XVII Congresso GDC: l’intervento completo di Gabriele Ghiotti

7/10/2020

Buongiorno a tutti, sono Gabriele Ghiotti, un ragazzo semplice come tutti voi, mi sono iscritto al giovanile con la speranza di poter portare il mio contributo nella società, per migliorarla e per lavorare a fianco di chi già lo sta facendo.

Ho sempre visto la politica come qualcosa di lontano da me o forse che fosse troppo difficile da raggiungere, e che chi ne facesse parte fosse chiuso nel proprio ruolo e distaccato dalla realtà.

Ciò nonostante ho pensato che per cambiare le cose dovevo darmi da fare in prima persona.

Quando mi sono avvicinato al PDCS ero già a conoscenza del gruppo giovanile, quindi mi aspettavo di trovare un gruppo di aspiranti politici, ma ho trovato molto di più!

Ho trovato un gruppo di amici sempre pronti a sostenermi ed aiutarmi a crescere.

Con loro ho vissuto tante esperienze che non dimenticherò mai, come le ultime elezioni politiche, il referendum dell’anno scorso e soprattutto il corso di formazione assieme a Pasquale Valentini che ringrazio pubblicamente per tutto ciò che ci ha insegnato.

Alla prima serata pubblica a cui ho partecipato assieme ai GDC ho realizzato immediatamente quanto fossero incompleti e sbagliati i miei pensieri e le mie convinzioni prima di entrare in questo team.

Infatti capitò che nonostante ci fossimo divisi gli argomenti da affrontare, a metà discorso fui preso dall’emozione e resettai completamente ciò che dovevo dire.

Come potete immaginare una situazione complicata e subito fù panico totale!!!

I miei compagni non hanno esitato a sostenermi, iniziando ad incalzarmi fino a sbloccarmi e farmi concludere il discorso. Questo mi ha confermato che è la squadra a fare la differenza.

Mi hanno sempre dimostrato e fatto capire che assieme si lavora di più e meglio.

Tutte queste esperienze vissute con il gruppo giovanile, mi hanno permesso di perfezionare, maturare e crescere alzando lo sguardo e ampliando il mio orizzonte personale, sociale, culturale e professionale consegnandomi cioè le capacità non solo di portare avanti progetti per la cittadinanza ma anche la possibilità di guidare a mia volta, altri giovani amici, o almeno così sostiene qualcuno di loro.

Saper lavorare in team è importante in tutti i settori, amicizia, sport, hobby, passioni ecc, purtroppo però è sempre più difficile riuscire a creare una vera squadra, capace non solo di lavorare ma di mettere in campo tutti i valori che per me sono indispensabili, quali il rispetto, la collaborazione, il sostegno, la condivisione, la cooperazione, l’attenzione quindi non solo al progetto da realizzare ma alle persone coinvolte.

Purtroppo nell’ultimo decennio i giovani si sono trovati con punti di riferimento e luoghi di aggregazione sempre più fragili, deboli e blandi, per questo noi, come Giovanile, ci stiamo impegnando per cambiare queste dinamiche per essere cioè un punto di riferimento a cui ciascuno può relazionarsi e rapportarsi.

Lavoriamo per mostrare una via che porti chiunque a dare il meglio di sé per il prossimo, perché a mio avviso è la missione più gratificante ed entusiasmante che possiamo compiere.

Aiutare e sostenere il prossimo, questo non è solo un dovere cristiano, è bensì una necessità e una esigenza umana.

Basti pensare agli innumerevoli volontari che si sono messi in gioco rischiando in prima persona nell’emergenza appena passata, portando viveri o medicinali alle case, oppure i tanti donatori del sangue, del midollo e degli organi grazie ai quali i medici di tutto il mondo possono continuare a salvare vite.

I donatori mi hanno sempre affascinato fin da quando ero piccolo, ricordo infatti che all’incirca all’età di 12 anni chiesi a mio babbo “perché doni il sangue?” e lui mi rispose “beh, ci sarà sempre qualcuno che ne avrà bisogno … e ti ringrazierà anche se non sa chi sei!”

Questo mi fece riflettere moltissimo, e col tempo capii che la cosa che crea una vera società non è semplicemente l’insieme di persone, ma l’insieme di persone che si aiutano in maniera disinteressata, senza chiedere nulla in cambio e senza mostrarsi.

È questo il motivo della mia candidatura.

Credo moltissimo nel Partito Democratico Cristiano Sammarinese, e ho altrettanto stima per il gruppo giovanile di cui spero presto diventare il portavoce ufficiale continuando assieme a tutti voi il percorso di crescita e allo stesso tempo di poter sostenere chiunque decida di mettersi in gioco esattamente come fecero i miei amici il giorno della mia prima serata pubblica.

Prima di salutarvi vorrei invitarvi a creare una società che collabora e si aiuta sempre di più, le responsabilità di alcune scelte spesso spaventano, ma se ci facciamo bloccare da questa paura non vivremo mai l’emozione di camminare insieme ed eventualmente gioire della vittoria nell’aiutare il prossimo.

Spero con tutto il cuore che in questa sala emergano tantissimi ragazzi e ragazze disposti a mettersi in gioco per dare quel contributo esclusivo, unico e per questo originale che insieme a quello di tutti gli altri, può portare a creare una San Marino sempre migliore

Grazie a tutti.