La prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo e dei crimini informatici è un tema che mi sta molto a cuore. Le moderne tecnologie, internet e i social network hanno trovato ampio spazio nella quotidianità di ognuno di noi e l’ultimo anno caratterizzato dall’emergenza covid ha ancor più amplificato la tendenza; gli strumenti digitali hanno modificato in modo radicale i modi di comunicare e di interazione interpersonale, in modo particolare quello delle nuove generazioni.
Con il crescente utilizzo dei dispositivi digitali il fenomeno del bullismo ha assunto nuove forme e si parla sempre più frequentemente di cyberbullismo o bullismo telematico; si tratta di una forma di pressione, aggressione, molestia, prevaricazione e di oppressione, perpetrata nel tempo attraverso sistemi telematici su soggetti spesso non in grado di difendersi e percepiti come più deboli, complice anche l’anonimato e l’apparente sicurezza di potersi nascondere dietro allo schermo del pc.
Spesso ragazzi e ragazze vengono presi di mira per futili motivi: l’aspetto fisico, il presunto orientamento sessuale, le relazioni sentimentali, il modo di vestire e di pensare diverso dal branco.
Si tratta di un fenomeno umiliante e lesivo della dignità che può condizionare in maniera seria la vita delle vittime: isolamento, rifiuto della scuola, depressione. Il risvolto psicologico spesso è devastante sulle vittime.
Esattamente come avvenuto con l’introduzione del reato di Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone interessate, un intervento normativo in questo ambito rappresenta un passaggio altresì fondamentale per arginare un fenomeno che, se non correttamente considerato, rischia di portare la nostra piccola realtà a confrontarsi sempre più con situazioni di forte disagio;
Un intervento in grado di colmare un vuoto legislativo e offrire una risposta a un problema che, anche a causa della diffusione sempre più massiccia delle nuove tecnologie, è radicato in maniera profonda nella società.
Ci tengo a sottolineare ancora una volta che, qualsiasi forma di la violenza, oltre ad essere combattuta attraverso strumenti giuridici, deve essere combattuta anche e soprattutto con la cultura.
Educazione, formazione, sensibilizzazione sono fondamentali in un percorso di presa di coscienza del fenomeno che deve costantemente crescere. Ascolto, prevenzione e protezione sono gli obiettivi che mai devono venire a meno.
E’ un fenomeno che per essere contrastato richiede uno sforzo comune, un lavoro coordinato costante. Diventa strategico qualificare il lavoro svolto sulla tematica nelle scuole, attraverso un coinvolgimento diretto degli studenti in momenti di approfondimento e di riflessione; è essenziale offrire spazi in cui la loro voce possa essere ascoltata.
E’ importante insistere con azioni di comunicazione rivolte alla cittadinanza, la quale a sua volta deve farsi parte attiva per diffondere una sana cultura di rispetto e di non discriminazione.
Alle Istituzioni spetta lavorare perchè vengano introdotti tutti gli strumenti necessari affinchè vi possa essere un monitoraggio costante dell’evoluzione del fenomeno e vi sia una costante tutela dei minori coinvolti in queste gravi circostanze di violenza.
Il lavoro che ci attende in Commissione permetterà di apportare migliorie, integrazioni e ulteriori approfondimenti per far si che davvero il fenomeno del cyberbullismo trovi una cornice normativa coerente.