da parte dell’organismo al Governo e alla Repubblica di San Marino.

Censura che non c’è stata.

Il giudizio che il report restituisce non solo è positivo e da conto del percorso compiuto su questa tematica dal nostro Paese, ma evidenzia che ora abbiamo un sistema normativo maggiormente conforme alle raccomandazioni degli organismi internazionali.

Il report pone l’accento su alcuni aspetti che dovranno essere oggetto di ulteriori interventi e su cui il Governo intenderà lavorare.

Ogni report è occasione di opportunità per rendersi conto della situazione attuale e lavorare per l’introduzione di nuovi strumenti.

Nel corso dell’ultimo dibattito avvenuto in Consiglio Grande e Generale relativo al riferimento del Segretario di Stato Ugolini sulle vicende legate al settore della giustizia è stata da più parti ribadita la necessità di far fronte alle esigenze organizzative dell’amministrazione della giustizia e l’importanza della presenza di un Dirigente del Tribunale, in grado di offrire garanzie ed equilibrio all’interno del Tribunale.

Io credo che debba essere valorizzato il fatto che si sia finalmente giunti alla designazione del Dirigente del Tribunale, nella persona del Presidente Giovanni Canzio, Primo Presidente Emerito della Corte di Cassazione, personalità di altissimo livellodi cui la nostra Repubblica deve essere fiera. Questo a dimostrazione di quanto vi sia la determinazione di offrire al Tribunale quel clima di serenità ed equilibrio tanto richiesto.

Una figura che potrà dare nuova credibilità ad un settore così delicato come quello della giustizia e potrà supportare la stesura delle riforme necessarie – con particolare riferimento a quella dell’ordinamento giudiziario e del rito penale – che tengano conto delle peculiarità di San Marino e delle indicazioni degli organismi internazionali.

Accogliendo con estremo favore le parole delle Loro Eccellenze nel discorso presentato all’Aula in apertura di seduta, faccio a mia volta un’esortazione a lavorare con spirito di condivisione, confronto e responsabilità, per giungere presto alla presentazione di una proposta di riforma dell’ordinamento giudiziario in grado di porre rimedio alle criticità emerse, e all’avvio dell’iter per un nuovo codice di procedura penale.

Il percorso non sarà facile, di questo ne siamo consapevoli ma vi è la fiducia e la speranza che lavorando insieme si possano prendere le scelte più giuste e rispondenti alla necessità del Paese.

A noi spetta dare risposte concrete nei tanti settori della vita sociale ed economica che non possiamo ritardare in alcun modo.

Alla luce di quanto detto rivolgo al Segretario di Stato per la Giustizia il mio più sincero supporto per il raggiungimento degli obiettivi che ci attendono e piena fiducia al lavoro che sarà chiamato a portare avanti.