Caro Segretario Santi,
siamo lieti di leggere il comunicato del 30 Giugno inerente alle precisazioni e alle rassicurazioni sulla cardiologia, tuttavia ci preme ribadire che le persone, soprattutto quelle cardiopatiche, non sono affatto felici di questa posizione perché da tempo sopportano disagi, rinvii a data da definire delle visite di controllo e attese ingiustificate in Pronto Soccorso per avere la cura adeguata prescritta da un cardiologo di Rimini.
E non sono soddisfatti nemmeno i medici come dimostra la richiesta di trasferimento in massa dei medici del pronto soccorso annunciato a causa delle ripetute e innumerevoli segnalazioni per quanto riguarda le consulenze cardiologiche e non solo. I medici denunciano una situazione veramente critica.
Nonostante la legge finalizzata alla regolarizzazione delle posizioni precarie risalga al novembre 2018, i medici che da anni prestano servizio all’ISS non hanno ancora un contratto a tempo indeterminato.
I nuovi contratti non sono stati realizzati e per questo moltissimi medici si trovano ancora in condizioni precarie.
Inoltre, per dovere d’informazione, dobbiamo constatare che la riforma sulla dirigenza dei medici, che vede un inquadramento specifico della professione medica nell’ISS basato sull’anzianità e sui titoli di studio, non è risultata sufficiente per fermare la fuga di altri due medici che hanno recentemente lasciato il nostro ospedale.
Ad abbandonare l’ISS nell’ultimo periodo sono stati infatti due chirurghi in condizione di precariato, vincitori tuttavia nello stesso tempo di un concorso esterno che garantirà loro un contratto a tempo indeterminato e quindi una posizione stabile attraverso cui fare investimenti seri sul proprio lavoro e anche sulla propria vita privata.
A tal proposito Segretario vorremmo ricordarle che nella scorsa legislatura lei è stato uno dei tanti Consiglieri che si è battuto per evitare la possibilità della libera professione per i medici dipendenti dell’ISS e per impedire che gli stipendi superassero i 100.000€; due richieste che hanno sicuramente contribuito alla crisi di cui l’Ospedale sta soffrendo attualmente, ma tant’è!
Alcune domande sono pertanto inevitabili:
- perché, nonostante l’approvazione della legge, ancor oggi i medici non vengono assunti regolarmente e si continua a mantenere posti a convenzione che costano all’ISS più del doppio rispetto al costo di un medico regolarmente assunto? (Portiamo come esempio il caso emblematico del medico che percepisce 12.000€ al mese per svolgere un monte ore minimo);
- perché si continua a dar vita a situazioni sempre più incomprensibili tra cui anche l’emissione di bandi di concorso in cui si avvantaggiano professionisti esterni per posizioni dirigenziali?
- perché non nominare nei ruoli di dirigenza i medici che hanno anzianità di servizio e anni di esperienza nel ruolo specifico con conoscenza delle modalità operative?
Mentre non comprendiamo dunque le decisioni interne all’ISS e, più in generale, le scelte di un esecutivo sempre più alla deriva e non in grado di prendere le redini del Paese, pensiamo altresì che occorra fermarsi e ridiscutere insieme di un progetto comune: un progetto nel quale la salute dei cittadini venga prima di qualsiasi battaglia politica. Ci auguriamo che anche i nostri solleciti servano a far aprire gli occhi su una consapevolezza che si fa ogni giorno più urgente.
Cordialmente.
Gruppo Sanità del PDCS