Presidente del Congresso, Segretario Generale del Partito, gentili ospiti, amici tutti.
È per me un grande piacere ed una grande emozione intervenire quest’oggi in occasione del XVI Congresso dei Giovani Democratico Cristiani. Congresso che si svolge in un momento politico piuttosto particolare per il nostro Partito a seguito degli esiti della tornata elettorale del 4 dicembre scorso.
La sconfitta elettorale del Partito Democratico Cristiano Sammarinese ci pone oggi di fronte a importanti riflessioni e interrogativi su quello che dovrà essere il nostro futuro politico.
La sfida per noi Giovani Democratico Cristiani, per certi versi, è ancor più evidente, in quanto è da noi nuove generazioni che tante persone, quelle che anche nelle ultime elezioni ci hanno sostenuto, si aspettano delle risposte e soprattutto progetti concreti per la difesa, il mantenimento e il miglioramento del nostro sistema economico e sociale.
Noi Giovani Democratico Cristiani ci sentiamo di interpretare questo momento come una ripartenza, un nuovo inizio, un nuovo corso politico in cui comunque la condivisione di un ideale di bene comune sia l’elemento nel quale tutti si possano riconoscere; momento in cui noi giovani possiamo fungere davvero da elemento innovatore della nostra organizzazione partitica. Ed ecco perché il titolo del nostro XVI Congresso “Noi partiamo da noi, i giovani”.
Era il 9 maggio 2010 quando, dopo anni di disgregazione a causa delle fratture che avevano coinvolto il Partito, alcuni amici sentirono la necessità di riunire quei giovani che, pur essendo iscritti al Partito e interessati alle problematiche del Paese, non avevano più un punto di riferimento.
Il processo di aggregazione che prese avvio fu tale da far riprendere piena attività al Gruppo Giovanile della Democrazia Cristiana.
Per me fu quello il momento in cui per la prima volta mi misi in gioco e iniziai ad impegnarmi attivamente in un gruppo che come me sentiva la necessità e la spinta di condividere idee e progetti per una San Marino migliore.
Con coraggio abbiamo da subito cercato di affermare le nostre idee e di difendere i nostri ideali, nella consapevolezza di quanto fosse importante imprimere una spinta decisa nell’azione politica del Partito, e nella convinzione che rinnovamento e cambiamento fossero elementi imprescindibili per la rigenerazione dal nostro “vecchio” modo di fare politica.
Il metodo che fino a quel momento aveva contraddistinto la gestione di ogni circostanza politica ci trovava in totale disaccordo e la determinazione nel voler affermare una visione di politica diversa ci ha portato a svolgere una ferma attività nell’ambito del Partito.
Per noi era necessario ritornare alla vera essenza della politica, al vero motivo per cui essa è nata. Essa doveva tornare ad essere impegno diretto alla costruzione della società, un impegno verso gli altri e verso il proprio Stato. Essa doveva tornare ad essere vero SERVIZIO.
Chiedevamo a gran voce la possibilità di intraprendere un percorso di formazione personale, collettiva e politica per una comune crescita sociale e culturale, con accanto un Partito che ci potesse sostenere, supportare e che veramente volesse investire nelle nuove generazioni.
Grazie alla determinazione, alla volontà e alla tenacia che ci contraddistingue, abbiamo cercato, anche nella critica, di essere propositivi e spunto di riflessione per il Partito; abbiamo colto le sfide che ci sono state poste e ci siamo messi in gioco senza paura.
Le difficoltà non sono mancate e diverse hanno lasciato segni indelebili in tutti noi.
Ma nonostante tutto abbiamo deciso di continuare la nostra attività politica, tanto da essere riusciti a raggiungere anche importanti soddisfazioni.
Tanto è stato fatto, ma siamo purtroppo ancora lontani dall’aver raggiunto tutto quello che ci eravamo proposti di portare a compimento.
Da allora, dal momento della nostra ricostituzione sono trascorsi sette anni e spesso mi fermo a riflettere su ciò che sono stati questi anni, su cosa avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, su come potrebbe essere oggi il nostro Partito se si fossero fatte scelte diverse.
Riflettere sul passato mi aiuta a imparare dagli errori, mi aiuta a crescere e soprattutto a capire su cosa investire per riuscire a garantire a tutti noi un presente e un futuro migliore.
Il Congresso di oggi rappresenta per noi Giovani Democratico Cristiani proprio questo, il momento in cui fare il bilancio della nostra attività e rilanciare in maniera propositiva e rinnovata la nostra operatività, nonché riconfermare l’attivo e fattivo contributo per il Partito e per il Paese.
A noi spetta oggi un importante compito, quello di dare nuova voce ai valori che sono riferimento irrinunciabile per la nostra azione di democristiani, attraverso il dialogo, l’incontro e la collaborazione, dimostrando di avere la capacità di far prevalere sulle diversità, una volontà comune di sintesi, d’azione e di unità, senza mai chiudersi alle sfide che la società ci presenta.
Eh si perché solo se uniti, solo se coesi e soprattutto solo se aperti al confronto possiamo raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati e possiamo portare il contributo per il bene del nostro Paese.
La disgregazione e la divisione costituiscono uno dei rischi più gravi, ed è con questa convinzione che ritengo sia necessario che politica, economia, cultura, società civile, singoli e gruppi, si adoperino per favorire la coesione interna e l’azione unitaria all’esterno.
A noi Giovani Democratico Cristiani spetta mettere in atto il rinnovamento e il cambiamento tanto richiesto in questi anni; un rinnovamento che deve interessare prima di tutto il metodo; un rinnovamento che sia in grado di immettere fiducia nel sistema, grazie ad idee e progetti veri, trasparenti e sostenibili; un rinnovamento che deve passare attraverso la formazione e la specializzazione; un rinnovamento che significhi credibilità e capacità di gestire le situazioni con coerenza e lealtà.
Gli spazi di discussione ce li siamo creati e ci sono stati riconosciuti in questi anni. Ora sta a noi, al nuovo Presidente, al nuovo Gruppo di Coordinamento condurre con senso di responsabilità le attività e assolvere ai compiti in maniera concreta ed incisiva per affermare una convinta posizione, uniti e concordi sui grandi progetti per il Paese, dimostrando la capacità di fare squadra e di agire come gruppo.
Il particolare momento storico che sta attraversando il Paese ci obbliga ad assumere un atteggiamento attento e vigile nei confronti delle politiche che vengo proposte ed attuate, in quanto le scelte cruciali per lo sviluppo e la ripresa economica della Repubblica non possono più essere rimandate e lasciate esclusivamente ad altri.
Le belle parole non bastano più, ne abbiamo dette sin troppe, ora abbiamo bisogno dei fatti.
Da Presidente uscente dei Giovani Democratico Cristiani mi aspetto dal nuovo corso del Movimento Giovanile la capacità di continuare ad essere propositivo.
Vi chiedo di non avere paura di essere critici sia nei confronti del Partito sia nei confronti della realtà sociale e politica del Paese; vi chiedo di essere sempre consapevoli della nostra identità, delle nostre radici, di essere aperti al confronto e al dialogo con le altre aggregazioni sociali sammarinesi ed estere; vi chiedo di pungolare costantemente il Partito attraverso la presentazione di proposte efficaci e concrete e la realizzazione dei veri progetti individuati per la crescita economica della Repubblica; vi chiedo di operare sempre in logica trasparente e chiara, da vero stimolo per la società civile, e di non accettare le logiche subdole del compromesso.
Questo è quello che più desidero da voi e da tutto il Gruppo Giovanile. Sono sicura che le difficoltà non mancheranno, ma sono altrettanto certa che noi possiamo essere punto di riferimento per tanti giovani che oggi chiedono speranza e certezza per il loro futuro.
Personalmente continuerò ad impegnarmi affinché questo si possa pienamente realizzare e sarò al vostro fianco per cercare di raggiungere quanto detto.
In conclusione desidero rivolgermi al Partito, a quel Partito a cui ho deciso di aderire otto fa animata da un forte senso di appartenenza e da una particolare determinazione nell’esprimere quello di cui un giovane poteva farsi portatore.
A quello stesso Partito chiedo oggi di farsi interprete in maniera sincera delle esigenze della nostra società, di riavviare la propria attività politica con piena responsabilità, lealtà, onestà e trasparenza, consapevoli del difficile momento politico, ma allo stesso tempo volenterosi di essere protagonisti del nostro presente in modo davvero rinnovato, dinamico, in grado di parlare soprattutto alle nuove generazioni.
In tal senso il Congresso Generale del Partito che si terrà nel prossimo mese di Marzo sarà il nostro grande banco di prova; se correttamente interpretato potrà essere la nostra occasione di riscatto per proporci ancora come forza politica del Paese; il momento, forse l’ultimo, per dimostrare a tutti che siamo davvero in grado di realizzare il rinnovamento tanto richiesto e solo parzialmente intrapreso.
Abbiamo tutti bisogno di ritrovare nuova fiducia, nuovo entusiasmo, nuova certezza.
Io ho la speranza per qualcosa di nuovo, di grande per il mio Paese non la perdo, noi Giovani DC non la perdiamo e quindi cerchiamo di non lasciare ad altri le decisioni cruciali per il bene del nostro Paese.
Desidero, infine, rivolgere un ringraziamento a voi tutti qui presenti oggi; ai nostri ospiti per la testimonianza che a breve porteranno all’assemblea; ai rappresentanti delle forze politiche sia di maggioranza sia di opposizione per essere partecipi con noi di questo momento politico; a tutti gli amici che con me in questi anni hanno condiviso l’avventura nel giovanile e nel partito; a quegli amici che nel 2010 non hanno avuto paura di avere coraggio e si sono messi in gioco, proprio perché senza di voi probabilmente tante cose non sarebbero avvenute; al Partito per le tante occasioni di crescita e di formazione che ci ha permesso di vivere in questi anni; a tutti gli aderenti e agli agli iscritti per il supporto costante e mai scontato .
A voi dico Grazie, Grazie di tutto, Grazie di cuore.
Sono orgogliosa di noi.
In bocca al lupo al nuovo Presidente e al nuovo Gruppo di Coordinamento.
Dott.ssa Alice Mina