Manifesto PPE

Manifesto
17-18 Ott obre 2012
Bucarest, Romania

Manifesto del PPE

 

Congressi Statutario del PPE

(Adottato durante il Congresso del PPE, Bucarest, 17 e 18 Ottobre 2012)

Il Partito Popolare Europeo – Che cosa rappresentiamo

 

1) Chi siamo?

La nostra famiglia politica è la forza trainante dell’integrazione europea.

I Democratici Cristiani Europei si sono costituiti nel 1976 come primo partito europeo: il Partito Popolare Europeo.

Da allora, siamo diventati il partito del centro e del centrodestra.

Al termine del conflitto Est–Ovest siamo diventati l’attore politico decisivo nel processo di riunificazione dell’Europa.

Durante la crisi economica e finanziaria, abbiamo tenuto unita l’Europa. E porteremo l’Europa fuori dalla crisi.

2) Quali sono i nostri valori?

 

  • Poniamo l’essere umano al centro delle nostre convinzioni. Noi esseri umani possediamo un’intrinseca dignità naturale che ci rende unici. Ciò vale per quanti di noi credono in Dio, fonte di verità, giustizia, bontà e bellezza, così come per coloro che non condividono questa fede ma rispettano comunque gli stessi valori universali, ricavandoli da altre fonti. Riconosciamo che il patrimonio greco-romano, i valori giudaico-cristiani e l’Illuminismo sono all’origine della nostra civiltà.
  • La libertà, che è il più importante diritto umano, è possibile soltanto se associata alla responsabilità personale.
  • Uomini e donne godono di pari diritti. Questo deve trovare riscontro in tutte le politiche.
  • Tutti gli esseri umani devono fruire di pari opportunità e, pertanto, faremo in modo che vi siano effettivamente queste opportunità anche per le persone con disabilità.
  • I nostri interventi si basano sui principi di giustizia e tendono a perseguire il bene comune. Siamo impegnati a contrastare a fondo le cause dell’ineguaglianza e della povertà.
  • Ciò è possibile soltanto in una società caratterizzata da coesione sociale e solidarietà, il che include il rispetto per le tradizioni, l’associazionismo e i campi in cui le persone prendono iniziative, lavorano e vivono insieme.
  • La solidarietà è una responsabilità congiunta: i forti dovrebbero aiutare le persone bisognose le quali, a loro volta, devono sforzarsi di migliorare la propria situazione in base alle proprie capacità.
  • Abbiamo un obbligo nei confronti delle future generazioni di trasmettere le stesse opportunità, o addirittura migliori, di cui fruiamo noi, difendendo la libertà e la democrazia, garantendo la solidità delle finanze pubbliche e preservando un ambiente sano.
  • Le decisioni politiche dovrebbero essere prese nel modo più vicino possibile ai cittadini; le autorità politiche non dovrebbero fare ciò che è alla portata degli stessi cittadini, e che questi possono quindi fare da soli, nelle proprie famiglie o in organizzazioni civiche. La sussidiarietà secondo questi principi è un valore centrale per la nostra famiglia politica.
  • L’unico sistema politico in cui questi valori possono prosperare è una democrazia pluralistica, nella quale i cittadini accettano la responsabilità. Il miglior concetto economico per tutelarli è l’economia sociale di mercato basata sulla sostenibilità ambientale, nella quale competitività e libertà imprenditoriale sono in equilibrio con la giustizia sociale. In tal senso, il quadro adeguato è un’Unione Europea forte e in grado di fornire le migliori risposte alle sfide dei giorni nostri.

 

3) Quali sono le sfide?

  • Oggi, l’Europa affronta la sfida più imponente degli ultimi 50 anni. La crisi economica e finanziaria ha determinato un drastico aumento della disoccupazione e delle disuguaglianze in materia di opportunità e reddito. Milioni di persone vengono private delle prospettive per il futuro. Il via alla crisi è stato dato da eventi verificatisi negli Stati Uniti; tuttavia, all’origine di tutto stanno i notevoli squilibri economici all’interno della zona euro ma anche nell’economia mondiale. La situazione è stata inoltre aggravata dall’eccessivo debito pubblico e privato in molti Stati membri, dal consumo eccessivo e da comportamenti contrari all’etica nei settori finanziario e immobiliare, nonché da una mancanza di innovazione e competitività.
  • Vi è il rischio che si diffondano populismo e il radicalismo politico. Questi fenomeni sono minacce per le nostre democrazie e per l’Unione Europea.
  • Una nuova ondata di globalizzazione ha reso più che mai dipendenti l’uno dall’altro i paesi e gli operatori economici; al contempo, l’Europa rischia di pregiudicare la propria prosperità.
  • Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli allarmanti, pregiudicando le speranze di una ripresa economica, indebolendo il sostegno accordato dai giovani all’Unione Europea e contribuendo all’instabilità politica.
  • I cambiamenti climatici globali si sono intensificati, mentre aumenta la scarsità di risorse.
  • La nostra vita, in quanto persone, e la nostra società stanno cambiando profondamente per via del rapido sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
  • La nostra società sta invecchiando, e ciò esercita una pressione crescente sui nostri sistemi di previdenza sociale.
  • L’inclusione dei gruppi emarginati e l’integrazione degli immigranti legali rimangono sfide importanti.
  • In tutto il mondo, i movimenti e la società civile nelle democrazie giovani richiedono il nostro sostegno attraverso politiche coerenti e lungimiranti. L’UE ha una responsabilità speciale nei confronti dei suoi vicini a Est e Sud, per via della vicinanza geografica. A tutte queste sfide dobbiamo trovare risposte e azioni ambiziose, nelle quali i cittadini possano credere e avere fiducia. Basandoci sui nostri risultati passati, è compito della nostra famiglia politica rilanciare il progetto europeo. Siamo impegnati a farlo con nuove energie e con l’assoluta fiducia nei nostri valori fondamentali.

4) Che cosa desideriamo per il futuro dell’Europa?

  • Desideriamo un’Unione politica europea. L’UE, nei prossimi anni, dovrà essere sottoposta a riforme radicali. Gli Stati membri e l’Unione eserciteranno più poteri congiuntamente.
  • Nelle future elezioni europee, i cittadini devono essere in grado di effettuare scelte chiare e comprensibili relativamente alle politiche della Commissione europea. I primi passi da compiere in tal senso riguardano elezioni realmente paneuropee, nonché l’elezione diretta del presidente della Commissione europea da parte dei cittadini.
  • La chiave per il futuro dell’Europa è data dalla combinazione della disciplina di bilancio con la promozione della crescita sostenibile; dal canto loro, la tutela dell’Europa sociale e la difesa dell’euro sono fra le più profonde espressioni del processo di integrazione europea.
  • Ciò significa modernizzare le nostre economie e ridurre la burocrazia, nonché rafforzare la governance fiscale ed economica a livello dell’UE. Significa anche lavorare di più e più a lungo. Tutti noi dobbiamo mettere a punto modalità più intelligenti per risparmiare, ma anche per spendere. Nell’UE, la solidarietà viene messa più facilmente in pratica attraverso l’attuazione della coesione territoriale, economica e sociale.
  • Il rispetto per il lavoro è al centro delle nostre politiche. Dobbiamo cercare tutte le opportunità per dare impulso all’occupazione, prestando un’attenzione speciale ai giovani.
  • Dobbiamo completare il mercato unico. Sarà indispensabile rimuovere gli ultimi ostacoli che si frappongono a un’autentica libertà di circolazione di persone, servizi, merci e capitali. Proseguiremo il nostro operato in favore di una maggiore libertà ed equità negli scambi commerciali internazionali.
  • Dobbiamo promuovere la famiglia in un modo che rispecchi i nostri valori fondamentali, permetta ai genitori di conciliare lavoro e vita familiare e favorisca la solidarietà tra le generazioni.
  • La salute e il benessere sono essenziali per conseguire la felicità, ma anche per offrirci opportunità di partecipazione alla vita sociale. Questo non dipende soltanto dai beni materiali e, pertanto, deve rimanere sempre un elemento centrale delle nostre politiche.
  • Dobbiamo costantemente migliorare i nostri sistemi d’istruzione, concentrandoci sia sulla conoscenza che sulle competenze, e dobbiamo promuovere con maggiore efficacia la ricerca e l’innovazione, migliorandone l’utilità. Si dovranno promuovere, più di quanto sia stato fatto in precedenza, la mobilità, le lingue, l’istruzione degli adulti e la creatività nel mondo professionale ma anche negli ambienti didattici.
  • Riaffermiamo i diritti delle minoranze tradizionali in seno agli Stati membri e tuteliamo le nostre tradizioni e il nostro patrimonio culturale europeo.
  • La nostra politica comune in materia di asilo e immigrazione deve essere ulteriormente rafforzata, trovando il giusto equilibrio tra il reperimento dei talenti di cui abbiamo bisogno, l’aiuto alle vittime di persecuzioni politiche o religiose e la lotta alla migrazione irregolare.
  • Dobbiamo rafforzare l’Europa dei cittadini per far sì che ogni cittadino europeo possa godere dei propri diritti nell’ambito di un’area di libertà, sicurezza e giustizia. Ciò significa rafforzare la libera circolazione dei cittadini, tutelare la loro sicurezza, rafforzare i controlli alle frontiere esterne dell’Unione facendo leva sulla solidarietà tra gli Stati membri, lottare efficacemente contro la criminalità, la corruzione e l’immigrazione clandestina e intensificare la cooperazione tra polizia e autorità giudiziarie.
  • Vogliamo contribuire all’integrazione positiva degli immigrati; un processo che comporta per loro l’acquisizione di diritti ma anche l’assunzione di obblighi e di doveri. Gli immigrati devono rispettare i nostri valori fondamentali, i diritti umani e lo stato di diritto.
  • Con l’allargamento dell’Unione Europea, un’area di pace, di stabilità e di prosperità si estende ora alla quasi totalità del continente europeo.
  • Il processo di allargamento continuerà ad attirare nuovi paesi candidati. Dobbiamo pertanto rispettare la capacità dell’Unione di integrare i nuovi Stati che soddisferanno i criteri previsti per l’adesione. A quei paesi europei che non possono o non vogliono diventare membri dell’Unione Europea, dovrebbero essere proposte altre forme di partenariato con l’UE.
  • • Dovrebbe essere sostanzialmente rafforzata la politica europea di vicinato, in quanto strumento privilegiato per l’instaurazione di relazioni più strette e improntate ai valori europei, con i paesi vicini. Tale politica dovrebbe dar adito alla costituzione di una cerchia di paesi amici dell’UE, e anche tra di loro, che sia un vettore di sicurezza e di prosperità.
  • Dobbiamo combattere in modo efficace i cambiamenti climatici e rafforzare la biodiversità. Ciò significa lavorare senza tregua alla definizione di accordi internazionali vincolanti, ma anche incentivare l’efficienza energetica e le energie rinnovabili attraverso lo scambio delle quote di emissioni e, in generale, consumi più sostenibili. Ciò significa altresì che tutti i paesi, in particolare quelli più ricchi, dovranno adattare continuamente i loro stili di vita e l’uso delle risorse alle esigenze di una crescita intelligente ed eco-sostenibile.
  • L’Unione Europea ha bisogno di una politica energetica comune che assicuri l’approvvigionamento energetico, aumenti l’efficienza energetica, soddisfi i criteri di sostenibilità e garantisca al tempo stesso prezzi accessibili ai consumatori.
  • Occorre una vera politica estera europea nella quale gli Stati membri parlino con una sola voce e uniscano le loro forze. Ciò comporta che un maggior numero di decisioni di politica estera comunitaria siano adottate a maggioranza e non all’unanimità. Anche, e soprattutto, in questi tempi di tagli ai bilanci pubblici, dobbiamo potenziare le nostre capacità di difesa comune grazie ad una migliore condivisione delle risorse nell’ambito delle strutture NATO e UE. Un solido partenariato transatlantico, fondato su valori condivisi, è indispensabile per consentire all’Europa di affrontare le sfide del XXI secolo.
  • Abbiamo bisogno di una nuova strategia per promuovere la democrazia e i diritti umani. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità nei confronti del mondo migliorando le nostre strategie di aiuti allo sviluppo e rafforzando le istituzioni internazionali. Pur riconoscendo che il canone occidentale fondato sulla democrazia e l’economia sociale di mercato non è l’unico modello esistente, sosteniamo gli standard democratici e il modello socio-economico dell’Europa che ispirano e incoraggiano gli uomini e le donne di tutto il mondo nella loro lotta per la libertà e la prosperità. Continueremo ad aiutare i democratici nel mondo e i paesi più poveri ad aiutare se stessi.
  • Dobbiamo dotarci di una politica di Internet che delinei il giusto equilibrio tra le libertà di espressione e di creazione e, d’altra parte, la protezione dei dati personali e i diritti degli autori e dei consumatori. Il mercato unico digitale ha il potenziale necessario per creare nuovi posti di lavoro e rendere più competitiva e dinamica la nostra economia.
  • I partiti politici sono indispensabili per il futuro della nostra democrazia. Vogliamo partiti che siano al tempo stesso più vicini ai cittadini e più europei. I partiti politici dovranno sviluppare e affinare i meccanismi di partecipazione dei loro iscritti e degli elettori ai processi decisionali. Parallelamente, dovranno rafforzarsi le famiglie politiche a livello europeo. Il futuro dell’Europa è nelle nostre mani e noi, in quanto prima famiglia politica europea, abbiamo al riguardo una responsabilità speciale. Attraverso le nostre politiche, ci impegniamo a farne un futuro di prosperità, di successo e di sicurezza per tutti i cittadini.